NEWS

Batterie al litio-zolfo: durano quattro volte di più

Pubblicato 30 aprile 2020

Un gruppo di ricercatori è riuscito a stabilizzare le batterie al litio-zolfo che rispetto alle controparti agli ioni di litio hanno una densità energetica molto maggiore.

Batterie al litio-zolfo: durano quattro volte di più

MIGLIORI DELLE IONI DI LITIO? - Le batterie agli ioni di litio attualmente rappresentano il grosso dei sistemi di immagazzinamento di energia, utilizzate sia dai dispositivi di elettronica di consumo che dalle auto elettriche. Tuttavia esistono alternative, in cantiere da diversi anni. Una di esse è indubbiamente la batteria al litio-zolfo (Li-S), che può immagazzinare molta più energia (500 Wh/kg contro 250 Wh/kg), ma ha il limite di degradarsi piuttosto facilmente. Un team di scienziati dell’Università del Texas, integrando uno strato protettivo sulla batteria, che di fatto la stabilizza, potrebbe aver risolto questo problema una volta per tutte, avvicinandone la commercializzazione.

LA SOLUZIONE - In questi accumulatori, infatti, durante il ciclo di carica e scarica, tendono a formarsi depositi aghiformi (dendriti) sull’elettrodo negativo di litio metallo (anodo), che a lungo andare degradano l’elettrolita, intrappolando parte del litio e quindi riducendo l’efficienza (reazione che comporta anche il rischio di un cortocircuito). Il team dell'Università del Texas ritiene di aver risolto questo problema sviluppando una batteria al litio-zolfo con uno strato protettivo di un metalloide raro chiamato tellurio (spesso utilizzato nella produzione di celle solari fotovoltaiche), da applicare sopra all’anodo litio metallico. Soluzione che limiterebbe la formazione di dendriti, incrementando di quattro volte la durata della batteria al litio-solfo.

NON SAREBBE COMPLESSO - Il processo di ingegnerizzazione inoltre sarebbe molto semplice; l’applicazione dello strato di tellurio non richiede costose e complesse procedure di pre-trattamento. Gli scienziati hanno depositato un brevetto provvisorio per questa tecnologia, e la loro ricerca scientifica è stata pubblicata sulla rivista Joule.



Aggiungi un commento
Ritratto di troy bayliss
4 maggio 2020 - 09:15
1
bene, ottima notizia.Un solo dubbio: questa nuova tecnologia immagazzinerebbe il doppio o il quadruplo dell'energia?perchè da una parte si parla di doppio (da 250 Wh/kg a 500) da un altra parte il quadruplo (1000 Wh/kg?)....
Ritratto di Angi0203
4 maggio 2020 - 13:45
il quadruplo si riferirebbe alla durata dell'accumulatore. Magari sarebbe interessante sapere il quadruplo di cosa, perché il quadruplo di un mese non ci interessa
Ritratto di Marcopazzo
4 maggio 2020 - 12:57
"metalloide raro" ok, questo basta per dire non ci siamo
Ritratto di seamaster
13 maggio 2020 - 11:58
Perché? Il tellurio è propriamente un "metalloide" (o semimetallo), ed è pure raro.