Non è bastato l’incontro odierno con il governo per far desistere i benzinai dallo sciopero che era già stato indetto per le giornate del 25 e del 26 gennaio 2023 e che era stato congelato. “In attesa delle valutazioni del Governo lo sciopero è confermato. Per fare emergere serietà e competenza richiesta c'è tempo fino al minuto prima della chiusura degli impianti". Questo è quanto si legge nella nota che è stata diffusa dalle associazioni sindacali dei distributori di benzina, Fegica e Figisc/Anisa dopo il vertice avuto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
Giovedì è comunque prevista una conferenza dei sindacati e un nuovo faccia a faccia. Solo un cambiamento di rotta da parte dell’esecutivo potrebbe quindi scongiurare l’agitazione da parte dei gestori.
I gestori sono quindi usciti insoddisfatti dall’incontro con il governo, che non sembra essere stato in grado di ascoltare le loro richieste.
"Ancora oggi il governo non ha saputo o voluto assumere la responsabilità di prendere impegni concreti sulle questioni che direttamente possono incidere anche sui prezzi dei carburanti - si legge nella nota ufficiale -. Immaginando evidentemente di poter continuare ad ingannare gli automobilisti gettando la croce addosso ai benzinai. Confermato il pessimo giudizio sul decreto (qui per saperne di più), pasticciato ed inefficace, a cui sarà necessario mettere mano pesantemente in sede di conversione, abbiamo proposto con serietà al governo di assumere alcune iniziative tutte ispirate al recupero della piena legalità nel settore e al ripristino di un sistema regolatorio certo, con l’obiettivo di adeguare efficienza e gli standard di servizio offerti agli automobilisti italiani e ottenere la proposizione di prezzi dei carburanti equi e stabilmente contenuti".
“Non c'è stato nessun impegno concreto, i verbi restano al futuro, vedremo se da qui a giovedì ci saranno dei possibili passi avanti. L'incontro è stato piuttosto deludente visto che appena ieri sera è stato incardinato in Parlamento un Dl sui cui c'è tutta la nostra contrarietà. Non c'è niente che ci possa far dire che lo sciopero è stato revocato" - sono le parole del presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo.