SI COMINCIA A NOVEMBRE - L’8 novembre inizierà l’”autunno caldo” dei benzinai, che hanno annunciato lo «stato di agitazione della Categoria e 15 giorni di chiusura dei punti vendita, sia sulla viabilità ordinaria che su quella autostradale, da tenersi entro i prossimi tre mesi, secondo un calendario in via di formazione». Assieme al 9 e al 10 novembre, saranno i primi tre giorni di serrata dei distributori. E già si preannuncia il consueto caos nelle principali città, con la corsa al “pieno” nei giorni immediatamente precedenti e le immancabili code alle colonnine.
A RISCHIO 140.000 POSTI DI LAVORO - La decisione della serrata è stata presa dal Coordinamento nazionale unitario dei gestori di Faib Confesercenti e Fegica Cisl, che ha inviato una nota direttamente al presidente del Consiglio Berlusconi. Nel documento si lamenta «la più assoluta inerzia del Governo stesso, inadempiente rispetto agli impegni ripetutamente assunti nei confronti della categoria, mettendo a rischio di fallimento circa 25.000 piccole imprese e i 140.000 posti di lavoro degli addetti occupati».
SI CHIEDE LA LIBERALIZZAZIONE - I gestori contestano la mancata liberalizzazione del settore, che impedisce alle piccole imprese di competere sul mercato. Inoltre, sono contrari alla decisione presa dal Governo (nonostante gli impegni assunti) «di azzerare l’abbattimento forfettario che in passato è stato utilizzato per riconoscere alla Categoria il ruolo essenziale di “sostituto d’imposta” ricoperto a favore dello Stato». A questo proposito, il Coordinamento nazionale fa notare che «corrispondono a circa 35 miliardi di euro le imposte che i gestori italiani incassano, custodiscono e riversano all’erario, sotto la loro assoluta responsabilità e a rischio della propria incolumità e finanche della vita, come stanno a testimoniare le cronache quotidiane».