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BeonD XAM 2.0, l'elettrica del Politecnico di Torino

09 febbraio 2016

Il quadriciclo elettrico è un range extender, viaggia a 80 km/h e percorre fino 70 km che diventano 400 km sfruttando il motore a benzina.

BeonD XAM 2.0, l'elettrica del Politecnico di Torino
RANGE EXTENDER PER LA CITTÀ - Ha batterie con capacità sufficiente per percorre fino a 70 km dopo avere effettuato un “pieno” di energia in 6 ore, ma può superare i 400 km di autonomia grazie al piccolo motore a benzina che funge da generatore di “corrente” e al serbatoio da 10 litri. È la XAM 2.0, il prototipo di vettura urbana realizzato dalla BeonD, la start up nata da un gruppo di giovani laureati del Politecnico di Torino assistiti da Paolo Massai, motorista dal passato glorioso. Oggi docente dell'ateneo piemontese, Massai ha contribuito alla progettazione di dei motori della Fulvia Coupé da rally, della Thema e della Delta Integrale per Lancia, dei propulsori di F1 per la Ferrari e dei modelli del Reparto Corse del campionato di turismo di Alfa Romeo. 
 
SICUREZZA DA AUTO - Lunga 280 cm, larga 230 e alta 128, la concept torinese pesa 410 kg, ha velocità massima autolimitata a 80 km/h e tecnologia derivata dall'esperienza maturata dagli allora studenti del Politecnico alla Shell Eco Marathon, la gara dove a vincere sono i veicoli che consumano di meno. Un'esperienza che ha convinto Massimiliana Carello, Andrea Airale e Alessandro Ferraris a fondare la BeonD con l'obiettivo di sviluppare soluzioni innovative per il mercato automotive. Proposito del quale la XAM 2.0 è il primo risultato lusinghiero considerato che ha vinto il Premio Sviluppo Sostenibile 2015. Il modello potrebbe avere un futuro industriale come veicolo per il car sharing, per flotte aziendali o di servizio pubblico, anche se l'intento è di proseguire lo sviluppo del quadriciclo. In particolare il proposito dei tre giovani ingegneri è di adeguare il modello per rispettare i requisiti di sicurezza previsti per i crash test delle auto, di molto superiori a quelli richiesti per l'omologazione dei quadricicli.


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Ritratto di Gianni.ark
9 febbraio 2016 - 12:26
E' interessante ma non hanno fatto niente di nuovo visto che le Chevrolet Bolt e Opel Ampera adottavano la stessa soluzione del motore ausiliario a benzina. Inoltre con quel telaio lì nei crash test dell'Euroncap si disintegra. Devono aumentarne la sicurezza e poi farla pagare poco per venderla bene.
Ritratto di VEIIDS
9 febbraio 2016 - 12:40
Questa è un'auto che non è pensata per essere venduta, è semplicemente un'esercitazione accademica. Se vorranno venderla il modello di serie avrà ben poco a che vedere con questa.
Ritratto di Andrea Airale
16 febbraio 2016 - 20:40
Buonasera a tutti, confermo che XAM 2.0 al momento è solo un prototipo, che però è qualcosa di ben di più che una mera "esercitazione accademica". Se vi documentate troverete che ha partecipato alla Brighton London percorrendo i 102 km della gara di regolarità tra le campagne inglese e il traffico londinese. L'architettura di XAM 2.0 non è propriamente un ibrido-serie, come Chrevolet Volt e Opel Ampera. Lì il motore era un poderoso 1.4 che visti i pesi elevati del veicolo interviene spesso nell'utilizzo per sopperire alla poca energia stoccata nelle batterie, malgrado peso, ingombri e volumi. Ciò ha comportato un notevole incremento nella distinta base del veicolo, che è causa del prezzo così elevato di questi veicoli, nonostante il quale le case automobilistiche non hanno margine economico. XAM 2.0 è un veicolo Range Extender invece, ovvero un veicolo progettato per essere puramente elettrico, e di funzionare in modalità elettrica nella maggior parte del suo utilizzo. Esso è però dotato di un piccolo motore a combustione interna (300 cc), piccolo leggero ed economico, che ha il solo scopo di estendere l'autonomia qualora ce ne sia bisogno, oppure per gli start-up a freddo qualora il veicolo non sia collegato alla rete elettrica e la temperatura sia sotto i -10 °C. Attualmente XAM 2.0 è targata come Quadriciclo Pesante (L7e) dove i crash test non sono obbligatori. E' attualmente in sviluppo per dei nostri clienti un prototipo di veicolo (M1) pensato per passare tutte le prove Euro Ncap con esiti positivi nonostante le ridotte dimensioni. XAM 2.0 è quindi un laboratorio che ha consentito di creare sul territorio competenze uniche e distintive su: Materiali Compositi (Progettazione, Calcolo e Processi Produttivi), Powertrain Elettrici e Ibridi (Impostazione, Progettazione e Logiche Controllo), Pacchi Batteria (Progettazione, Logiche Controllo, Packaging). Per qualsiasi dubbio e perplessità ulteriore vi invitiamo a venire a visitare il veicolo XAM 2.0 presso l'Incubatore del Politecnico di Torino - I3P.
Ritratto di maxstilo
9 febbraio 2016 - 14:05
Ho letto le schede sul sito della beond, sia Andrea che Alessandro sono giovani laureati (nel 2011 e 2013) che si sono messi in gioco con questo progetto. Auguro a loro tanto successo con questo prodotto, si sente spesso parlare di "fuga dei cervelli" e invece quando si leggono di ragazzi giovani che rimangono in Italia e si distinguono da subito per le loro idee innovative viene solo da "togliersi il cappello" davanti a loro. Solo due cose, ammirazione e rispetto. Per quanto riguarda la macchina è bella sportiva ma troppo bassa per le nostre strade. Sportiva come poche potrebbe fare concorrenza alla smart la velocità in città non credo sia un problema, mentre l'autonomia con il motore endotermico che funge da generatore è molto elevata. Peccato sia solo un quadriciclo e non autovettura. Se verrà prodotta in serie ad un prezzo basso, potrà far gola anche ai privati e non solo al car sharing, flotte aziendale e servizi pubblici.
Ritratto di maxstilo
9 febbraio 2016 - 14:08
Spero che riescano a realizzare ciò che è scritto nelle ultime righe dell'articolo.
Ritratto di narvallinos
10 febbraio 2016 - 14:44
1
I giovani talenti non vanno trascurati al contrario vanno incoraggiati questi,del Politecnico di Torino sono molto in gamba,la loro piccola auto ( Sono un patito per le Extender Range )con una bella autonomia,secondo me l'hanno indovinata!Complimenti!
Ritratto di Lanzasams
11 febbraio 2016 - 07:40
Larga 230?errore spero..
Ritratto di Andrea Airale
16 febbraio 2016 - 20:42
Grazie a tutti per le splendide parole di incoraggiamento. Ce n'è sempre bisogno in un mestiere come questo. (Si 230 cm è un errore del giornalista, è 130 cm la quota reale). Se siete interessati vi invitiamo a continuare a seguirci sul nostro sito (www.beond.net) o sulla nostra pagina Facebook.
Ritratto di Nathan
13 marzo 2016 - 10:52
Speriamo non faccia la fine della Phylla della Fiat. Sinceramente credo che siamo tutti un po' stufi di annunci e prototipi che poi restano lì senza alcun seguito. O meglio, talvolta un qualche seguito c'è: arriva una casa automobilistica tradizionale, compra il brevetto e lo chiude in un cassetto.