LA PAURA DEI COSTRUTTORI - Avevamo già sottolineato il timore delle Case sulle conseguenze della fine degli incentivi per l'acquisto di un'auto. Anche perché i dati parlano chiaro: senza i finanziamenti, il mercato rischia un forte contraccolpo.
Oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (nella foto, insieme a Marchionne, Montezemolo e Elkann) ha fatto sapere che, se il governo lo riterrà necessario, non si tirerà indietro davanti a un eventuale rinnovo degli incentivi per il prossimo anno.
“Responsabilmente esamineremo la situazione”. Se a fine anno si riscontrerà la “necessità”di rinnovare gli incentivi per l'auto “il governo non si tirerà indietro”. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi parlando ai microfoni di Sky tg24.
SI RISCHIA DI CHIUDERE - È bene ricordare che quello che da molti è considerato l'artefice della “rinascita” della Fiat, Sergio Marchionne, proprio ieri ha ricordato che senza i finanziamenti, il mercato dell'auto rischia di crollare. “Sono scelte del governo”, ha detto a margine della presentazione della Fiat Punto Evo, “che faccia quello che deve fare: se non si continua con gli incentivi, la domanda scenderà, perdiamo volumi, non vendiamo vetture, chiudiamo gli stabilimenti”.
UN PROBLEMA EUROPEO - Secondo il numero uno del Lingotto il problema dei finanziamenti al mercato dell'auto non è solo nostro: “non è un problema solo italiano, ha ragione Tremonti a dire che è un problema europeo e quindi ci deve essere una risposta coordinata a livello europeo. Da quel che sappiamo risulta che la Francia è intenzionata a continuarli e che anche in Inghilterra continueranno e quindi credo che l'Italia non possa ritrarsi indietro”.