VICENDA ANNOSA - Mercoledì 15 aprile la Giustizia americana ha messo una pietra sopra alla maggior parte delle cause intentate contro la
General Motors da automobilisti che hanno avuto incidenti a causa della difettosità del
blocchetto della chiave di
avviamento (
nelle foto) che, “tagliando” l’alimentazione elettrica, impediva il corretto funzionamento dei freni, dei dispositivi di servoassistenza dello sterzo e degli airbag (
qui per saperne di più). A causa di questo difetto, dovuto a un componente del valore di pochi centesimi, sono state contate 84 vittime e la vicenda ha avuto grande eco negli Usa. Per rimuovere il problema la GM ha provveduto a effettuare il “richiamo” di circa 2,6 milioni di veicoli.
IL FALLIMENTO CANCELLA TUTTO - La ragione per cui il giudice ha deciso che i ricorsi e le richieste di risarcimento erano da respingere è che il problema risale alla società GM che è fallita nel 2009, e quella attuale, uscita dalla ristrutturazione avviata appunto dallo stato fallimentare, non può essere considerata responsabile per i comportamenti tenuti dalla società precedente. Il principio si basa su una esplicita clausola presente nelle decisioni del giudice fallimentare al momento della nascita della nuova GM.
APPELLO E NUOVE CAUSE - Da parte di molti dei cittadini che avevano fatto causa alla GM è stata manifestata l’intenzione di presentare appello. Da parte del giudice che ha esaminato la questione, è stato fatto presente che se da un lato non si può procedere contro l’attuale GM per quanto avvenuto sotto la società poi fallita, è possibile che vengano avanzate nuove cause contro l’attuale società se si ritiene di essere stati danneggiati da quest’ultima (per via di richiami non fatti o insufficienti, oppure per comportamenti lacunosi e reticenti a proposito dei fatti e dei difetti in questione).
EVITATI MILIARDI DI INDENNIZZI - Per la General Motors la decisione del giudice ha significato un notevole sospiro di sollievo, in quanto se le cause fossero state accolte sarebbero nati indennizzi stimati tra 7 e 10 miliardi di dollari.