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BMW Group: i numeri di un 2021 di successo

Pubblicato 17 marzo 2022

Il gruppo BMW ha raggiunto traguardi mai visti lo scorso anno, con 2,52 milioni di unità consegnate e utili pari 12,4 miliardi di euro.

BMW Group: i numeri di un 2021 di successo

L’ANNO DEI RECORD - Il 2021 è l’anno dei record per il BMW Group, che comprende i marchi BMW, Mini, Rolls-Royce e BMW Motorrad. Infatti, oltre ad affermarsi come leader di vendite del settore premium (qui, per saperne di più) con 2,52 milioni di unità (+8,4% sul 2020), i numeri raggiunti hanno permesso al costruttore di generare un alto numero di introiti. Sono infatti 111,2 miliardi di euro i ricavi registrati lo scorso anno dal BMW Group (+12,4% sul 2020), con utili netti (quindi sottratti di imposte e costi) pari a 12,46 miliardi di euro. Il che significa un nuovo record per il colosso di Monaco, infatti mai nella storia ha raggiunti guadagni così alti, addirittura raddoppiati se confrontati con il 2019 (mentre più che triplicati sul 2020).

GIOIE PER LE FINANZE - Sulla spinta di utili così elevati, la BMW ha fatto segnare anche un margine di guadagno inequivocabile: del 14,4%, ben il 9,1% in più rispetto al 2020, con gli azionisti che potrebbero beneficiare di un dividendo di 5,80 euro per azione e di 5,82 euro per azione privilegiata (sarà proposto al prossimo general meeting della casa) e con la previsione di un free cash flow del ramo automotive di 7 miliardi per il 2022. Tuttavia, nonostante un 2021 molto positivo, la crisi dei chip riesce a colpire anche il gruppo di Monaco: nel quarto trimestre 2021 dello scorso anno si registra una flessione del 14% nelle consegne così come nei risultati operativi (-4,2%). Inoltre, sono cresciute le spese in ricerca e sviluppo con investimenti di circa 6,3 miliardi di euro (erano 5,2 nel 2020) focalizzati sulla transizione energetica del gruppo.

NEUE KLASSE  - L’elettrico diventerà invece un pilastro per il futuro del BMW Group, con la previsione che le vetture a batteria raggiungano il 50% delle vendite sul volume totale delle consegne prima del 2030, grazie all’introduzione della piattaforma elettrica Neue Klasse (prevista nel 2025), mentre sempre entro il 2025 si prevedono 2 milioni di unità a batteria. La Neue Klasse sarà un’architettura caratterizzata da tre aspetti chiave: avanzata dal punto di vista informatico e software, efficiente e performante, e alimentata da batterie con celle di ultima generazione (più sostenibili nell’intero ciclo di vita) la loro tecnologia sarà svelata nel corso del 2022. Il suo arrivo potrebbe portare il gruppo a vendere 1,5 milioni di BEV all’anno, sempre considerando l’espansione dell'infrastruttura di ricarica in tutto l'aumento dei modelli disponibili e la crescente domanda da parte dei clienti di veicoli completamente elettrici.

IL RUOLO STRATEGICO DELLA CINA - La Cina sarà anch’essa centrale nel futuro del BMW Group. L’estensione del contratto con la joint venture BMW Brilliance Automotive (BBA) fino al 2040 e l'acquisizione del pacchetto di maggioranza nella società cinese, sarà invece strategico per ampliare la gamma di veicoli elettrici nel più grande mercato mondiale della mobilità a batteria, e favorire la penetrazione della BMW anche sui territori orientali. 

DIGITALE ED EMISSIONI -  Con uno sguardo volto al futuro, il BMW Group si preannuncia anche sempre più digitale, entro il 2025 infatti intendere vendere circa un quarto dei suoi veicoli interamente online. Insieme ai dati finanziari, poi, la BMW ha comunicato anche i risultati relativi alle emissioni: nel 2021 la flotta venduta in Europa ha raggiunto emissioni medie di 115,9 grammi di CO2/km, un valore inferiore a quanto imposto dalle regole europee. Sempre pensando all’ambiente la BMW ha reso noto che la Neue Klasse sarà realizzata dal 30 al 50% con materiali riciclati in fabbriche definite “BMW iFactory”: stabilimenti rimodernati, altamente digitalizzati e avanzati tecnologicamente che dovrebbero ridurre dell'80% le emissioni di CO2 per veicolo dalla produzione rispetto ai livelli del 2019.



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Ritratto di Velocissimo
17 marzo 2022 - 21:23
BMW l’è mia la Fiat ne’
Ritratto di Arreis88
18 marzo 2022 - 00:11
Meno male, pensa la Panda, poverina, avesse un muso osceno come certe bavaresi...
Ritratto di Vincenzo1973
18 marzo 2022 - 01:47
mettete fiat in mezzo anche mentre commentate uno spaghetto alle vongole su GialloZafferano
Ritratto di Oxygenerator
18 marzo 2022 - 09:05
Beh, complimenti a BMW. Tagliare l’80% di CO2 per produrre ogni auto, senbra fantascienza. Già la mia i3 è fatta con materiali riciclati. Tutti gli interni sono cosí, dalla plancia al cruscotto ai sedili ai rivestimenti di tetto e portiere, nonchè la pavimentazione.
Ritratto di Alex1111
18 marzo 2022 - 10:11
1
grande Bmw. ha guardato alla Cina BMW Brilliance Automotive (BBA) con occhi in prospettiva. mica come pirl a in Italia che ha guardato alla Francia la bmw vende in Cina mentre stellina chiuderà in Italia. saluti e prosec.
Ritratto di mariofiore
18 marzo 2022 - 10:35
Commento sbagliato. Stellantis vende in tutto il mondo compreso la Cina. E produce in tutto il mondo. Non chiude da nessuna parte in Italia, anzi sta già realizzando le gigafactory e i Ducato che prima sembrava volessero produrli solo in Polonia ora è il contrario. Pensano di produrli solo in Italia e/o diminuire il piano di produzione polacco. Per cui la morale è sempre quella, basta col dire cavolate, un po' di serietà gentilmente, che di sciocchezze ne sentiamo fin troppe.
Ritratto di giulio 2021
19 marzo 2022 - 08:34
Stellantis vende in Europa, cioè Paesi latini dell'Europa, USA, sudamerica e Turchia, oltre alla Polonia (in Polonia più che altro produce), in Cina e altri mercati importanti asiatici e Asia Pacifico diciamo ha un buon successo, nel senso che rispetto a qualche anno fa è risalita molto, ma si deve sempre accontentare di vendere auto economiche oltre la cinquantesima posizione tra i marchi con Peugeot o Citroen, mica compete con VW, Changan, Audi, Geely, Buick, MG, Hongqi, Toyota, BYD o Honda, quelli sono tutti nella top 20.