SVOLTA ELETTRICA - Che la BMW M3 un giorno sarebbe diventata elettrica, probabilmente dal 2027, lo si sapeva già: lo ha recentemente confermato anche il capo dello sviluppo della BMW, Frank Weber ad alcuni organi di stampa: “La prossima M3 sarà completamente elettrica a batteria”. Quello di cui non si era certi era se con la nuova motorizzazione sarebbe cambiato anche l’iconico nome, diventando iM3 per mettere in risalto il powertrain a zero emissioni. A suffragare questa ipotesi, il marchio bavarese ha depositato il marchio iM3 all’Ufficio per la proprietà intellettuale dell’Unione Europea. È quindi naturale pensare che iM3 sarà il nome della prossima berlina ad alte prestazioni: ad essa potrebbe seguire anche un modello coupé iM4, parallelamente a quanto si vede nella gamma attuale della BMW.
LO STESSO CARATTERE - La BMW iM3 coesisterà per un certo periodo con l’attuale M3 dotata del 6 cilindri da 510 CV, motore che si prevede rimanga in produzione fino al 2030. La versione elettrica sarà costruita sulla piattaforma Neue Klasse, anticipata per la prima volta con l’omonima concept car mostrata pochi mesi fa al Salone di Monaco. Weber ha spiegato anche che l’unità di controllo “Heart of Joy” sarà essenziale per fornire uno stile di guida specifico alle BMW elettriche ad alte prestazioni, contribuendo a scongiurare perdite di carattere causate dall’assenza di un motore a combustione. L’Heart of Joy è stato sviluppato per adattarsi a trasmissioni quadri-motore, gestendo in modo variabile la quantità di potenza da inviare a ciascuna ruota. Il capo dello sviluppo della BMW ha affermato che l’unità può arrivare a un megawatt di potenza (1.360 CV), anche se non ha confermato che sia questa la potenza effettiva della futura iM3.
SARÀ SEMPRE UNA M - L’obiettivo della BMW quando produce un’auto con la M è comunque quello di stupire i propri clienti. Lo ha confermato anche Frank van Meel, capo della BMW M, che in tempi non sospetti aveva dichiarato: “Forse diventerà elettrica, ma se lo farà, sarà sempre una M3. Qualunque sia il propulsore, chi guida le nostre auto deve sempre sapere che sono auto M. Abbiamo resistito alla prova del tempo per 50 anni e continueremo a farlo”. Tali commenti fanno intuire che i vertici dell’azienda non sono preoccupati dalla transizione elettrica per i veicoli ad alte prestazioni. Ma sarà lo stesso per i clienti? “Il feeback è che al 90-95% di loro non interessa quale direzione prenderemo in termini di propulsione. Vogliono solo un’auto M”, ha assicurato van Meel.