L'UNIONE FA LA FORZA - Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Reuters, grazie all'accordo siglato con la Mercedes, la BMW a partire dal 2012/2013 stima di poter risparmiare 100 milioni di euro l'anno. I due gruppi tedeschi, da sempre rivali, due anni fa hanno dato il via a un accordo di “joint purchasing” che prevede l'acquisto in comune di componenti dai fornitori per “tagliare” i costi. Un'operazione nata anche per far fronte alla crisi economica che, a detta delle case non intacca l'indipendenza dei prodotti Mercedes e BMW: essenzialmente l'accordo prevede l'acquisto comune di componenti “secondarie” come batterie, pezzi per i sistemi di climatizzazione o parti di supporto dei sedili.
TANTE COLLABORAZIONI - D'altra parte, negli ultimi anni i costruttori stanno stringendo sempre più alleanze per condividere lo sviluppo e i relativi costi delle nuove auto. Oltre a quella siglata con la Mercedes, la BMW a inizio anno ha rinnovato l'accordo con il gruppo PSA (Citroën-Peugeot) per sviluppare insieme motori (qui la news). Dal precedente “matrimonio” sono nati i 1.6 a benzina che nelle versioni aspirata e turbo equipaggiano le Mini e diversi modelli del gruppo francese. Mentre la Daimler, proprietaria dei marchi Mercedes e Smart, ha stretto un accordo con la Renault per sviluppare la prossima generazione di Smart Fortwo e Renault Twingo (qui per saperne di più).