DOMINANO I TEDESCHI - Se si guarda al settore auto, sono tutte tedesche le aziende al vertice della classifica Reputation Pulse 2011: Volkswagen e Mercedes rispettivamente seconda e terza, sono alle spalle della BMW. Questa particolare classifica sul “livello di reputazione” (con una scala di punteggi che va da 1 a 100) è stata stilata sulla base di 3000 interviste eseguite nei primi tre mesi dell'anno e riguardanti 120 aziende operanti in diversi settori. Nella tabella qui sotto, vi riproponiamo la graduatoria relativa al settore auto. Secondo i responsabili di Reputation Pulse 2011, oltre a rappresentare fonte di valore per le aziende, una migliore reputazione induce il consumatore ad accettare più di buon grado gli aumenti di prezzo.
Pos. | Azienda | Punteggio |
1 | BMW | 81,19 |
2 | Volkswagen | 79,12 |
3 | Mercedes | 78,88 |
Toyota* | 76,89 | |
4 | Ford | 74,94 |
5 | Peugeot | 69,78 |
6 | Citroën | 69,77 |
7 | General Motors | 65,99 |
8 | Fiat | 57,46 |
*fuori classifica
SELEZIONATE 100 SOCIETÀ - Per la realizzazione dell’indagine, sono state prese in considerazione le prime 100 aziende comprese nel rapporto annuale di Mediobanca le “Principali società Italiane”. Dato che 15 di queste sono state considerate poco note al grande pubblico, Reputation Institute e Doxa le hanno sostituite con altre 39 ritenute di riferimento e necessarie a garantire un più corretto confronto tra le aziende all’interno dei diversi settori. È il caso, per esempio, della Toyota, “fuori classifica” perché non presente nel rapporto di Mediobanca: con un punteggio di 76,89 si collocherebbe al quarto posto, posizione occupata dalla Ford (74,94).
UN GRANDE DIVARIO - Secondo i responsabili di Reputation Pulse 2011, tutte le aziende hanno subito un decremento di reputazione rispetto al rilevamento del 2010, a eccezione della General Motors che, seppur arretrata in classifica, è migliorata di quasi 4 punti (erano 62,08 nel 2010). Inoltre, la differenza di punteggio nella reputazione tra la BMW e la Fiat sfiora i 24 punti: un divario tra i più alti registrati nei diversi settori presi in esame dall'indagine (tra i quali anche banche e assicurazioni).