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Bollo e multe, sanatoria in vista

23 gennaio 2014

Equitalia annuncia che una sanatoria è in procinto di essere varata: riguarderà anche le cartelle sui tributi, quali bollo auto e multe.

Bollo e multe, sanatoria in vista
COME PREVISTO DALLA LEGGE - Soluzione in arrivo per chi ha debiti col fisco. Secondo quanto previsto dalla legge di stabilità approvata a dicembre, entro il 28 febbraio i contribuenti possono pagare in un'unica soluzione, e senza interessi, le cartelle e gli avvisi di accertamento esecutivi affidati entro il 31 ottobre 2013 a Equitalia per la riscossione. Rientrano nella possibilità di regolarizzazione, fra l’altro, le entrate erariali come l'Irpef e l'Iva e, limitatamente agli interessi di mora, anche le entrate non erariali come il bollo dell'auto e le multe per violazione al codice della strada elevate da Comuni e Prefetture. Sono escluse le somme dovute per effetto di sentenze di condanna della Corte dei conti, ma anche i contributi richiesti dagli enti previdenziali (Inps e Inail), i tributi locali non riscossi da Equitalia e le richieste di pagamento di enti diversi da quelli ammessi. 
 
COME FARE - Chi sceglie di aderire dovrà pagare il residuo del debito (al netto degli interessi non dovuti), l'aggio, le spese di notifica e quelle per eventuali procedure attivate. Il pagamento deve essere effettuato in un'unica soluzione entro il 28 febbraio 2014. Fino al 15 marzo, resta sospesa la riscossione dei debiti interessati alla definizione agevolata. Equitalia invierà entro il 30 giugno, mediante posta ordinaria, una comunicazione di avvenuta estinzione del debito ai contribuenti che avranno pagato nei termini previsti. È possibile effettuare il versamento in tutti gli sportelli di Equitalia, ma anche negli uffici postali tramite il bollettino F35, indicando nel campo “Eseguito da” la dicitura “Definizione Ruoli - L.S. 2014”.


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Ritratto di Carlo Recla
24 gennaio 2014 - 15:51
La sanatoria riguarderà anche le somme non dovute che Equitalia pretende senza voler ammettere l'errore. Sbagliare è umano, ma il detto "chi sbaglia paga" deve valere per tutti, se davvero "la legge è uguale per tutti". Chiedere soldi non dovuti con minacce è reato per tutti coloro che vi concorrono: se fosse applicata la legge, che prevede gravi sanzioni penali, forse i funzionari di Equitalia starebbero più attenti a togliere sonno e denaro (per non parlare dei suicidi per disperazione) alla gente che lavora per mantenerli.