UN NOME STORICO - Lunga oltre cinque metri, la 16 C Galibier Concept deve il suo nome al famoso passo del Tour de France ed è la seconda volta che viene utilizzato dalla Casa francese: la prima fu la Type 57 del 1934. La sigla 16 C indica il numero dei cilindri del motore posto sotto il lungo cofano anteriore.
La leggera carrozzeria in fibra di carbonio è ispirata alle Bugatti del passato e anticipa quella che vestirà la futura berlina (dovrebbe essere commercializzata fra un paio d’anni). Alla coda corta e arrotondata con ben otto tubi di scarico (quattro sul lato sinistro del paraurti, e altrettanti su quello destro) si contrappone il muso imponente, dove campeggia la tradizionale mascherina a ferro di cavallo.
La verniciatura bicolore con le porte cromate è di grande effetto estetico e snellisce la carrozzeria.
S’ISPIRA AL PASSATO - L’abitacolo, sontuosamente rifinito di pelle e radica, interpreta in chiave moderna quello delle Bugatti di ottanta anni fa e promette di coccolare al meglio quattro persone. Il tachimetro e il contagiri sono incassati al centro della raffinata fascia di legno sulla plancia, mentre sulla destra spicca la firma di Ettore Bugatti (il fondatore della Casa).
La consolle è sostituita da un elegante e sottile schermo che incorpora i comandi del climatizzatore. Nel raffinato pannello di radica bordato di acciaio inox sul tunnel di trasmissione, sono annegati i tasti del cambio automatico, che sostituiscono la tradizionale leva, e quello del freno a mano.
QUATTRO SONO MEGLIO DI DUE - Anche tecnicamente, la nuova berlina non lesina raffinatezze. La trazione è sulle quattro ruote e i dischi freno sono carboceramici: più leggeri ed efficienti rispetto a quelli di ghisa. Con il suo motore 8.0 sovralimentato da circa mille cavalli, (deriva da quello della coupé Veyron) la 16 C Galibier Concept ambisce a essere la berlina più potente di tutti i tempi.