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Quest'anno niente Motor Show

08 ottobre 2013

Il presidente della società organizzatrice ha dichiarato che la rassegna 2013 non si svolgerà. Forse ci sarà l’anno prossimo o nel 2015 a Milano.

Quest'anno niente Motor Show
NOTIZIA TEMUTA - Niente da fare. Fino all’ultimo la GL Events, organizzatrice del Motor Show di Bologna ha cercato in tutti i modi di rendere possibile lo svolgimento della rassegna bolognese di dicembre, ma alla fine ha dovuto cedere. Il Motor Show 2013, il numero 38, quello che avrebbe dovuto svolgersi quest’anno non si terrà, nonostante che ne fossero già state annunciate le date.
 
2015 A MILANO - La notizia non è ancora ufficiale ma viene da una fonte indubitabile: il presidente della GL Events, Olivier Ginon, che ha annunciato l’annullamento al Corriere della Sera. “A non volerlo è il mercato” sono state le parole di Ginon, intendendo con ciò che le case automobilistiche non hanno dimostrato interesse per la manifestazione, quindi facendo mancare le entrate relative all’affitto degli stand. Ginon ha poi anche ipotizzato una edizione 2014 o 2015 a Milano, sfruttando anche l’occasione dell’Expo.  
 
IL CALO DELLE VENDITE - Il presidente della GL Events ha fatto riferimento all’andamento del mercato, passato dal 2007 a quest’anno da 2,5 a 1,25 milioni (secondo Ginon) di quest’anno, con inevitabili conseguenze su tutta la filiera dell’auto e quindi tagli agli investimenti promozionali. Il manager della GL Events ha anche espresso una considerazione a denti stretti sulla notizia che l’ex organizzatore del Motor Show, Alfredo Cazzola, si è presentato al mondo dell’automobile con il progetto di una nuova rassegna analoga. “Noi della GL Events organizziamo saloni in tutto il mondo. Questo è il nostro lavoro” è stato il laconico commento di Ginon. 
 
DETERMINAZIONE SFUMATA - Da notare che al salone di Francoforte l’amministratore delegato di GL Events, Giada Michetti, in un’intervista a InterAutoNews aveva manifestato grande determinazione nel voler comunque allestire anche l’edizione 2013.


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Ritratto di Simon Le Boss
8 ottobre 2013 - 13:08
5
Si sapeva che sarebbe finita così. Il Motorshow di Bologna "rubava" la scena ad altri saloni ben più blasonati e li batteva anche in termini di visitatori (andate a leggere i dati). Ma la colpa è dell'ex AD che non ci ha pensato due volte prima di (s)vendere il salone ai francesi. Guardacaso GL (francese) è la stessa che organizza anche il Salone di Parigi. Negli ultimi anni le case avevano iniziato a lanciare prime mondiali a quello di Bologna e quindi meglio farlo fuori, problema eliminato alla radice ed economia francese salvata in corner ancora una volta. Vedrete anche con Alitalia succederà lo stesso. E fine dei giochi. w l'europa...
Ritratto di Strige
8 ottobre 2013 - 20:51
Io sono convinto che te hai scritto il tutto senza nemmeno esserci andato. L'unica parte interessante del motorshow erano gli eventi e STOP. Ci sono andato ben 6 volte e non ho mai trovato un vettura in anteprima, mai. Dici che in termini di dati batteva parigi? l'anno scorso parigi ha fatto 1.2 milioni di visitatori (toccando l'1.7 milioni nel 2007) mentre il MSB è arrivato a 0.5 milioni con punta massima di 0.8 milioni. Io erano ormai 3 anni che non ci andavo, ma già nel 2009 il salone era per metà deserto.
Ritratto di andvolante1
9 ottobre 2013 - 09:47
ormai negli ultimi anni era inguardabile, fino al 2006 era un signor salone, dopo sempre peggio, ormai c'erano parte dei capannoni completamente vuoti o quasi, altri con solo auto indiane tipo la TATA (con tutto il rispetto per la tata preferisco altre case piu importanti e con auto di miglior fattura).
Ritratto di Simon Le Boss
9 ottobre 2013 - 11:51
5
Ho frequentato il motorshow 15 anni di fila. Vatti a leggere i numeri di visitatori degli anni precedenti e confrontali con gli altri saloni, Ginevra incluso. Chiaro che negli ultimi anni ci sia stato un calo, ma è voluto e legato alla gestione francese come scritto nel mio precedente post. In quanto alle anteprime mondiali lanciate negli ultimi anni proprio al Motorshow, giusto per citare le prime che mi vengono in mente: Opel Corsa (2010) Opel Antara Audi A3 Cabriolet Ferrari 599XX
Ritratto di Simon Le Boss
9 ottobre 2013 - 11:53
5
mio commento era per strige
Ritratto di lollo76
12 ottobre 2013 - 15:03
1
come al solito all'estero non si sognerebbero mai di abolire il salone dell'auto di franco forte o di parigi in italia alle prime dificolta si getta la spugna visto che lo stato se ne frega e pensa solo a fare cassa.... abbiamo un potenziale enorme in vari settori e ci stanno distruggendo pezzo dopo pezzo e non frega un caxxo a nessuno che dio vi maledica!
Ritratto di Merigo
8 ottobre 2013 - 13:39
1
L'Ente Fiera di Bologna non ha mai brillato per diplomazia, anzi, e il suo essere una cooperativa rossa e comportarsi come tale, prima o poi doveva ritorcersi contro. A questo aggiungi l'elefantiasi e la crisi che, sei hai piedi d'argilla, ti fa crollare. Ricordo quando a fine anni '70 c'era un solo SAIE: "il SAIE"! Salone dell'industrializzazione edilizia che durava 10 giorni, dal mercoledì alla domenica della settimana successiva. Poi lo hanno accorciato a 4 giorni, dal mercoledì alla domenica, ma sono arrivati anche SAIE 2 e Cersaie e intanto silenziosamente Internet, con gli utenti che fermi a casa possono trovare tutto in tutto il mondo. Ma soprattutto, è arrivato il MADE EXPO di Milano e l'arrogante ricatto fatto da BolognaFiere alla potentissima AssoLegno: o con noi o con MADE EXPO. Il risultato è che SAIE 2 non esiste più, e MADE EXPO fa ombra anche al SAIE. Poi ricordo come a Torino c'era il Salone dell'Automobile. Prima a Torino Esposizioni al Valentino, poi al Lingotto, dove durò poco perché gli fu strappato da BolognaFiere, senza scuse e senza ma. Ora, altro non si fa che tirare le somme. TorinoFiere si è riconvertita ed ha inventato il Salone del Libro e quello del Gusto con Terramadre entrambi con espositori e visitatori da tutto il mondo, mentre Bologna non ha saputo allinearsi (con il tipico comportamento da Coop Rossa) con Ginevra, Parigi e Francoforte, al cui livello voleva arrivare ma cui non si è neanche mai potuta neanche avvicinare, cosa che, viceversa, faceva eccome il Salone di Torino perché era ovvio che così fosse. Torino era l'esposizione dell'auto italiana, Parigi di quella francese e Francoforte di quella tedesca, mentre Ginevra, in territorio neutro, metteva e mette tutti alla pari, mentre Bologna non c'entra nulla.
Ritratto di onavli§46
8 ottobre 2013 - 14:13
che certe situazioni, non vorremmo mai che accadessero, sopratutto in delicatissimi momenti di crisi economica (e politica) come quella attuale. Manca il coraggio, manca la volontà (forse anche l denaro..), ma sopratutto manca la lungimiranza di rischiare per aggredire il futuro. Restare immobili, inerti, aspettare un qualcosa che di concreto, che se non si costruisce certo non arriva da solo, non produce nulla, è dannoso, è addirittura pericoloso per un possibile cancrenizzarsi delle situazioni da sfidare. Il MotorShow di Bologna, è sempre stato un grande evento, che al minimo delle condizioni raccoglieva visitatori, commercio magari limitato ma pur sempre commercio, speranze da concretizzare al pubblico per un domani diverso. Oggi in Italia, non rischia più nessuno, ne chi può ne chi non può, ne chi vuole, ne chi non vuole, oggi l'Italia è un paese senza identità, e tutti sappiamo benissimo che senza identità, la sola parola, l'unica parola che viene da dire e sottolineare, è: NIENTE. Essere niente, è non esistere, è non cambiare, è non vivere. Comunque, se è pur vero che la speranza, e/o meglio dire le speranze, sono le ultime a morire, speriamo che cambi il corso degli eventi, e tutti insieme, piccoli e grandi, vecchi e anziani, poveri e ricchi, applichiamoci nella speranza e nella volontà del cambiamento. In sintesi, non teniamo il malato (pur se non immaginario) senza le dovute medicine, che magari costano, che magari portano ulteriori sacrifici per averle e somministrarle, ma che senza, il malato, non solo può morire, ma sicuramente agonizzare inutilmente
Ritratto di Merigo
8 ottobre 2013 - 21:42
1
Per violazione della policy del sito. La redazione.
Ritratto di onavli§46
9 ottobre 2013 - 11:28
Per violazione della policy del sito. La redazione.
Ritratto di Challenger RT
8 ottobre 2013 - 14:23
Con il mercato automobilistico italiano ridotto alla metà (con l'aggravante che ormai si vendono solo utilitarie con scarsissimi margini di guadagno per le Case), con l'impossibilità di vendere in Italia auto, sportive e non di lusso, da 250 cv in su a causa delle follie fiscali dei governanti, è normale che uno show che si basava proprio sul fascino dei "cavalli" sia morto anzi, per meglio dire, sia stato ucciso! Il discorso è molto semplice: la pubblicità senza alcun possibile ritorno economico nessun costruttore è disposto a farsela. La colpa, quindi, non è di organizzatori più o meno capaci ma principalmente di uno Stato sanguisuga nei confronti del settore auto che ha portato gli italiani ad un tale livello di depressione economica ed anche mentale da averli convinti che ormai per loro l'auto, qualunque auto, è un bene di lusso che non devono più permettersi.
Ritratto di andvolante1
9 ottobre 2013 - 09:52
purtroppo è vero non è colpa di chi organizza se le case non vogliono venire qui ad esporre, per le case l'italia è un paese andato, giustamente(dal loro punto di vista) investono dove c'è un economia in crescita, paesi asiatici, sud america. Chi li obbliga ad esporre qui quando sanno già che nessuno comprerà i loro prodotti?
Ritratto di alfista89
8 ottobre 2013 - 15:43
1
...ma lo si sapeva: l'unico evento italiano dedicato, una volta tanto, al mondo dell'auto, non si farà... Purtroppo se non si tratta di quattro cretini che corrono dietro ad una palla non ci sono mai i fondi necessari! D'altronde se negli anni scorsi l'unico Salone italiano era stato snobbato dalle stesse Case automobilistiche italiane come si poteva mai sperare che gli altri Costruttori potessero investire per allestire uno stand a Bologna! MOTORSHOW RIP
Ritratto di Ciro1594
8 ottobre 2013 - 23:00
2
infatti concordo pienamente con te..quando si parla di sponsorizzare squadre di calcio le case fanno uscire i soldi...ma non volgiono spendere quattro soldi per un evento annuale di 7 giorni....che vergogna....manco se le auto in Italia non si vendessero....per non parlare poi dei miliardi a mio parere buttati dal calcio in generale(un circolo vizioso senza fine?)
Ritratto di Delicious
8 ottobre 2013 - 16:22
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C'era da aspettarselo. In uno stato che ormai tratta come evasore fiscale chiunque tenti di distinguersi dalla noiosa massa di utilitarie non ha più senso presentare modelli sportivi, vero piatto forte di ogni salone motoristico. Davvero un peccato considerando che è proprio l'Italia la madre delle supercar.
Ritratto di MaCiao5
8 ottobre 2013 - 16:36
3
Magari nel 99 funzionava ancora...Ma tanto ora c'è quello di Ginevra a 4 ore da Milano, e lo visito ogni anno...
Ritratto di Fr4ncesco
8 ottobre 2013 - 17:31
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Oramai l'Italia sta morendo pian piano. Il fatto che un Motor Show in un Paese come l'Italia sia stato soppresso è molto grave.
Ritratto di onavli§46
9 ottobre 2013 - 13:43
l' ,ITALIA sta morendo e purtroppo neanche pian piano. Ogni mese assistiamo alla coatta distruzione del mercato dell'auto, che se ne vendono sempre meno e che per mantenerle costano sempre di più per chiunque. L'ultimo aumento di punto dell' IVA è uno dei tanti elementi chiarificatori e vessatori dunque, che incidono assieme ad altre tasse sull'auto. Per cui non solo le vendite rallentano sempre più bruscamente, ma anche chi l'auto già la possiede, cerca di risparmiare sulle spese possibili utilizzandola al minimo possibile. La politica economica (su ogni cosa oltre il settore auto) è questa, beccera, sconclusionata, estremamente penalizzante verso la distruzione economica del Paese. Poi "qualcuno", imbevuto da alterigia e debosciamento culturale pur coatto, dice arrogantemente che le mie sono lagnanze senza senso, da persona che non è ottimista e/o altro ancora, che determinano solo che questo e/o questi personaggi, prima attaccano ogni concetto e poi pretendono la ragione loro, che non solo non è di parte, ma solamente irreale, e manifestata tanto per manifestare. Il MotorShow, cui la politica proprio non c'entra, è un esempio classico, di dove potrebbe intervenire lo Stato, cioè il Governo, per rilanciare, e dare nel possibile un'immagine di speranza all'economia. Ne allo Stato, cioè il Governo, ne tantomeno ai management privati, importa dunque nulla di rilanciare un'economia italiana nel suo insieme. Dall'inizio di questa crisi economica, (anno 2007/2008) da subito mondiale, poi europea (ancora vigente), poi italiana, assai forte ed incontrollata, nel nostro Paese si sono succeduti più Governi di diverso colore, contrastanti fra loro, ed inconcludenti (pur se alleati) sulle politiche da attuare, e che il buon cavaliere finalmente condannato aveva loro lasciato (anzi a noi aveva lasciato) in eredità. Il settore auto in questi anni è caduto disastrosamente come già detto, e nessuno, ma proprio nessuno ha saputo e/o voluto far qualcosa. Qualche timidissimo segnale, peraltro di egoismo prodotto da esportare al commercio ed alla produzione, si è visto negli interessi dell'AD/FIAT, con la complicità insensata di ogni sindacato; le conseguenze anche in questo caso, sono state e sono tutt'ora pagate dai lavoratori, dal popolo e dall'economia nazionale. I possibili rilanci, si fanno anche con i tentativi veri e non sono con l'ottimismo insulso. Ognuno di noi è ottimista per il futuro, e/o almeno spera di esserlo, ma il Paese non si rilancia solo con l'ottimismo ma con i fatti. Ecco perchè, scusate la lungagine, l'annullamento del MotorShow, è un'altro cattivo e drammatico segnale che il settore auto, in questo caso, non vi è intenzione di rilanciarlo. Tutto qui.
Ritratto di MatteFonta92
8 ottobre 2013 - 17:48
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L'annullamento di questo evento è la cartina al tornasole della disastrosa situazione economica italiana, oppressa dalle troppe tasse che aumentano giorno dopo giorno, indebolendo sempre più il potere di acquisto delle famiglie. A causa di questo già gli anni scorsi molte Case avevano disertato il Motor Show, fino ad arrivare a questo triste epilogo. Io l'ho visitato tre volte consecutivamente, dal 2009 al 2011, e mi era sempre piaciuto moltissimo. Ora se voglio visitare qualche esposizione automobilistica di un certo rilievo dovrei andare al Salone di Ginevra, che però, abitando a Reggio Emilia, non è proprio dietro l'angolo.
Ritratto di wiliams
8 ottobre 2013 - 18:25
"Le case automobilistiche non hanno dimostrato interesse per la manifestazione".E questa la dice tutta,siamo davvero messi male.
Ritratto di lucios
8 ottobre 2013 - 22:23
4
.....la quinta potenza mondiale!
Ritratto di andi9
9 ottobre 2013 - 09:26
Disastro, come è ormai un disastro questo paese oppresso dalle tasse, il superbollo, enblema dell'intelligenza di questi governanti, fatto per colpire i "ricchi" che si compravano la macchina potente e che facevano girare l'economia e portavano entrate alla Stato, ha definitivamente distrutto il mercato delle auto potenti, su cui si basava in gran parte la manifestazione e su cui case e Stato facevano i maggiori profitti. Continuiamo cosi' in questo paese
Ritratto di andvolante1
9 ottobre 2013 - 10:02
il superbollo è il problema minore, quello colpisce una minima parte della gente, i ricchi veri lo pagano senza problema e quelli benestanti o che hanno un minimo di possibilità acquistano auto con meno CV cosi da non pagarlo, infatti lo stato si aspettava di incassare tot soldi invece non ha incassato niente o quasi... i problemi grossi sono altri, quelli che colpiscono la maggior parte della gente, il bollo (quello normale) tassa assurda e comunque carissima pagata non si sa x cosa, assicurazioni a prezzi folli(un ragazzo di 20 anni non può pagare 1000-1500euro annui di sola RCA per un auto modesta), tagliandi e riparazioni vari a prezzi esagerati, svalutazione delle auto pazzesca dopo solo 2-3 anni..
Ritratto di negus
9 ottobre 2013 - 17:45
Mi spiace, ma per il sottoscritto il Motor Show (nome che ho sempre disprezzato, preferendo quello più corretto di "salone dell'automobile") era una manifestazione morta e sepolta da tempo, ormai. Da che mi ricordo io, e parlo degli anni '90, si andava per lo più a vedere le hostess (poi ridotte a partire dalla metà anni 2000). Biglietti spropositati per vedere, nella maggior parte dei casi, dei concessionari in miniatura. Poca roba, alla fine. P.S. andrò ancora a Bologna a vedere il SAIE (sono nel settore edile), ma anche li la situazione è critica, non mi sorprende che possa chiudere anche quello.
Ritratto di luis2
9 ottobre 2013 - 21:28
Questo grazie a quelle menti "eccelse" che, adottando provenienti da un'ideologia dura a morire e che ci ha frenato per tutti questi anni propugnando uno stato "Democratico" secondo la dottrina marxista leninista, ha mortificato il mercato dell'auto con mille balzelli che hanno relegato l'automobile nel limbo dei beni di lusso, quindi ad uso e consumo dei ricchi, e che sono serviti per tappare i buchi della gestione economica allegra e fallimentare fatta in questo Paese da una classe politica rapace e famelica di soldi!!!!