PIÙ RISPARMIO, MENO SMOG - Il car pooling è la condivisione dell’auto per un viaggio: il guidatore, via app o sito internet, pubblica l'annuncio con il tragitto da percorrere e altri utenti, se la destinazione è analoga o vicina a quella che devono raggiungere, lo pagano per occupare i posti vuoti della vettura. Ciò offre molti vantaggi, dal contenimento delle spese alla riduzione di inquinamento e traffico. E infatti il car pooling stava prendendo piede anche in Italia, pure in ambito aziendale: a dicembre 2019, stando alla piattaforma online di car pooling JoJob, 299 società mettevano a disposizione programmi di trasporto condiviso per i loro dipendenti.
FENOMENO IN CRESCITA - L'aumento dei viaggi condivisi per lavoro è confermato dai numeri. A dicembre 2019, c’erano 350.000 dipendenti iscritti alle tre piattaforme di car pooling aziendale presenti in Italia, ovvero BePooler, JoJob e Up2Go. Questi utenti avevano effettuato il 25% di viaggi in più rispetto al 2018, per un totale di 13 milioni di chilometri condivisi. Rispetto ai dati del 2018, è aumentata anche la distanza media di viaggio: 28,3 km. In più del 50% dei casi, il tempo di viaggio è stato fra undici e trenta minuti, mentre la fascia di distanza più frequente è stata quella fra 25 e 30 km. Si trattava insomma di un settore in crescita.
RIPARTENZA - Poi è arrivato il coronavirus e l’espansione del car pooling ha subito un brusco stop: non soltanto perché i viaggi per lavoro si sono quasi del tutto interrotti durante il lockdown, ma per l’attuale diffidenza a condividere l’auto con altre persone, complice la paura di contrarre il virus. E così, nei mesi più duri della pandemia, il settore del car pooling si è ridotto fino all’80%. Attualmente la situazione è ancora ben lontana dalla normalità, perché il calo a inizio settembre era pari al 50% rispetto a dicembre 2019, ma nelle prossime settimane, secondo quanto emerso dalla recente IV Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, è attesa una ripresa del carpooling aziendale.
IL MODELLO È LA FRANCIA - La ripresa, secondo gli esperti del settore, può essere incentivata dal fatto che il car pooling è più sicuro rispetto ad un viaggio con i mezzi pubblici: con le dovute precauzioni, i viaggi condivisi permettono ai passeggeri di circoscrivere il numero di persone con cui entrano in contatto, riducendo le possibilità di contagio. Ed è per questo che i rappresentanti delle piattaforme BePooler, JoJob e Up2Go chiedono un intervento da parte delle autorità pubbliche. Il modello è la Francia, dove è stata avviata una politica di sostegno del car pooling.