Il taglio delle accise sui carburanti, seppure ridotto dal 1° dicembre 2022 (ora vale 18 centesimi rispetto agli iniziali 30 centesimi), non sarà più attivo nel nuovo anno. Chi desidera approfittare di questo vantaggio dovrà quindi muoversi e fare rifornimento alla propria vettura entro oggi il 31 dicembre.
Almeno per ora il problema è risultato essere calmierato nelle ultime ore grazie alla discesa nei prezzi che si è registrata a livelli che non si toccavano dal luglio 2021. Sulla base delle rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, tra il 19 e il 25 dicembre il prezzo medio nazionale della benzina è arrivato a 1,625 euro al litro. Una riduzione, anche se minore, si è registrata anche per il diesel, che ora costa in media 1,689 euro, al livello più basso da poco meno di un anno, precisamente dal 31 gennaio 2022.
L’azzeramento degli oneri di sistema ha permesso al governo di rendere più leggere le bollette della luce nel primo trimestre del 2023, ma lo stesso non accadrà per il rifornimento carburante, che tornerà a incidere di più sulle tasche delle famiglie, già provate dagli altri aumenti. Il Codacons, una delle associazioni più attive a tutela dei consumatori, non ha potuto nascondere la sua preoccupazione per questa scelta. Secondo i calcoli effettuati da Assoutenti, infatti, l'aumento si tradurrà in una spesa di 9,15 euro in più a pieno. Chi effettuerà in media due pieni al mese, andrà quindi incontro a un esborso di 219,6 euro in più all'anno.