DEBOLI SEGNALI - In attesa dell’intervento del Governo che dovrebbe frenare il caro-carburanti (previsto in settimana), arrivano nel frattempo i primi lievi segnali di ribasso dalla rete, con l’Eni che diminuisce di 5 centesimi i prezzi raccomandati di benzina e diesel. Il taglio deriva dalle quotazioni in discesa del petrolio, sulla soglia dei 100 dollari al barile a New York. Tuttavia, per vedere diminuire il prezzo alla pompa dovremo attendere del tempo, infatti secondo le rilevazioni di Quotidiano energia (specializzato nell’informazione del settore energetico), i prezzi praticati sul territorio continueranno a salire leggermente, sull’onda dei rialzi della scorsa settimana.
LA SITUAZIONE DEL SELF A OGGI - Secondo l’elaborazione di Quotidiano energia, sui dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise (Ministero dello sviluppo economico), il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è di 2,219 euro/litro con i marchi che fluttuano tra i 2,184 e i 2,269 euro/litro. Mentre il prezzo medio del diesel è pari a 2,225 euro/litro con il prezzo alla pompa posizionato tra i 2,201 e 2,261 euro/litro.
IL SERVITO - Per quanto riguarda il prezzo medio della benzina praticato al servito, siamo a 2,328 euro/litro, con i gestori che mostrano prezzi medi tra 2,236 e 2,404 euro/litro. La media del diesel servito invece è di 2,342 euro/litro con le stazioni delle compagnie che propongono prezzi medi tra i 2,267 e i 2,405 euro/litro. I prezzi del Gpl vanno da 0,877 a 0,904 euro/litro, mentre il metano continua a crescere: oggi il suo prezzo medio è ancora in crescita e si posiziona tra 1,996 e 2,376 euro/kg.
EFFETTO COVID - Se la guerra Russia-Ucraina ha fatto schizzare il prezzo del petrolio alla soglia dei 140 dollari al barile (quasi ai livelli della crisi economica del 2008) il ribasso che stiamo vivendo in questi giorni è dovuto all’aumento dei casi di Covid in Cina e i relativi lockdown decisi dalla potenza asiatica. Infatti, il Paese con capitale Pechino è il principale importatore mondiale di greggio e il suo rallentamento sta giovando al mercato del brent (il petrolio del Mare del Nord) che torna per la prima volta sotto i 100 dolari al barile dal 1 marzo 2022.