UN SOLO INDENNIZZO - Il peso della sentenza numero 15350/15 della Cassazione è maggiore rispetto alle altre, perché emesso a sezioni unite. Riguarda un caso drammatico: un incidente mortale, avvenuto in Piemonte, in cui un giovane automobilista (corresponsabile al 20% per eccesso di velocità) morì a causa di una manovra improvvisa di un altro veicolo che gli aveva tagliato la strada. Nell’impatto, a 103 km/h, l’uomo era deceduto sul colpo. La questione controversa era: agli eredi spettava, oltre al normale risarcimento per la perdita del congiunto, anche un nuovo danno, cioè quello che la vittima deceduta aveva patito per la perdita della vita? La risposta della Cassazione è negativa: no al doppio risarcimento a favore degli eredi del defunto. “L’anticipazione del momento di nascita del credito risarcitorio al momento della lesione”, hanno stabilito i giudici, “verrebbe a mettere nel nulla la distinzione tra il ‘bene salute’ e il ‘bene vita’, sulla quale concordano sia la prevalente dottrina che la giurisprudenza costituzionale e di legittimità”. E “pretendere che la tutela risarcitoria sia data anche al defunto corrisponde, a ben vedere, solo al contingente obbiettivo di far conseguire più denaro ai congiunti”.