DANNO ECONOMICO E PSICOLOGICO - Se non bastasse l’ansia da autonomia e i prezzi ancora più alti per l’acquisto, ai problemi unanimemente riconosciuti riguardanti le auto elettriche se ne aggiunge un altro che sta preoccupando gli automobilisti del Regno Unito. Instavolt, uno dei maggiori operatori di ricarica del Paese, ha infatti denunciato di aver subito il furto di 174 cavi di ricarica da novembre dello scorso anno, rendendo di fatto inutilizzabili quelle colonnine. Oltre al danno per gli automobilisti, si aggiunge quello economico, visto che ogni cavo costa almeno 1.200 euro. E Instavolt teme che i furti possano far perdere la fiducia nei veicoli elettrici tra gli automobilisti.
IN CERCA DI RAME - A interessare i malviventi è soprattutto il rame contenuto all’interno dei cavi di ricarica, per rivenderlo. Tuttavia David Lane, ceo di Instavolt, ha commentato che “Il cavo non è una solida barra di rame, sono solo pezzi di filo sottile che richiedono anni per essere estratti. È un’idea sbagliata pensare che il rame porti un reale guadagno economico”. I ladri colpiscono tanto di giorno quanto di notte e per difendersi l’azienda sta installando telecamere a circuito chiuso e applicando ai cavi dispositivi di localizzazione GPS.
E IN ITALIA? - Per il momento il taglio dei cavi delle colonnine pubbliche non sembra un problema particolarmente diffuso in Italia: qualche caso isolato è stato segnalato, ma non risultano situazioni in cui questo topo di illecito sia diventato un’abitudine. Tuttavia il rame è un materiale molto ricercato quindi è possibile che i cavi di ricarica possano finire nel mirino dei malintenzionati.


































































































