I CONTI MIGLIORANO - Un utile operativo di 763 milioni di dollari e ricavi per 41,9 miliardi: sono questi i numeri che ha diffuso oggi la Chrysler presentando il bilancio del 2010. Il gruppo americano resta ancora in rosso con una perdita netta di 652 milioni di dollari, a fronte di 1,228 miliardi di dollari di oneri di interessi sul debito di circa 7 miliardi di dollari contratto con Stati Uniti e Canada. Debiti che, una volta saldati, permetteranno alla Fiat di esercitare l'opzione di far salire le sue quote in Chrysler dall'attuale 25% al 51% (leggi qui per saperne di più). Ricordiamo che entrambi gli stati detengono delle quote azionarie della Chrysler: gli Usa il 9,2% e il Canada il 2,3%.
PREVISIONI AL RIALZO - Nel 2010 il gruppo Chrysler ha consegnato 1,6 milioni di veicoli, registrando una crescita della quota di mercato in Usa dal 8,8% del 2009 al 9,2% e in Canada dall'11,3% al 13%. Per il 2011 la Chrysler stima un fatturato superiore ai 55 miliardi di dollari, un utile operativo di oltre 2 miliardi, un risultato netto positivo per 200-500 milioni di dollari, contro il passivo registrato nell'anno appena concluso.
MARCHIONNE EUFORICO - Secondo le dichiarazioni raccolte dall'agenzia di stampa Ansa, Sergio Marchionne (nella foto in alto) ha detto che i risultati “conseguiti da Chrysler lo scorso anno, sia sul fronte dei prodotti sia sul fronte finanziario, hanno superato le aspettative. Abbiamo mantenuto la promessa di lanciare 16 nuovi veicoli negli ultimi 12 mesi. Questi veicoli sono la testimonianza della rinascita di Chrysler. Il nostro lavoro non è finito, abbiamo ancora molto da fare per adempiere agli obiettivi del piano quinquennale”.