TRATTATIVA ARENATA - Tra la Chrysler e il sindacato dei metalmeccanici statunitensi Uaw il rapporto si fa spinoso. Secondo indiscrezioni raccolte dal quotidiano Wall Street Journal, dopo il colpo di scena della mancata firma la scorsa settimana, le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro si sarebbero arenate. Lo scoglio maggiore è rappresentato dai salari dei neoassunti: quelli contrattualizzati dopo la bancarotta del 2009, infatti, guadagnano pressoché la metà degli altri. Una “medicina” che la Uaw ha dovuto ingoiare a suo tempo per salvare la casa di Auburn Hills, ma che ora non intende più accettare. Insomma, il leader del sindacato Bob King (nella foto in alto a destra di Marchionne) ha intenzione di limare (almeno un poco) le disuguaglianze tra i lavoratori, così com’è riuscito a fare con la General Motors, che ha infine accettato di alzare di un dollaro la paga oraria dei neoassunti (oltre che di erogare un bonus una tantum di 5.000 dollari).
FRONTE CALDO - A quanto pare, la Chrysler avrebbe acconsentito ad alzare la retribuzione dei neoassunti, ma a spese del sistema pensionistico; un meccanismo di compensazione che King ritiene inaccettabile. D’altro canto, l’amministratore delegato Sergio Marchionne è fermamente contrario a qualsiasi accordo che ricalchi quello concluso con la General Motors: “Loro possono permetterselo, noi no”. Nel senso che le possibilità economiche del colosso di Detroit sono decisamente superiori a quelle della più piccola e indebitata Chrsyler. La partita resta dunque aperta. E se fino alla scorsa settimana la strada sembrava in discesa, adesso molti analisti ritengono che sia il fronte di Auburn Hills quello più duro.