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La Citroën 2CV compie 70 anni

17 luglio 2018

Rimasta in produzione ben 42 anni, la Citroën 2CV ha attraversato il secolo scorso caratterizzandone la storia automobilistica. Ne sono state prodotte oltre 5 milioni.

La Citroën 2CV compie 70 anni

COMPLEANNO STORICO - 70 anni fa, il 7 ottobre 1948, il salone di Parigi ospitò la “prima” della Citroën 2CV. La vettura fece scalpore per la sua estrema essenzialità. Tanto che le critiche furono pesanti e irrisorie. In quegli anni l’automobile aveva ancora un’aura di esclusività e l’auto come mezzo di massa era un’idea che s’infrangeva contro i gravissimi problemi di ricostruzione lasciati dalla guerra. Però l’idea c’era, un po’ sotto tutte le bandiere (basti pensare alla tedesca Volkswagen Maggiolino) e i giudizi della critica furono smentiti dal consenso ottenuto dalla vettura presso il pubblico, allettato dal prezzo annunciato: 185 mila franchi, il più basso del mercato in assoluto.

LUNGA PREPARAZIONE - In realtà la Citroën poté arrivare al lancio della 2CV già nel 1948 perché il lavoro di progettazione e sviluppo era iniziato parecchi anni prima, nel 1936, mettendo allo studio la TPV (Toute petite voiture, foto qui sotto) auto ultraeconomica e di grandissima versatilità, pensata per essere adatta alla vita e all’attività contadina. I primi prototipi vennero già due anni dopo e con il nome Citroën 2CV A il modello venne omologato il 23 agosto 1939, pochi giorni prima lo scoppio della guerra, che fermò il progetto. 

MATERIALI D’AVANGUARDIA - Al termine delle ostilità belliche il lavoro riprese con decisione ma l’operazione non fu limitata a ripartire dal punto dove era arrivata. La TPV di prima della guerra presentava soluzioni molto originali. Nelle immagini colpisce l’unico faro posto sul cofano, o i finestrini realizzati in due parti con quella inferiore ribaltabile verso l’alto, all’esterno della vettura. Ma ben altri erano i contenuti innovativi, soprattutto per quel che riguardava i materiali impiegati. La TPV aveva infatti carrozzeria in, lega leggera in alluminio (duralinox) con la parte anteriore fittamente ondulata al fine di renderla più rigida. 

MOTORE D’ISPIRAZIONE MOTOCICLISTICA - In lega d’alluminio era anche il motore (sia blocco che le due testata monocilindriche: era un bicilindrico boxer di 375 cc, ispirato da quello motociclistico della BMW). Per le sospensioni, con un’impostazione originale di interconnessione longitudinale, erano utilizzati bracci in magnesio. Per assicurare una marcia confortevole e sicura fu anche studiato un sistema che nelle frenate attivava una azione di contrasto alla tendenza della vettura ad alzare la parte anteriore. Infine, a testimonianza dello spirito innovativo che muoveva i progettisti, va ricordato che nel corso dello sviluppo della vettura venne presa in considerazione l’ipotesi di utilizzare il magnesio anche per la carrozzeria, idea poi abbandonata per il rischio incendio.

TUTTO FERMO PER LA GUERRA - Con la guerra ormai in corso, la Citroën continuò a lavorare segretamente sul progetto, almeno finché fu possibile. Dopo di che alcuni prototipi della TPV vennero nascosti nei posti più disparati, sino a esservi dimenticati e scoperti poi nel 1969. Il lavoro fu utile quando dopo la fine della guerra l’industria si rimise in moto, anche per quel che riguardava l’automobile. La Citroën riavviò lentamente la produzione dei suoi modelli d’anteguerra e nell’ottobre del 1948 svelò la Citroën 2CV, avvertendo però che sarebbe stata messa in vendita soltanto alla fine del 1949. 

ADATTATA ALLA GRANDE PRODUZIONE - La Citroën 2CV presentata al salone e poi prodotta in serie non aveva più diverse soluzioni presenti sulla TPV di prima della guerra. Anzitutto la lega d’alluminio e il magnesio lasciarono il posto all’acciaio, più facilmente lavorabile a livello industriale e quindi più adatto ai grandi numeri di produzione. La normativa d’anteguerra che consentiva un solo faro fu modificata e la 2CV ebbe i suoi quattro fari. Un miglioramento dettato dalla volontà di rendere la vettura utilizzabile anche da guidatori non esperti, fu l’adozione del sistema frenante a quattro tamburi. Per il resto, la linea fu solo un po’ “limata”, così come la gamma colori per la carrozzeria restò limitata a una tinta: il grigio. Il motore era il 2 cilindri contrapposti di 375 cc, raffreddato ad aria, dato che nei prototipi dotati di raffreddamento ad acqua si era riscontrata la tendenza del liquido a gelare.  

GRANDE SUCCESSO PLURIDECENNALE - Fu con questa nuova fisionomia, tutta dettata dalla volontà di offrire al mercato un’auto versatile, economia e abbastanza confortevole, che la Citroën 2CV affrontò il mercato. Iniziava così una carriera che vide poi arrivare la versione furgoncino, poi le derivazioni con altri nomi, sino alle proposte impossibili (la 2CV Sahara con due motori) e a cambiare profilo, diventando una vettura alternativa, modaiola, tutta simpatia. Tutto reso possibile dal fatto che, a dispetto degli sberleffi iniziali della critica, la Citroën 2CV ottenne subito un formidabile successo commerciale. I libri di storia ci consegnano un dato più che emblematico in proposito: nei primi Anni 50 la voglia di 2CV era talmente forte che l’attesa per un esemplare nuovo arrivava a toccare i 5 anni. Tanto che gli esemplari usati costavano molto di più di quelli nuovi! Il successo è poi proseguito per decenni, fino al bilancio conclusivo che parla di 5.114.959 esemplari venduti in 42 anni di carriera. 

Citroën 2CV
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Ritratto di Maria Rossi
17 luglio 2018 - 17:54
Ricordo la prova di Affari a Quattro Ruote nell'impossibile tentativo di farla ribaltare andando a marcia avanti e sterzando bruscamente, cosa invece possibile andando in retromarcia.
Ritratto di impala
18 luglio 2018 - 04:46
... quando Citroen era veramente Citroen, non quella di oggi che fa solo macchine brutte e anonime
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
18 luglio 2018 - 05:27
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di Maria Rossi
18 luglio 2018 - 19:05
Non dimentichiamo l'invenzione delle sospensioni idropneumatiche, in grado di far marciare la DS anche senza una ruota!
Ritratto di Giuliopedrali
17 luglio 2018 - 17:54
Stratosferica! Anche se non è tra le mie classiche preferite in assoluto. La storia di come è stata realizzata è di per se un mito e il motore boxer, la semplicità del telaio e le sospensioni che si bevono la campagna francese sono qualcosa di più mitico di quasi qualunque supercar.
Ritratto di Fr4ncesco
17 luglio 2018 - 18:01
2
Le caratteristiche delle auto più iconiche; semplicità, longevità, vicissitudini storiche e il coinvolgimento, con le conseguenti personalizzazioni, viene da sé. Auto fatte per e da il popolo che entrano nell'immaginario collettivo, al di là di logiche industriali e finanziarie.
Ritratto di Giuliopedrali
17 luglio 2018 - 18:13
Semplicemente il MITO
Ritratto di Giuliopedrali
17 luglio 2018 - 18:16
Poi quella della foto di apertura dell'articolo grigia e nera, è più sexy di un sacco di auto "premium" di oggi che alla prima buca rallenti se no...
Ritratto di mike53
17 luglio 2018 - 18:26
Sono d'accordo, la Charleston che ho avuto era bordeaux e nera e faceva comunque la sua bella figura. Gli interni poi erano meno spartani e i sedili dei soffici divani! Le sospensioni poi erano uniche e super..."assorbenti"!
Ritratto di mike53
17 luglio 2018 - 18:20
Un'esperienza unica e tanto nostalgica! Il privilegio di aver guidato questa piccola grande auto è grande! Comfort assoluto, super economica e godibilissima. Ho macinato in totale oltre 245.000 km in meno di 10 anni senza problemi, su e giù per l'Italia col vento tra i capelli....mitica! La tentazione di averne ancora una oggi, dopo tanti anni, è forte e di occasioni molto interessanti ce ne sono. Mai dire mai....!
Ritratto di Agl75
17 luglio 2018 - 21:43
8000€ e passa la paura. Ero recentemente ad un raduno di auto d’epoca e c’erano due 2CV tante splendidamente. Un’auto che ha fatto storia, anche nell’orrenda versione furgonata.
Ritratto di Prrrrr
18 luglio 2018 - 03:59
Condivido e capisco l'affetto x una vettura ma comprarla x usarla tutti i giorni no... queste tipo vi macchine in caso di incidente devi fare Testamento prima di metterti alla guida, con tutti i SUV che ci girano intorno oggi, te la raccomando. Se proprio la devi prendere, usala esclusivamente in raduni... come tutte le Storiche.
Ritratto di grande_punto
17 luglio 2018 - 18:23
3
Un'auto mitica, stupenda ed indimenticabile... Quanto vorrei che Citroen tornasse quella che era in quegli anni!
Ritratto di Giuliopedrali
17 luglio 2018 - 18:38
Certo! Però pensate io avevo l'Alfa 33 Imola, anni luce a parte il motore boxer in comune che però era semplicemente Porsche... Be da guidare non credo, spendendo poco, ci sia mai stato niente di paragonabile.
Ritratto di tramsi
17 luglio 2018 - 21:53
Per fortuna!
Ritratto di bridge
17 luglio 2018 - 19:24
1
Bellissimo il video.
Ritratto di otttoz
17 luglio 2018 - 21:47
dovrebbero rifare questa,la dyane e la ds in versione restyling come per la 500 ed avrebbero lo stesso successo!
Ritratto di Giuliopedrali
17 luglio 2018 - 22:01
Queste è davvero impossibile rifarle soprattutto la DS, però la Citroën riprenderà quello spirito. Notavo che la Citroën 2CV è anche piuttosto avanzata come design per essere un auto tra anni 30 e 40. Però un auto assolutamente da rifare, perché possibile e quasi derivata da questa è la Renault 4 tra l'altro la madre di tutte le SUV.
Ritratto di Bruno91
17 luglio 2018 - 22:06
1
Non l'ho mai trovata bellissima, ma è un'auto di tutto rispetto perché ha motorizzato il popolo. Adesso se si vuole un'auto economica e versatile la scelta deve ricadere sulle coreane o simili.
Ritratto di emergency
23 luglio 2018 - 10:50
Bhe le Coreane sono paragonabili e possono benissimo surclassare le auto prodotte in Europa
Ritratto di Isogrifo70
17 luglio 2018 - 22:25
2
UN ROTTAME SU QUATTRO RUOTE: NEGLI STESSI ANNI UN AUTO ITALIANA DELLA MEDESIMA CATEGORIA ERA TECNICAMENTE E STILISTICAMENTE ANNI LUCE AVANTI
Ritratto di FOXBLACK
18 luglio 2018 - 13:12
Era un modello indistruttibile. ..ma l hai guidata per sostenere ciò. .?
Ritratto di ugo latrofa
18 luglio 2018 - 17:20
tu non hai mai guidato una 2CV. 400 cc, 4 porte, 4 posti comodi, bagagliaio di tutto rispetto, consumi irrisori, confort eccellente. Quante auto dei suoi anni hanno avuto le stesse caratteristiche, anzi, quante utilitarie moderne le hanno ancora adesso. Ma per favore!!
Ritratto di Isogrifo70
18 luglio 2018 - 19:22
2
ma mi "facci' il piacere ragioniere. Sara' perche' quando ero piccolo io sta macchina era guidata da eroinomani (la macchina dei drogati si diceva al mio paese), sara' perche non aveva i vetri a manovella, sara' perche' le poche volte che ci son salito craniate dappertutto, rivestimenti interni, manco sapevano cosa fossero, volante ad una razza , in curva si piegava a 90, strumentazione mi sembrava di essere dal fruttivendolo, la stadera era avanti anni luce....
Ritratto di FOXBLACK
18 luglio 2018 - 19:45
Giusto dillo a isogrifo. ..mi ricordo che avevo questa che non si rompeva mai e una ritmo che era sempre dal meccanico na tragedia. ..infatti quando l ho venduta mi è dispiaciuto. ..era un divertimento. ..
Ritratto di Isogrifo70
18 luglio 2018 - 19:53
2
INFATTI ANDRE' CITROEN RISPONDEVA ALLE CRITICHE DICENDO: QUELLO CHE NON C'E' NON SI ROMPE... EH GRAZIE ANCHE ALLA BICI DI MIO NONNO NON SI ROMPEVA IL MOTORINO DI AVVIAMENTO, PER FORZA NON C'ERA...
Ritratto di IloveDR
18 luglio 2018 - 20:10
3
era Henry Ford...isogrifo70
Ritratto di Isogrifo70
18 luglio 2018 - 20:23
2
LO SO MA PIU' DI UNA VOLTA CITROEN LA CITO'...
Ritratto di Giuliopedrali
17 luglio 2018 - 23:19
Non è vero, tant'è vero che in Italia le auto per tutti si sono diffuse parecchio dopo.
Ritratto di stefbule
18 luglio 2018 - 04:20
12
Un'auto economica e spartana che però ti faceva sentire un guidatore speciale. Specialmente la Charleston, quando passava si giravano in molti a guardarla. O l'amavi o l'odiavi. Questa è la sorte delle auto fuori dal coro che fanno la storia dell'automobile.
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 08:36
Giusto!
Ritratto di nik66
18 luglio 2018 - 08:41
nel lontano 84 la volevo comprare, per quasi un anno non ho trovato una persona (ripeto UNA) che la vendesse (non me la potevo permettere nuova) ed invidiavo quattro miei amici che ce l'avevano. bei ricordi... e non ci ho più pensato fino ad ora. quasi quasi mi rimetto alla ricerca, chissà, forse adesso ho più fortuna
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 08:44
Negli anni 40/50 l'unica auto italiana paragonabile era la Fiat Topolino giardiniera (per rispondere a ISO GRIFO 70) certo più moderna leggermente, anche se solo un pesante restyling di quella mitica del 36, con un motore più potente e una guida forse più precisa, però alla fine 3 porte invece di 5, meno spazio e va be è durata fino al 1955, mentre la 2CV fino al 1990... Se confrontiamo la Fiat 600 forse sarà anche superiore (come dinamismo almeno) alla 2CV però è di quasi un ventennio posteriore. E poi ricordiamoci che la 2CV è stata fatta proprio per le campagne francesi, mentre le nostre per il traffico e le salite dei nostri borghi, le VW Maggiolino per le Autobahn, le Chevrolet o Ford economiche per le distanze e la ricchezza degli USA ecc...
Ritratto di mika69
18 luglio 2018 - 08:50
Mi chiedo perchè non pensino a riproporla, con le caratteristiche principali che la contraddistinguevano: oltre la linea iconica, la semplicità costruttiva e pochi fronzoli dentro e fuori, robustezza, altezza da terra elevata, motore pronto ai bassi e potenza non elevata, sospensioni ad ampia escursione. Una tuttofare magari non per famiglie numerose, ma molto sfruttabile soprattutto in città ed anche in fuoristrada leggeri. Stravenderebbe imho.
Ritratto di mike53
18 luglio 2018 - 18:15
D'accordissimo! Sulla falsariga della 500 il successo sarebbe assicurato!
Ritratto di emergency
23 luglio 2018 - 10:53
Io la rifarei tale e quale con aggiornamenti ovvio ma la motorizzerei IBRIDA
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 09:06
Si però penso più nello spirito, nella praticità che nell'estetica che risulterebbe troppo retrò. Continuo a pensare che Renault invece debba assolutamente riproporre la Renault 4 che davvero sarebbe un successo col solo precedente della vera Renault 4 appunto!
Ritratto di mika69
18 luglio 2018 - 09:18
La linea troppo retrò non credo sarebbe un problema. Attualizzarla senza stravolgerla è cosa del tutto fattibile e comunque perfino la linea anni 80 è ancora affascinante, molto più di una qualsiasi scellerata C3.
Ritratto di Fr4ncesco
18 luglio 2018 - 19:22
2
Potrebbero fare un SUV economico ma stiloso che riprende le forme della 4, le forme squadrate originali si addicono. Idem la 2CV, ma sempre qualcosa di molto economico, le B-Suv costano molto. Ci vuole qualcosa in linea con la Dacia ma con caratteristiche più sbarazzine.
Ritratto di mika69
19 luglio 2018 - 09:00
Sì ma attento Francesco, che le Dacia sono proprio low cost... dall'inizio alla fine (a parte i motori che son quelli)...qui ci vorrebbe qualcosa di spartano,l nel senso abbia l'essenziale, ma non di scadente. I materiali per gli interni, per esempio, stonerebbero in salsa low. Vedrei appunto poche cose ma molto robuste. :-)
Ritratto di Dr.Torque
18 luglio 2018 - 09:32
Un pezzo di storia che sono orgoglioso di guidare ancora oggi. Pur essendo lenta e spartana trasmette ancora oggi una gioia di vivere sconosciuta alla maggior parte delle ricchissime auto moderne. Auguri 2CV!
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 09:33
Sarebbe un problema la linea retrò non esteticamente, magari verrà bellissima, ma perché Citroën ha sempre guardato al futuro e quindi, almeno a quanto dichiara la sua presidente non fa auto retrò, non fa parte della sua "filosofia".
Ritratto di mika69
18 luglio 2018 - 09:37
Ma anche peggio per loro...la 500 ha risollevato la Fiat da sola si può dire, mentre il Marchio DS è in chiusura...
Ritratto di Spock66
18 luglio 2018 - 09:58
Concordo. L'orrenda DS di oggi è stata uno sfregio a quel capolavoro degli anni 60, una delle auto più belle e fascinose in assoluto. Una riedizione moderna della 2CV e della DS, fatte bene, come ha fatto Fiat per la 500, farebbe un botto di vendite da paura, sia tra i nostalgici che tra i giovani..
Ritratto di mika69
18 luglio 2018 - 16:20
Servirebbe un motore ad Hoc però o quasi...Non so se si potrebbe riproporre il bicilindrico, ma sui 1000 cc ..boh....qualcosa che la caratterizzi in toto. Sarebbe un investimento troppo elevato forse. Hanno il 1.2 che sarebbe da ritarare per potenza, da portare al max a 65/70 cv e coppia, da appiattire molto.
Ritratto di Fr4ncesco
18 luglio 2018 - 19:24
2
La Citroën C3 prima serie riprendeva molto lo stile della 2CV, la silhouette era la stessa, in particolare le arcate delle porte, la linea di cintura e l'altezza.
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 10:51
Si ma le Citroën devono guardare avanti e purtroppo dagli anni 70 le "avanti" sono state Alfa (alfasud), Audi, Saab e altre. Oggi sono premium cinesi/californiane: Nio, Byton, Weltmeister ecc.
Ritratto di mika69
18 luglio 2018 - 10:59
Non si sta parlando di rifare un'intera gamma in stile retrò, ma di prendere un'icona indiscussa come la 2CV e riproporla, come ha fatto Fiat con la 500. Quindi il fatto che non si debba guardare al futuro per attuare un progetto come questo non ha nesso logico. Il resto della gamma procede come deve procedere, e comunque di futuristico la Citroen oggi cosa propone?
Ritratto di IloveDR
19 luglio 2018 - 11:20
3
ma anche no, queste auto sono miti del loro periodo storico, basta guardare al passato, e Citroen ha sempre guardato al futuro...
Ritratto di mika69
20 luglio 2018 - 10:41
Come la 500...ultravenduta. Ma ancora con questo guardare al passato !? Un remake non significa antropomorphizzarsi...eddaiii ebbasta... :-)
Ritratto di Mannaro
18 luglio 2018 - 10:54
A me andrebbe bene anche adesso.... qualcuno la vende? Mi sa di no, vale troppo...
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 13:00
Si ma dalle dichiarazioni della presidente della Citroën e con un minimo di razionalità è ovvio che Citroën deve assolutamente riprendere il suo spirito, però le auto retrò non le si addicono proprio, quindi sarà un operazione molto raffinata, sul filo del rasoio tra nostalgia e futuro, come piacerebbe a me...
Ritratto di PaoloPerego
18 luglio 2018 - 13:50
....Un tuffo nel passato, un ricordo meraviglioso. La mia prima vettura, regalatami dai miei genitori, è stata una splendida 2CV Charleston, nera e bordeaux, inconfondibile e splendida. A 18 anni, ho imparato a guidare con l'attenzione e il buon senso un'automobile che mi ha portato in tante meravigliose località, mare e monti, a vivere esperienze uniche condivise con i miei amici. Che vettura; portiere con spessore di 5/8 cm, bocchettoni di riscaldamento in...cartone, parafanghi di....latta, cabriolet all'occorrenza (fermando la capote con chiusure .....simil barattoli di vetro della marmellata della nonna), cambio manuale ad asta orizzontale (con le marce diametralmente opposte alla R4). Non mi ha mai lasciato a piedi, mai un problema al motore,....il pieno, quando mi ricordavo. Vettura semplice, razionale ed essenziale, linea e design fuori dal tempo, sempre alla moda, sempre curata e....lucida al punto giusto. Nata da un primo disegno di Le Corbusier, l'intuizione di uno dei geni nella storia dell'architettura, è diventata un'icona del mondo automobilistico. BUON COMPLEANNO 2CV
Ritratto di silvano 103
18 luglio 2018 - 14:30
2 cavalli, Dyane, Renault 4, vetture originali che hanno fatto la storia, ma come tutte quelle molto particolari, amate e odiate in ugual misura, c'è chi le ritiene il non plus ultra e chi semplicemente lumache di latta orrende....
Ritratto di Paolo-Brugherio
18 luglio 2018 - 14:58
6
Silvano 103, queste auto non erano considerate nè il non plus ultra (anche se, ahimè, talvolta questo era il massimo che uno si poteva permettere), nè scatole di latta... ma consentivano il potersi muovere liberamente senza essere schiavi dei servizi pubblici o degli orari dei treni.
Ritratto di mike53
18 luglio 2018 - 18:10
La 2CV così come il Dyane e la 500 erano una filosofia di vita, ti chiedevano quasi nulla e in cambio ti portavano ovunque. E' stata la mia prima auto acquistata a rate dopo la maturità nel 1974: ricordo che ero indeciso tra la A112 e il Dyane. L'Autobianchi era carinissima ma piccola, troppo piccola, mentre il "brutto anatroccolo" era più macchina, più originale e molto più comoda anche per 4. Ricordo molto bene l'efficenza del riscaldamento: in salita morivi dal caldo ma in discesa ti ibernavi...comunque bellissimi ricordi di qualche anno fa' (tanti!)!
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 14:49
In realtà quelli su sto forum o blog che parlano solo del Nürburgring e sembra che guidino solo auto assetto corsa con almeno 612 cavalli se guidassero una 2CV resterebbero estasiati! Mi ricordo con la mia 33 uguale, gente che la odiava, poi dopo averla guidata sono decenni che dichiarano che hanno guidato davvero una sola volta in vita loro...
Ritratto di Paolo-Brugherio
18 luglio 2018 - 14:54
6
Era un auto veramente spartana, giusto il minimo per comunque potersi muovere autonomamente. Entrarci dentro al giorno d'oggi, sarebbe come entrare nelle carrozze ferroviarie (i centoporte ) con i sedili in legno...! Per un vecchietto come me (70 anni!) era toccare il cielo con un dito il poter andare in giro con la mitica 500, senza marce sincronizzate, velocita max di 95 km/ora, niente indicatore del carburante (solo la spia della riserva: quando si accendeva si rischiava la paranoia...), nessuna aereazione interna (però aveva i deflettori sulle portiere ed il tettuccio apribile in tela), riscaldamento che cominciava ad essere efficiente dopo interminabili minuti, sedili... eh, quelli sì, ribaltabili!
Ritratto di IloveDR
18 luglio 2018 - 20:23
3
però era già una gran cosa, appena conseguita la patente di guida, passare dal ciclomotore Ciao a una "vecchia" 500 o una "vecchia" Dyane, la 2CV era già, negli anni'80, auto per "VIP"...certo io invidiavo quel "figlio di papà" con la Uno TurboDiesel nuova scintillante...no oggi no, oggi sono orgoglioso di aver posseduto come prima auto la 500L del 1972
Ritratto di Paolo-Brugherio
18 luglio 2018 - 23:23
6
Cavolo... anch'io ho comprato la 500L nel 1972, a rate coi soldi di un secondo lavoro (perchè allora tutto lo stipendio finiva in famiglia!), finalmente libero di evitare di chiedere in prestito la 500 di mio fratello maggiore o (quando me lo consentiva) la 127 di mio padre. Comunque la 500L era veramente una spanna sopra alla prima 500: il cruscotto (finalmente con l'indicatore della benzina) era quello della Fiat 850, aveva le tasche sulle portiere, un portaoggetti tra i sedili (ribaltabili...!). Insomma, una vera auto di lusso (e la "L" della sigla stava appunto a significare 500 Lusso... sigh!). Però niente autoradio, navigatore, vetri elettrici, climatizzatore, chiusura centralizzata... ma ci ho attraversato mezza Europa, all'occorrenza dormendoci anche dentro col sacco a pelo: che ricordi!
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 16:38
Quelle sono vere emozioni non l'auto che va bene per girare in pista una volta poi sei stufo che sembra piacere tanto ad alcuni commentatori del blog...
Ritratto di Giuliopedrali
18 luglio 2018 - 20:58
Un capolavoro e basta. Per il successo presso classi sociali rurali che mai avrebbero pensato all'automobile. Per i 50 anni di produzione...!! Per la semplicità, la robustezza e per la guida comunque diversa da qualunque altra cosa. In più nelle mani di una bella donna diventa pure sexy...
Ritratto di bellaguida
18 luglio 2018 - 21:07
Icona senza tempo...
Ritratto di giancarloessezeta
19 luglio 2018 - 00:42
Ho avuto e guidato Dyane 4 e 6; e ben due Ami 8. Auto indistruttibili, comodissime, economicissime. Si viaggiava molto comodi in 4, anche con parecchi bagagli. Relativamente alle utilitarie dell'epoca, un altro mondo! Che poi: 2cv 602 cc con 35 cv; Fiat 500 di cv ne aveva 18... E per quanto riguarda la Ami, era pure incomparabilmente veloce: toccava e manteneva i 120, la carrozzeria era solida (la 2CV di mia cognata perse una portiera.... per lo spostamento d'aria di un camion che la superava!). In discesa, la scarsa cavalleria era compensata da una tenuta di strada eccezionale, che mi permetteva di dare la birra a parecchie altre vetturette.
Ritratto di Giuliopedrali
19 luglio 2018 - 08:48
Una mia zia aveva la Ami6 break, devo dire che a noi tutti faceva quasi ribrezzo però era quasi come viaggiare su un SUV per la comodità rispetto alle scattanti auto nostrane ed era un 602 cm2...
Ritratto di mika69
19 luglio 2018 - 09:04
C'è un tipo al mio paese che ci gira ancora con la Ami....beige. Stranissima, ma la Citroen all'epoca era veramente particolare..non sò se avanti rispetto agli altri però si distingueva con auto veramente fruibili ed economiche, anche a mantenerle. Mio padre passò da un Fiat 128 Rally gialla ! ad un Dyane...va beh in confronto era ferma, ma vuoi mettere tutto il resto..
Ritratto di Giuliopedrali
19 luglio 2018 - 09:46
La Ami è alla fine la massima evoluzione del progetto 2CV davvero spaziosissima e stra economica nella gestione e pure personale, un piccolo SUV, poi passarono alla GS per riempire il vuoto di mercato tra Ami e DS... La GS comunque a parte le sospensioni era forse meno rivoluzionaria dell'Alfasud. Aveva una linea moderna e aerodinamica, sospensioni idropneumatiche, spazio in abbondanza, però aldilà delle sospensioni l'Alfasud aveva anche un carattere sportivo. Fu il colpo basso (e veniva da un industria dell'IRI...) che svegliò negli anni 70 l'intera industria europea. Purtroppo Citroën da quella volta iniziò a dormire... E pure noi in seguito...
Ritratto di stefbule
20 luglio 2018 - 05:36
12
Giulio pedali a me sembra però che è stata copiazzata la Citroën dall'alfasud. Se aprivi il cofano dell'alfasud vedevi praticamente il motore Citroen (boxer) con il raffreddamento ad acqua, era spiccicato. Per non dire poi dei freni a disco sul cambio, (forse la prima nella storia è stata la Citroen a metterli) copiati pure quelli.... o no?
Ritratto di stefbule
20 luglio 2018 - 05:37
12
Giuliopedrali.. Scusa ma il t9 è sempre in agguato.
Ritratto di Giuliopedrali
20 luglio 2018 - 08:58
No pur considerando l'Alfasud l'auto migliore (come packaging) della storia la Citroën GS stupenda per le soluzioni avanzate è uscita un anno prima. Il boxer raffreddato ad aria a 4 cilindri (però dalla potenza risibile) era probabilmente una derivazione della 2CV, non certo un progetto Porsche/Hruska come per l'Alfasud. I freni inboard un caso, bisogna considerare che Citroën stava considerando di adottare un motore Wankel sulla GS, come sulla stratosferica NSU Ro80 che infatti li aveva inboard.
Ritratto di Giuliopedrali
20 luglio 2018 - 09:05
La NSU Ro80 (capolavoro!) deve esser stata la prima auto della storia ad avere avuto i freni al cambio, inboard, poi Citroën GS e Alfasud, auto avanti di anni e anni su tutto che oggi ci sognamo, anche se Tesla e alcune start-up cinesi... Purtroppo poi nei fantastici anni 80 c'è stato un certo ritorno al passato con auto molto più tradizionali e guardiamo che fine ha fatto Citroën e sembra strano Alfa: amo l'Alfasud perché oggi appunto fa strano che un Alfa oltre che una vera Alfa anzi era criticata perché era più una Porsche... Fosse pure avanti di anni sulla concorrenza...
Ritratto di stefbule
20 luglio 2018 - 11:56
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Guarda che però I freni in board li aveva anche la 2cv. Quindi, stando alle date forse era prima della nsu. Penso....
Ritratto di Giuliopedrali
20 luglio 2018 - 14:38
Si certo.
Ritratto di giancarloessezeta
20 luglio 2018 - 18:31
Quando Fiat comprò Citroen, per rivednerla due anni dopo, "prelevò" i progetti già belli e pronti... Le prime Alfasud conservavano perfino gli incavi per le sfere della sospensione idropneumatica! L'altra fu la Beta: si spiega come il frontale rovinasse la linea originale della vettura (era quello della 132, capovolto!).
Ritratto di dci82
19 luglio 2018 - 09:59
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Quanto erano belle le vecchie Citroën..
Ritratto di Giuliopedrali
19 luglio 2018 - 11:08
Parlando con varie persone poi tanti hanno avuto la Dyane o cosa e soprattutto si chiedono perché oggi non esistono auto con le sospensioni morbide. Io se faccio un viaggio con la VW Maggiolino nuovo che ho con la mostruosa potenza di ben 105 CV è talmente rigida anche di sedili che mi vengono dolori alle gambe ecc.
Ritratto di eligigi
19 luglio 2018 - 18:28
magnifica ne posseggo una d'epoca -----
Ritratto di Giuliopedrali
19 luglio 2018 - 21:07
Be però anche la modesta C4 Cactus comincia ad avere dei veri sedili Citroën e le sospensioni morbide. Speriamo che anche le carrozzerie pian piano...