OPIFICI E UFFICI CON COLONNINE - Il Decreto varato al governo per cercare di rilanciare l’economia e già approvato il 3 agosto scorso dal Senato, contiene una norma di cui poco si è parlato e che riguarda l’auto elettrica. La novità è contenuta nell’articolo 17 del decreto. All’articolo si legge che entro il primo giugno 2014 i Comuni debbano modificare i rispettivi regolamenti edilizi inserendo una norma che per gli edifici non residenziali (cioè non a uso abitazione) consenta il rilascio del permesso di costruzione soltanto se il relativo progetto prevede anche l’insediamento di colonnine di ricarica per auto elettriche.
DAL POSTO MACCHINA - L’obbligo scatterà per gli immobili non residenziali con superficie superiore a 500 metri quadrati. Il decreto non precisa quante dovranno essere le succitate colonnine, ma usa un’espressione che può essere interpretata in vari modi. È detto infatti che dovrà essere obbligatoria “l’installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto”. Evidentemente ciò può essere interpretato come l’obbligo a prevedere una colonnina per ogni posto macchina, ma anche che sia sufficiente avere una colonnina per più posti macchina, realizzata tutto interno al punto di ricarica.
MA LO STATO NO - Fatto curioso (ma forse non sorprendente) l’obbligo alla realizzazione delle colonnine di ricarica “non applica agli edifici di proprietà pubblica”. Come dire che gli eventuali nuovi palazzi sede di uffici o quant’altro, dello Stato, potranno non essere dotati di colonnine di ricarica.