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Le colonnine per le elettriche diventano obbligatorie

03 settembre 2012

Il Decreto Sviluppo contiene anche una norma che a partire dal primo giugno del 2014 renderà obbligatoria la presenza di colonnine di ricarica in ogni immobile non adibito ad abitazione, purché abbia una superficie utile superiore ad almeno 500 metri quadrati.

OPIFICI E UFFICI CON COLONNINE - Il Decreto varato al governo per cercare di rilanciare l’economia e già approvato il 3 agosto scorso dal Senato, contiene una norma di cui poco si è parlato e che riguarda l’auto elettrica. La novità è contenuta nell’articolo 17 del decreto. All’articolo si legge che entro il primo giugno 2014 i Comuni debbano modificare i rispettivi regolamenti edilizi inserendo una norma che per gli edifici non residenziali (cioè non a uso abitazione) consenta il rilascio del permesso di costruzione soltanto se il relativo progetto prevede anche l’insediamento di colonnine di ricarica per auto elettriche. 

DAL POSTO MACCHINA - L’obbligo scatterà per gli immobili non residenziali con superficie superiore a 500 metri quadrati. Il decreto non precisa quante dovranno essere le succitate colonnine, ma usa un’espressione che può essere interpretata in vari modi. È detto infatti che dovrà essere obbligatoria “l’installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto”. Evidentemente ciò può essere interpretato come l’obbligo a prevedere una colonnina per ogni posto macchina, ma anche che sia sufficiente avere una colonnina per più posti macchina, realizzata tutto interno al punto di ricarica. 

MA LO STATO NO - Fatto curioso (ma forse non sorprendente) l’obbligo alla realizzazione delle colonnine di ricarica “non applica agli edifici di proprietà pubblica”. Come dire che gli eventuali nuovi palazzi sede di uffici o quant’altro, dello Stato, potranno non essere dotati di colonnine di ricarica.



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Ritratto di trap
3 settembre 2012 - 17:32
Dopo aver sprecato il denaro pubblico, obbligano i privati a sprecare anche il proprio, dato che nei prossimi 20 anni le auto elettriche non si diffonderanno poiché hanno prezzi A PARTIRE DA 36000 euro
Ritratto di Yellowt
4 settembre 2012 - 12:09
Solita roba Perchè gli edifici pubblici no? Perchè i parassiti vogliono continuare ad andare in giro con i V6 3600 benzina... Scommettiamo che poi su ogni colonnina ( inutilizzata ) Enel e i vari distributori di elettricità vorranno un contributo fisso? In un certo senso sono favorevole alle elettriche ( per le città sono fantastiche ) ma non così. Piuttosto che obblighinop a mettere pannelli fotovoltaici oltre che termici. Almeno si spendono i soldi in qualcosa di utile subito. Ah già, poi così pesterebbero i piedi a Eni e CO...
Ritratto di board90
4 settembre 2012 - 19:25
5
Sì dai alla fine è una forma di mazzetta verde affinché l'edificio passi idoneo.. Per me è implicito parlare di obbligatorietà dello stato alla costruzione delle colonnine, mi fa solo più incalzare (senza L) ricordarlo, ma è giusto per chi non sa..!
Ritratto di milziade368
4 settembre 2012 - 22:11
... e penso di utilizzare le colonnine per sorreggere gli ostacoli...
Ritratto di davialves
6 settembre 2012 - 18:14
Le nuove auto elettriche ( come la Renault Zoe) raggiungono già piu di 100 km con una sola carica, quindi, sufficiente per il percorso medio urbano de circa 91% degli europei. Da questo è facile concludere che i proprietari preferiranno caricare le machine a casa, anche perché, per farla nelle colonnine pubbliche, l'Enel richiede un costo di 25€ , da aggiungere agli 80€ che già si paga per l'abonamento per ricaricare a casa. Quello che servirebbe invece è una rete sufficientemente capillare per lungo tutte le strade extraurbane. Così si rinnova veramente la flotta per una ad emissioni zero perché farebbe che l'auto eletriche diventassero le auto di famiglia e non una seconda auto solo per la città.
Ritratto di davialves
6 settembre 2012 - 18:14
Le nuove auto elettriche ( come la Renault Zoe) raggiungono già piu di 100 km con una sola carica, quindi, sufficiente per il percorso medio urbano de circa 91% degli europei. Da questo è facile concludere che i proprietari preferiranno caricare le machine a casa, anche perché, per farla nelle colonnine pubbliche, l'Enel richiede un costo di 25€ , da aggiungere agli 80€ che già si paga per l'abonamento per ricaricare a casa. Quello che servirebbe invece è una rete sufficientemente capillare per lungo tutte le strade extraurbane. Così si rinnova veramente la flotta per una ad emissioni zero perché farebbe che l'auto eletriche diventassero le auto di famiglia e non una seconda auto solo per la città.

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