ANCORA DIESEL, ANCORA USA - Ancora guai, nuovi, negli Stati Uniti per i motori
diesel europei. Questa volta però al centro del ciclone (se ciclone sarà) c’è la
Mercedes e non la Volkswagen. L’importante studio legale Hagens Berman Sobol Shapiro, specializzato in cause in nome collettivo (
class action), ha avviato appunto una di queste procedure davanti ai giudici federali dello Stato del New Jersey, con la Mercedes come controparte. L’accusa è di aver venduto auto non rispondenti a quanto sostenuto nella comunicazione promozionale, ingannando così i propri clienti.
NORME E PUBBLICITÀ - Le auto in questione sono tutte diesel con motore BlueTEC. Per la precisione si tratta di 14 modelli che in test su strada hanno fatto misurare emissioni di NOx 19 volte gli standard ammessi dalle leggi statunitensi. Va però detto che la logica della class action in questione non è tanto basata sul confronto tra scarichi reali e limiti di legge, quanto sulla messaggistica pubblicitaria della Mercedes per reclamizzare le auto con i motori BlueTEC.
IL PESO DELLA PAROLA DATA - La Mercedes ha infatti usato slogan secondo cui le auto con motore BlueTEC sarebbero state le diesel più pulite al mondo, e che avrebbero avuto emissioni causa dell’effetto serra inferiori del 30% rispetto alle auto a benzina. Il dato delle emissioni 19 volte superiori al consentito sarebbe una evidente smentita dell’affermazione promozionale divulgata dalla Mercedes. Secondo la tesi su cui si basa la class action impostata dello studio Hagens Berman questa palese discrepanza sarebbe stata un inganno per i clienti che hanno acquistato vetture Mercedes proprio per quella asserita caratteristica ambientale.
E AL FREDDO È ANCHE PEGGIO - Oltre al dato generale, la tesi della class action insinua anche che i motori BlueTEC della Mercedes possano impiegare qualche dispositivo particolare che li aiuterebbe a superare i test delle emissioni quando si è a temperature inferiori a 10 gradi sotto zero. Ciò perché in tali condizioni le emissioni sarebbero risultate addirittura 65 volte il consentito. La Mercedes ha prontamente respinto ogni accusa, affermando che le argomentazioni contenute nell’atto di citazione non hanno alcun fondamento.