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Coronavirus nell’aria: c'è relazione con il particolato?

di Fabio Madaro
Pubblicato 25 aprile 2020

Alcuni studi hanno trovato tracce del Dna del virus sulle particelle di particolato, ma non è detto che questo contribuisca al contagio.

Coronavirus nell’aria: c'è relazione con il particolato?

LE PRIME EVIDENZE - In un recente comunicato la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) conferma che il coronavirus SARS-Cov-2 è stato ritrovato anche nel particolato (PM), le ormai celebri polveri sottili. Il presidente del Sima, il professor Alessandro Miani sostiene che questa prova permetterà di testare la presenza del virus sul particolato atmosferico nei prossimi mesi per rilevare tempestivamente la ricomparsa del coronavirus e adottare le adeguate misure preventive. 

SI LEGA AL PARTICOLATO - “Le prime evidenze relative alla presenza del coronavirus sul particolato - sottolinea Leonardo Setti, uno dei coordinatori della ricerca - provengono da analisi eseguite su 34 campioni di PM10 in aria ambiente di siti industriali della provincia di Bergamo per un periodo di 3 settimane, dal 21 febbraio al 13 marzo”. I vari campioni sono stati analizzati dall’Università di Trieste che ha individuato la presenza del virus in almeno 8 delle 22 giornate prese in esame. Si tratta della prima prova che il coronavirus può essere presente in aria ambiente, suggerendo che in presenza di alte concentrazioni di PM, le micro-goccioline contenenti il coronavirus potrebbero stabilizzarsi sulle particelle aumentando la persistenza del virus nell’atmosfera.

VIA DI CONTAGIO? - D’altra parte, proseguono i ricercatori, la presenza del coronavirus nel particolato non attesta ancora con certezza definitiva che sia stata scoperta una possibile via di contagio. In ogni caso è possibile che il particolato possa facilitare la diffusione del virus: potrebbe essere un trasportatore, “ma non sappiamo la carica virale e quanto è efficace per contribuire davvero al contagio” sintetizza Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano.

PARERI DISCORDI - Da sottolineare comunque che altri studi hanno ipotizzato che il coronavirus è più letale dove maggiore è l’inquinamento. E secondo uno studio dell’Università di Harvard (non ancora pubblicato e da alcuni accolto con scetticismo) condotto dall’italiana Francesca Dominici, può bastare un piccolo aumento nei livelli medi di polveri sottili per far salire nel lungo periodo la mortalità del 15%. La società italiana di aerosol ribadisce invece che per ora non è stato dimostrato alcun effetto di correlazione tra Covid-19 e le polveri atmosferiche. E Sergio Harari, direttore della Unità operativa di pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano sostiene che nelle analisi contano infatti moltissimi fattori come densità di popolazione, scambi internazionali, attività industriali e non solo l’inquinamento atmosferico. Tesi confermate anche da nuovo articolo pubblicato su Scienza in rete, che conferma l'assenza di una dimostrazione scientifica di correlazione tra particolato e contagio da Covid-19.

DENSITÀ ABITATIVA - E proprio sulla densità della popolazione si concentra un altro studio diffuso oggi dalla Società italiana di Allergologia. Ebbene secondo i ricercatori, la densità abitativa diffonde il coronavirus molto più dello smog: Bergamo e Brescia, più densamente abitate di Verona, sono state colpite più duramente dal virus nonostante un livello di smog simile o addirittura inferiore, come nel caso di Bergamo.



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Ritratto di xtom
25 aprile 2020 - 21:51
Sicuramente chi vive in zone con elevata densità di polveri sottili ha già gli organi respiratori compromessi, per cui il covid può solo peggiorare la situazione, motivo in più per vietare la circolazione di mezzi a combustione ed incentivare mezzi elettrici di ogni tipo, monopattini, biciclette, scooter, quadricicli leggeri, auto. La produzione di elettricità da fonti rinnovabili e metano non produce polveri sottili.
Ritratto di Mark R
25 aprile 2020 - 23:05
Sbagli.. La combustione del metano produce polveri sottili ma in minor quantità e con una dimensione media minore rispetto alla combustione del gasolio/benzina (poi dipende da come avviene la combustione).
Ritratto di xtom
25 aprile 2020 - 23:14
https://www.italiainprimapagina.it/wp-content/uploads/2015/12/emissioni-auto-benzina-metano.gif
Ritratto di Mark R
25 aprile 2020 - 23:45
Ti fidi di quello? Andiamo bene... Dicono solo "Benzina"... Quale motore a benzina? Solito grafico, molto molto superficiale, per far risaltare una tecnologia al posto di un'altra. Giusto per metterti a conoscenza... La produzione di NOx delle auto a metano, in media, e paragonabile a quella dei benzina (a maggior ragione se sono iniezione indiretta di benzina i quali arrivano a produrre meno NOx), ricordati che nella camera di combustione c'è soprattutto azoto e date le elevate temperature è inevitabile la formazione di NOx. La produzione media di PMx è forse un 30% in meno rispetto ai benzina, ma anche qui dipende da motore a motore. La produzione di CO2 è direttamente proporzionale a quanto carburante si brucia.. e ogni kg di metano bruciato produce circa 2750g di CO2 mentre 1 litro di benzina produce circa 2350g, dunque se uno a metano fa i 25km/kg (che mediamente è ottimistico) produce meno CO2 se quello a benzina fa i 20km/l o meno. Per esempio io che faccio i 25km/l emetto meno CO2 di uno che fa i 29-30km/kg a metano. In conclusione la produzione di ogni inquinante (e non) varia da motore a motore e in base alle condizioni operative.. Non si può far alcuna affermazione assoluta.
Ritratto di AndyCapitan
28 aprile 2020 - 11:04
4
l'auto a benzina/metano viene prevalentemente utilizzata per il 98% con il secondo!.....il metano hainfinitesimali apporti di particolato mentre le auto diesel ne apportano nell'aria il 90%!!!! ...se hanno il fap ne apportano appena meno ma piu' fini ancora...quindi piu' pericolose....non vedi il fumo ma c'e'!!!...va da se che se tutte le auto fossero elettriche diminuirebbe di molto anche se dobbiamo tener conto delle emissioni di ...industrie...riscaldamenti abitazione....navi....e da non sottovalutare il...traffico aereo!!!!...che dal 1990 e' aumentato del 92%...gli aerei poi scaricando sopra la stroposfera dove la fuliggine resta in sospensione, sopra le nuvole, contribuisce ancora di piu' all'effetto serra!
Ritratto di Mark R
28 aprile 2020 - 12:05
@AndyCapitan: Infatti io è dal 2002 che non acquisto più diesel ed è dal 2006 che non possiedo auto diesel. Ho solo auto a benzina o ibride tutte iniezione indiretta cosicché la produzione di PMx e NOx è inferiore.. Non per niente non richiedono il GPF. Per le auto elettriche si inquina comunque per la produzione e smaltimento delle batterie. Il metano forse emette il 30% in meno di PMx rispetto ai benzina e il divario si riduce ulteriormente se l'auto a benzina è ad iniezione indiretta.
Ritratto di HAL
27 aprile 2020 - 15:37
va bene l'elettrico ma se continuano a proporre prezzi assurdi per delle utilitarie elettriche, non vedo come faranno a diffondersi.
Ritratto di oretaxa
25 aprile 2020 - 22:32
L'inquinamento produce citochine e il covid-19 produce citochine. Perché continua questa difesa assurda delle fonti di particolato??? Le aree più colpite sono quelle più inquinate: https://www.esa.int/ESA_Multimedia/Images/2019/05/Nitrogen_dioxide_over_northern_Italy Poi se volete raccontare un'altra storia, fate pure... La densità di popolazione favorisce la formazione di virus altamente patogeni. Covid-19 forse circola da anni e ha selezionato la mutazione definitiva a Wuhan, che quindi è solo un focolaio di attivazione: https://www.scmp.com/news/china/science/article/3077442/coronavirus-pathogen-could-have-been-spreading-humans-decades Le polmoniti c'erano ovunque da novembre, ma possiamo arrivare anche alla primavera di 1 anno fa. Però i danni li ha fatti in Pianura Padana...
Ritratto di Jemba80
26 aprile 2020 - 04:42
Il Coronavirus è un Euro 4.
Ritratto di neuropoli
26 aprile 2020 - 07:57
senza FAP.
Ritratto di Angi0203
26 aprile 2020 - 11:52
e la differenza con il SARS1 (il Covid19 è SARS2) sarebbe?
Ritratto di Road Runner Superbird
26 aprile 2020 - 18:28
Che va di moda l'ambientalismo. Nel 1940 sarebbe stato diffuso dagli ebrei.
Ritratto di AndyCapitan
28 aprile 2020 - 10:46
4
e' una mutazione genetica del sars1....sia poi naturale o indotta dagli esperimenti umani questo ancora non e' chiaro..il sars 2 e' piu' contagioso ma gli esperti dicono meno mortale del precedente!...
Ritratto di Giulio Menzo
26 aprile 2020 - 12:14
2
Io personalmente non credo che si diffonda maggiormente nelle aree inquinate, ma nelle aree densamente popolate, perché il virus ha una base di contagio più ampia. Che poi circoli nell'aria non ci credo, penso sia una fake news.
Ritratto di 19andrea81
27 aprile 2020 - 09:04
La Corea del Sud ha 51 milioni di persone in un paese 3 volte più piccolo del Italia. Seoul ha 10 milioni di abitanti. Morti per covid-19 poco più di 230 persone
Ritratto di Giulio Menzo
27 aprile 2020 - 09:52
2
Ho capito ma i coreani sono stati decisamente più efficienti di noi nell'arginare l'epidemia, noi abbiamo perso più tempo
Ritratto di probus78
26 aprile 2020 - 12:54
Abbattere l'inquinamento e co2 dovrebbe essere considerata una priorità per l'umanità intera allo scopo di evitare catastrofi ambientali. E questo a prescindere dal coronavirus. Incredibile che non lo si capisca o non lo si voglia capire.....
Ritratto di Thresher3253
28 aprile 2020 - 07:57
A me sembra solo normalissimo buonsenso. Pensa che c'é gente felicissima dell'inquinamento, anzi addirittura contenta che ora che entreremo in crisi economica il consumo di combustibili fossili e la relativa produzione di inquinanti andrà inevitabilmente ad aumentare. Cosa non si fa pur di "avere ragione" su degli sconosciuti via internet.
Ritratto di Mbutu
26 aprile 2020 - 15:27
Sicuramente la popolazione di zone particolarmente inquinate è più debole rispetto a virus come questo avendo già un apparato respiratorio più compromesso. Se si dimostrasse reale anche questa correlazione sarebbe un doppio problema. Per il resto ha ragione probus78, nel caso il coronavirus sarebbe solo una in più delle mille ragioni che dovrebbero spingerci ad abbattere l'inquinamento.
Ritratto di Road Runner Superbird
26 aprile 2020 - 18:26
Ah quindi non col 5G. Comunque la relazione sarà dovuta maggiormente all'apparato respiratorio più vulnerabile di chi vive nelle zone dove si accumula maggiore particolato, tipo la pianura padana.
Ritratto di Challenger RT
26 aprile 2020 - 21:57
Un altro motivo per eliminare i diesel dalla faccia della terra!
Ritratto di Pavogear
27 aprile 2020 - 14:38
Il particolato sicuramente potrebbe essere un mezzo per il trasporto del virus. Tutto il particolato, che sia derivante da una combustione o alzato in aria da una folata di vento che alza la normalissima polvere solitamente depositata a terra. Ma ci sono tantissimi altri mezzi con i quali il virus si può diffondere. Ma soprattutto mi pare ovvio che il fattore preponderante sia la densità di popolazione e non il particolato. Una ipotetica città con 10 milioni di persone che vivono senza tecnologia e che non presenta tracce di particolato avrebbe praticamente lo stesso tasso di crescita del contagio per un semplice motivo: si trasmette principalmente col contatto delle persone
Ritratto di AndyCapitan
28 aprile 2020 - 10:32
4
...a brescia e bergamo sono morti prevalentemente al di fuori della citta!...dove il particolato giaceva in sospensione...anche gli allevamenti intensivi di maiali e mucche lo producevano con emissione di ammoniaca....io ci credo che il covid si leghi al particolato in sospensione se no non si spiega il motivo di tanta contaminazione in persone che non si sono mai trovare in situazioni di affollamento!!!!
Ritratto di adesimo
28 aprile 2020 - 21:41
11
Collegare il covid19 al particolato è la solita grande balla lanciata da associazioni ambientaliste che si attaccano a qualsiasi cosa succeda al mondo per accusare l'uomo e le auto gli aerei lo sviluppo industriale eccecc. Questi ambientalisti catastrofisti come giustificheranno che dopo oltre 4 settimane di traffico praticamente bloccato causa il lockdown, nella pianura padana ma anche in città come Roma l’inquinamento da polveri sottili (Pm10) e biossidi di azoto (No2) nell’aria non solo non scende ma è aumentato in maniera spropositata. La ragione più credibile è che il virus è stato scoperto tardi e solo dopo che il paziente 1 aveva ormai infettato centinaia di persone in una area densamente popolata quale è la pianura padana e la Lombardia in particolare, poi ci mettiamo l'irresponsabilità degli esponenti PD con "Milano non si ferma" e non siamo razzisti, la partita di calcio Atalata-Valencia e perchè no...anche un pò di sfiga.

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