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Quanto è profonda la crisi dei costruttori di auto tedeschi?

Pubblicato 16 dicembre 2025

Secondo un’analisi l’industria automobilistica tedesca è la più colpita dai cambiamenti del settore, in particolare a causa del calo delle vendite in Cina.

Quanto è profonda la crisi dei costruttori di auto tedeschi?

MALE NEL MONDO, PEGGIO IN GERMANIA

Sebbene le principali case automobilistiche mondiali abbiano aumentato il fatturato del 4,1% nel terzo trimestre del 2025, frutto di un aumento delle vendite del 3,8%, gli utili hanno continuato la tendenza al ribasso, crollando del 37% e attestandosi a 18,9 miliardi di euro: si tratta del valore più basso dal 2018. È quanto emerge dallo studio della società di analisi Ernst & Young, che ha valutato i risultati trimestrali di 19 costruttori mondiali. 

Ma se nel mondo l’industria automobilistica di certo non ride, ce n’è una che piange: quella tedesca, che ha registrato risultati peggiori rispetto a tutti gli altri Paesi del settore automobilistico. Il calo complessivo degli utili è pari al 76%, con vendite e fatturato che sono rimasti pressoché invariati rispetto all’anno precedente. Questi risultati hanno portato l’utile dei costruttori tedeschi a livelli che non si vedevano dal 2009. 

CRISI DI SISTEMA

Allora però le circostanze erano completamente diverse: se infatti all’epoca la crisi bancaria, le difficoltà nell’accesso al credito e le forti restrizioni dei consumatori portarono al rinvio o all’annullamento degli acquisti di auto, oggi la domanda non è crollata bruscamente, ma deriva da una costante pressione sulla redditività, dai costi sempre più elevati e da una profonda trasformazione strutturale del settore. 

In particolare, sta pesando notevolmente sulle case tedesche la trasformazione del mercato cinese, dove le vendite nel terzo trimestre sono state inferiori del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E se nel 2020 i costruttori tedeschi vendevano in Cina il 39% della loro produzione, nel 2025 la quota è solo del 29%

“Il mercato cinese è attualmente estremamente competitivo e i veicoli premium si vendono peggio rispetto agli anni precedenti. Soprattutto, le vendite di auto elettriche sono in forte crescita e, in questo caso, i cinesi preferiscono chiaramente i marchi nazionali alle aziende occidentali affermate”, spiega Constantin Gall, esperto di automotive di EY. 

SUZUKI LA PIÙ REDDITIZIA

Nel complesso, i gruppi automobilistici tedeschi hanno registrato risultati inferiori rispetto a quelli delle altre principali nazioni del settore, sia per quanto riguarda il fatturato sia in termini di utili e andamento dei margini. L’unico ambito in cui hanno fatto meglio è stato quello delle vendite di autovetture, dove i costruttori giapponesi hanno segnato un calo dell’1%, rimanendo dietro ai concorrenti tedeschi. 

Le tre aziende cinesi presenti nell’analisi di Ernst & Young (BYD, Geely e Great Wall Motors) hanno invece conseguito una crescita complessiva del fatturato del 7% e un aumento del 13% nelle vendite di auto, ma hanno subito una contrazione degli utili pari al 14%. Nella classifica dei costruttori automobilistici più redditizi a livello mondiale, nel terzo trimestre la Suzuki ha occupato la prima posizione con un margine di guadagno del 9,2%, seguita dalla BMW con il 7% e dalla Toyota con il 6,8%. 

La maggior parte delle aziende analizzate ha registrato margini inferiori rispetto all’anno precedente. Il margine medio si è attestato al 3,9%, il livello più basso degli ultimi dieci anni, e dal 2023 la redditività dei principali gruppi automobilistici si è ridotta di oltre la metà. 



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Ritratto di dkc powered
16 dicembre 2025 - 12:10
Basta fregature,un'auto cinese ha pochi tagliandi,loro se ne approfittano troppo....solo a guardare un'auto in officina ti rubano 100 €....
Ritratto di Trattoretto
16 dicembre 2025 - 18:56
Esatto. Ci hanno marciato fino all'osso sul "premium". Infatti la crisi di vendite dei costruttori tedeschi è la logica conseguenza di una crisi di prodotto iniziata almeno 15 anni fa, se non prima, mettendo in atto la truffa della "qualità percepita" (che nella realtà non era affatto qualità), sedili di cartone e meccanica inaffidabile.
Ritratto di Zerofuku
16 dicembre 2025 - 20:16
Trattoré pensa al 1.2 pegiò montato sulle fifiat invece di criticare i Tedeschi.
Ritratto di Gordo88
16 dicembre 2025 - 20:52
1
Solite frigne di chi il premium tedesco lo ha solo potuto sognare la notte
Ritratto di fausto ripari
17 dicembre 2025 - 12:50
Non direi! io da 50 anni ho sempre avuto auto tedesche e negli ultimi anni il massimo delle Audi, per mia moglie Skoda da loltre 15 anni. Devo dire che le Skoda sono decisamente meglio delle corrispondenti Vw di pari gamma (es. polo 3 cilindrik contro skoda roomster 3 cil): le skoda sono sempre la seconda o terza serie senza i guasti delle prime sefrie Vw cosgtano meno di tagliandi e di accessori (che sono identici a parita' di gamma.....) quindi ripeto Aufviedersehen und vielen dank
Ritratto di Lapo in NBA
17 dicembre 2025 - 09:44
Fiero possessore di premium tedesca del 2009 (meraviglioso TDI). La porterò nella tomba. La qualità tedesca è crollata negli ultimi anni, quando si sono suicidati con l'elettrico, ed hanno dovuto alzare i prezzi (e tagliare la qualità) delle termiche per ripagare le perdite. Citofonare Porsche.
Ritratto di sportbackman
17 dicembre 2025 - 12:29
Oddio sei la qualita' tedesca e' oppure e' stata cosi scadente come tu racconti, prova ad immaginare il nulla delle varie fiat,peugeot,citroen,e tutti i loro pari
Ritratto di forfElt
16 dicembre 2025 - 12:13
Da profano della materia, se da una parte ""VENDITE e FATTURATO sono rimasti pressoché INVARIATI rispetto all’anno precedente"" ma poi v'è un "calo complessivo degli utili (-76%)", non significherà tipo bei soldi spesi e non rientrati tipo neo-progetti poi nei fatti non redditizi?? (e qui mi fermo non spingendomi oltre in ipotesi più dettagliate....)
Ritratto di Tistiro
16 dicembre 2025 - 12:26
No no, vai avanti, sei nel posto giusto
Ritratto di ilariovs
16 dicembre 2025 - 12:50
No significa semplicemente che per poter vedere il loro prodotto hanno dovuto tagliare i listini e vendere a sconto. Considerando che le tedesche (tutte) hanno come primo mercato la Cina dove infuria la guerra dei prezzi, vuoldire che per non crollare di vendite hanno messo a sconto i prodotti. E consideriamo che l'89% delle vendite di VAG sono termiche/ibride NON elettriche. L'82% di BMW idem ed il 94% delle vendite di Mercedes uguale. Ma in Cina non puoi vendere una classe A A 37K€, li ci prendono una YU7 top di gamma con quei soldi. Ergo stesso discorso per Tiguan, Serie 1 ecc ecc.
Ritratto di Lodgyone diselone
16 dicembre 2025 - 15:47
Parità di vendite----parita di fatturato, diminuzione degli utili ... sarebbe un concetto facile da capire....ma tu ti distingui sempre ... Crollano gli utili perché, spinti dalla politica UE (affari loro ben gli sta ) hanno bruciato miliardi in investimenti sbagliati , serie Id in primis, con vendite che non hanno neppure lontamente compensato i costi di produzione.. Se invece di buttare questi soldi in una tecnologia che la gran parte degli europei non vuole avessero investito in ibride e termiche a prezzo competitivo come Toyota o Mg , parleremmo di un'altra storia ...
Ritratto di deutsch
16 dicembre 2025 - 16:31
4
dimentichi che il mercato più grosso al mondo fa gola a tanti, tedeschi compresi i quali infatti hanno preso principalmente su quel mercato e nelle bev. preciso inoltre che id3 ed id4 sono presenti anche in Cina e costano 15/20k non 40/60k come da noi
Ritratto di Gordo88
16 dicembre 2025 - 20:55
1
Appunto lì si che guadagnano nulla se non addirittura ci perdono per smaltire le scorte..
Ritratto di Lodgyone diselone
17 dicembre 2025 - 09:12
Nel mercato più grosso al mondo il 51% del venduto , nonostante lo stato abbia messo sul piatto incentivi simili a 50 finanziarie italiche , rimane termico , quando si parla di Cina , tutti qua lo considerano come fosse la Norvegia , mentre anche la i piazzali iniziano a traboccare di Bev e il termico mantiene la sua quota, anzi riprende terreno , tant'è che i cinesi l'Europa non la stanno invadendo tanto con le Bev , ma con termiche pure , gpl , ibrido e plug...
Ritratto di giocchan
16 dicembre 2025 - 12:51
C'è anche l'ipotesi che produrre la stessa auto costi di più: costi delle materie prime (crisi dei chip - adesso crisi delle ram)... oppure, ad esempio, in Germania e in Italia il costo dell'energia è salito a cifre allucinanti (non essendoci più il gas russo a buon mercato). Detto ciò, sono (relativamente) in salute sia Toyota (che investe nell'idrogeno e ha investito nell'ibrido da 20 anni) che BMW (piattaforme BEV dedicate, ecc...).
Ritratto di CarDriver
16 dicembre 2025 - 13:00
Toyota ha di fatto abbandonato l’idrogeno…
Ritratto di Ultimojedi
16 dicembre 2025 - 13:47
Veramente l' energia ormai costa come nel 2020. Due anni fa poteva anche essere, ormai questa scusa non regge più.
Ritratto di Santhiago
16 dicembre 2025 - 15:22
No, i costi di produzione non stanno influenzando a riduzione dei margini (lo scenario attuale non ha nulla a che vedere con quello del 2021-21). Inoltre prezzi di mercato automotive sono saliti molto più che proporzionalmente rispetto all'inflazione. La verità che si vede nei bilanci è la la persistenza degli utili sulle termiche, e le perdite sulle elettriche. Case europee poi effettivamente stanno vendendo a prezzi molto più bassi in Cina, e credo sia legittimo intuire che lo facciano per rispondere alla concorrenza locale che riesce a praticare prezzi inferiori perché sostenuta dallo stato (in barba alle leggi e regole del libero mercato), e che gode di una mentalità molto più locale che globale (talmente locale che anche all'interno dello stesso paese ci sono forti differenze di quote di mercato fra varie zone). Cosa dovrebbero fare quindi i costruttori europei? O meglio, cosa possono fare? Praticare prezzi più corretti, ma poi mancano i margini. Quindi ridurre le produzioni a margini inferiori. Cioè l'elettrico. Questo è ciò che ha ritenuto la politica, su pressione delle stesse case, andando a rimandare/rimuovere i vari obiettivi 2030-2035 ecc.
Ritratto di fausto ripari
17 dicembre 2025 - 12:53
E0' vro che il costo dell'energia e' salito anche in Germania pur rimanendo un bel 30% inferiore a quello italiano....sara' che in Italia i vari distributori ne approfittano in maniera assura. Non casualmente piu' importantik spondor delle squadre di calcio o di basket sono A2A Blue Energy ecc.ecc. si vede che ci guadagnano abbastanza...
Ritratto di MS85
16 dicembre 2025 - 13:13
Ecco, ti hanno già risposto: il fatturato è aumentato più dei volumi perché hanno tagliato i listini e aumentato gli sconti. Make it make sense…
Ritratto di Lele_1998
16 dicembre 2025 - 21:46
3
E' un mix di cose elencate. Altro fattore fondamentale da considerare, che nessuno ha fatto notare, è che i tedeschi, dal 2019, vendono sempre meno sui segmenti elevati, dove son sempre stati bravi a rubar-marginare, rispetto ai segmenti core. Dove più di tanto non possono fare margine. Questo sopratutto in Cina, che amava il lusso tedesco, tanto quanto in europa. Al bar si scherza su Mercedes dicendo che si tiene in vita con classe A e GLC. E la verità non è poi così lontana, dato che dal 2019 hanno perso metà del mercato Maybach.
Ritratto di endurist
16 dicembre 2025 - 12:15
Per tanti anni si sono vendute parecchie auto , in Italia mediamente 1,3 milioni che in 10 anni fanno circa 13 milioni. Ora si può pensare di avere questi ritmi di vendita all'infinito ? Le grandi città e anche molti comuni sono invasi da auto , i posteggi nei centri abitati stanno calando o comunque messi a pagamento , anche alcune autostrade e statali sono sempre più intasate . Al di la scelte forse sbagliate ( elettrico ? ) rimane sempre un problema di traffico , qualunque sia il tipo di motore . Mio parere .
Ritratto di TDI_Power
16 dicembre 2025 - 12:28
Piuttosto che abbassare i prezzi falliscono, contenti loro
Ritratto di MS85
16 dicembre 2025 - 12:45
Potresti trovare una spiegazione nella serie di parole messe in linea da Andrea Spitti sotto al titolo. Hai provato a leggerle?
Ritratto di Byron59
16 dicembre 2025 - 12:36
Il problema è sempre quello. Ai cinesi gli utili importano relativamente perché le imprese del Dragone sono a partecipazione statale. Quel che importa è la penetrazione nel mercato, la saturazione, la conquista. I tedeschi, e gli europei, giocano invece la vecchia partita dell'economia e degli utili. Per funzionare deve avere un utile il privato che la costruisce. L'economicismo va benissimo a un'europa priva di qualsiasi spessore strategico, ma mal si addice a cinesi e americani. Che non ragionano in termini di utili (anche se gli americani ce l'hanno fatto credere). Gli stati europei la smettessero una volta buona a ragionare in termini di utili, di deficit, di austerity e ricominciassero a fare programmazione industriale e politiche di potenza. La politica degli utili sta mandando sottoterra perché gli altri attori mondiali, compresa l'India di Modi, stanno giocando una partita più complessa e pericolosa di quella che giocano gli stati europei attaccati a un normativismo sterile e a un utilitarismo senza visione strategica.
Ritratto di Road Runner Superbird
16 dicembre 2025 - 12:45
+1
Ritratto di Leonubi75
16 dicembre 2025 - 14:07
Le case auto Europee si sono mangiati gli utili degli ultimi 10 anni, si sono spartiti la torta tra azionisti senza investire. Ora si trovano un podotto che vive di nomea del marchio, ma dai contenuti davvero scarsi e prezzi gonfiati a dismisura. Il problema è anche questo!
Ritratto di Rav
16 dicembre 2025 - 14:40
4
+1
Ritratto di Lodgyone diselone
16 dicembre 2025 - 15:49
A forza di pensare sol agli utili tiri fuori i bilanci in passivo :)))
Ritratto di Tistiro
16 dicembre 2025 - 12:38
Arriva tutto dall estero, e il prezzo lo fa l estero. Qui è costoso fare tutto, e soprattutto inquinante. Meglio inquinare altrove. Speriamo che ci sia ancora gente che lavora però, altrimenti ci tocca andare all estero per produrre cio che sarà esportato in europa. Troppe leggi, troppe regole, troppi obblighi. Ogni anno nel mio piccolo c'è da fare qualcosa di aggiuntivo rispetto all anno prima, registri, iscrizioni, corsi, revisioni, abilitazioni...e sempre con la paura di non essere a posto in caso di controlli. Acquistata 15anni fa una cisterna per carburante a norma di legge, oggi non va piu bene, cioe è la legge che è cambiata, la cisterna è perfetta, integra. Ma non la puoi nemmeno modificare per renderla a norma perché conta la certificazione, sarebbe manomissione. È una follia.
Ritratto di Ilmarchesino
16 dicembre 2025 - 19:28
3
Ma almeno puoi rivenderla al estero?? Oppure nn ti danno possibilità da recuperare un minimo del valore investito
Ritratto di Tistiro
17 dicembre 2025 - 07:24
Costerebbe piu il trasporto della cisterna. Alla fine mi tengo quella che ho, in caso di controllo paghero la multa, sanzione, mi adeguerò. Chi mi dice che tra pochi anni non cambia di nuovo? È come la questione euro 3 euro 4... cambi euro poi però dopo qualche anno non va piu bene. Ci rinuncio.
Ritratto di Ilmarchesino
17 dicembre 2025 - 07:44
3
Maledetti burocrati
Ritratto di Blueyes
16 dicembre 2025 - 12:38
1
Curioso il caso Suzuki, fa il margine migliore di tutti vendendo auto dai buoni prezzi con discreta tecnologia a bordo.
Ritratto di Lapo in NBA
17 dicembre 2025 - 09:48
Ce l'ha mio suocero. Plasticone osceno, roba che una Grande Punto la prendevi con 12k ora per la Swift devi tirarne fuori 18k. (Non ha nemmeno la plafoniera centrale, giusto per fare un esempio)
Ritratto di Luxior
16 dicembre 2025 - 12:41
Bassa abbassare i listini del 20% e vedranno che le vendite ripartono
Ritratto di MS85
16 dicembre 2025 - 12:47
Ah beh, se le regalano ne vendono ancora di più.
Ritratto di Citty75
16 dicembre 2025 - 14:13
1
certo. già gli utili sono in calo, quindi conviene abbassare i prezzi. in realtà la mossa più logica sarebbe aumentare i prezzi per venderne\produrne meno ma aumentare gli utili. con buona pace di chi perderà il lavoro diminuendo la produzione...
Ritratto di deutsch
16 dicembre 2025 - 16:36
4
considerando che la migliore ha un margine del 9% mentre la media è del 4% abbassare del 20% i prezzi significa perdere dall'11 al 16% per ogni auto venduta
Ritratto di Luxior
16 dicembre 2025 - 16:45
Se vogliono sopravvivere devono essere competitivi nel mercato interno Europeo, altrimenti fra 5/10 molte case Europee rischieranno di chiudere i battenti.
Ritratto di deutsch
16 dicembre 2025 - 16:55
4
pensare di campare solo sul mercato europeo mi sembra improbabile. il mercato orami è globale e tutti i competitori cercano di allargare la diffusione territoriale per cui non condivido la tua posizione
Ritratto di Ilmarchesino
16 dicembre 2025 - 19:30
3
Purtroppo nel mercato globale non giochiamo con le stesse regole e neanche con gli limiti burocratici
Ritratto di Ilmarchesino
16 dicembre 2025 - 19:32
3
Gli stessi limiti burocratici..partiamo svantaggiati quindi perché nn concentrarsi prima sul interno per cercare di salvare almeno la forza lavoro.
Ritratto di deutsch
17 dicembre 2025 - 08:40
4
si ma costano meno le cinesi in cina, le americane in america e le giapponesi in Giappone quindi o sono tutti gli altri che sbagliano oppure il problema sta nel sistema europeo. in europa non ha problemi rilevanti ce li ha la come scrive l'articolo sta pesando notevolmente sulle case tedesche la trasformazione del mercato cinese, dove le vendite nel terzo trimestre sono state inferiori del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E se nel 2020 i costruttori tedeschi vendevano in Cina il 39% della loro produzione, nel 2025 la quota è solo del 29%. "
Ritratto di Citty75
17 dicembre 2025 - 12:38
1
Concordo Infatti il problema nasce nel momento in cui la Cina si è "chiusa" puntando a vendere i propri prodotti. Agggiungo anche che le case europee hanno sfruttato troppo il loro nome; a mio avviso la qualità è molto calata negli ultimi 30 anni. magari non di colpo ma ormai il divario è notevole. se 30 anni fa comprare una macchina tedesca piuttosto che cinese rappresentava un salto quantico, oggi la differenza è sempre più risicata. del resto sarebbe interessante sapere quale percentuale di materiali proviene dalla cina e quale è "made in germany". se poi quello che non viene della cina viene comunque da paesi tipo turchia, romania, marocco, allora tanto vale. credo che oggi, al di là di quelli per cui avere un marchio sul cofano vale più di tutto quello che c'è dietro, penso che comprare una cinese o una tedesca non comporti poi grosse differenze a livello di qualità percepita.
Ritratto di Duke of Hazzard
17 dicembre 2025 - 07:39
Concordo, anche perché le case europee hanno campato 50 anni vendendo all’80% in Europa e al 20% in America. A causa di ingordigia di quote di mercato, hanno poi accelerato sulla corsa all’oro in Cina, ma sprecando energie ed investimenti su tecnologia e design adatti alla Cina, stanno scontentando gli europei ed americani che da sempre hanno rappresentato il loro primo bacino di sostentamento. Torneranno a fare auto fatte bene per l’Europa, esattamente come sono tornati a dedicarsi al termico dopo la breve febbre dell’elettrico. La lezione è : ci provano, prendono mazzate, tornano indetro La soluzione intermedia sarebbe intensificare le joint venture cinesi per produrre e vendere solo in Cina, e progettare produrre e vendere auto specifiche solo per il mercato occidentale, senza fare commistioni di piattaforme, design e propulsione, tanto è inutile negare che Occidente e Cina hanno gusti e utilizzi differenti dell’autovettura. Il caso motore elettrico insegna…
Ritratto di ilariovs
16 dicembre 2025 - 12:44
E questo mette la pietra tombale pure sul full-ibrido europeo. Toyota vende ai prezzi di Renault le sue HEV solo che ha un margine ampio e vende quasi 4 volte quello che vende Renault. Se gli servisse mette tutto in sconto e di full ibride si venderebbero solo le sue. Per i cinesi possiamo dire che i margini sono condizionati dal mercato interno iper competitivo, saliranno con l'export dove possono vendere a prezzi ben piú alti.
Ritratto di Leonubi75
16 dicembre 2025 - 14:12
Toyota è stata lungimirante scommettendo sulle auto full hybrid già da fine anni 90 e nel contempo vendendo anche le altre motorizzazzioni. Pian piano si è fatta conoscere e apprezzare evolvendo e oggi presenta un prodotto stra testato e affidabile. Renualt sono pochi anni che ha il full hybrid, poi in europa il nulla!
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 08:40
Non il nulla. Le case europee hanno puntato su una tecnologia perdente. Cioé il diesel. Che é stato comprato solo in Europa, per una legislazione che ne favoriva il prezzo, e che é stato montato dalle city car alle auto sportive. Del full hybrid tutti, invece di studiarlo, han passato il tempo a prendere in giro chi lo comprava e chi lo costruiva. Lo stesso facciamo con l’elettrico cinese di oggi. E alla fine, come Toyota oggi, rideranno i cinesi domani.
Ritratto di ilariovs
17 dicembre 2025 - 09:02
Amen. Fra 20 anni i detrattori dell'elettrico odierno elogeranno le doti di comodità e flessibilità dell'elettrico e diranno che l'Idrogeno è una marchetta pro-lobby della centralizzazione dell'energia che si oppone alla democratizzazione delle smart-grid di cui le BEV fanno parte.
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 09:39
:-))))) é anche possibile
Ritratto di Lapo in NBA
17 dicembre 2025 - 09:50
Il diesel è non morirà mai. Rosicate elettriciaisti, rosicate.
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 14:38
Torna a farti Lapo che stavi meglio quando stavi peggio.
Ritratto di giocchan
16 dicembre 2025 - 12:47
"Il margine medio si è attestato al 3,9%" se i numeri sono corretti, è un margine estremamente pericoloso. Praticamente si cammina su un filo. Il rischio che qualche grosso costruttore (penso specialmente a quelli europei) finisca per aria mi sembra dietro l'angolo.
Ritratto di MS85
16 dicembre 2025 - 13:15
Welcome to the automotive industry.
Ritratto di Zerofuku
16 dicembre 2025 - 20:17
Certo che MS85 aka Neronelanzi deve fare proprio un lavoro di melma.
Ritratto di Vate
16 dicembre 2025 - 12:52
Infatti il governo tedesco sta cercando di terrorizzare l'Europa paventando ben poco probabili attacchi russi, ovviamente per convertire la produzione automotive al militare. E l'Europa li supporta perchè i padroni europei sono sempre i tedeschi. Io avrei più paura di un governo composto al 20% (per ora) di nazisti.
Ritratto di El rude
16 dicembre 2025 - 12:57
La pacchia sta finendo anche per i tedeschi
Ritratto di GiaZa27R
16 dicembre 2025 - 12:59
2
la Cina ti permette ciò che vuole. Se decide che tu nel suo paese non devi più vendere, hai chiuso. Dietro c'è lo stato ricco abbastanza per permettersi anche di produrre in rimessa per periodi di tempo x pur di farti fuori. Non si può pensare a questa "guerra" economica quando da una parte si cerca di fare azienda (Europa, Giappone e in parte Stati Uniti) e dall'altra si fa altro. IO voglio entrare a casa tua e fare come mi pare, tu a casa mia non entri. In effetti è ciò che sta facendo Trump, ma contro la Cina ha fatto pesante passo indietro, perché non può permetterselo finché la Cina ha gran parte del debito pubblico Statunitense nelle proprie saccoccie. Contro l'Europa invece ci da' i contentini
Ritratto di Alexspc79
16 dicembre 2025 - 13:18
52
E comunque.....
Ritratto di Carlopd
16 dicembre 2025 - 13:21
E' vero che i costruttori tedeschi stanno subendo l'impatto peggiore nella crisi dell'auto, ma questo in buona misura è conseguenza delle loro scelte sbagliate. Sono stati abituati per molti anni troppo bene dal fatto di avere un prodotto di buona qualità che si facevano pagare profumatamente. Poi si sono buttati troppo presto sull'elettrificazione trascurando il settore ibrido (specie quello non plug-in). Il risultato è stato scontrarsi con i produttori cinesi che hanno sviluppato molto velocemente, con prodotti di qualità crescente e con prezzi molto inferiori il mercato elettrico ed ibrido. Così hanno perso quote in asia, mentre in europa il mercato non era maturo per le elettriche (spinte da ragioni prevalentemente politiche) e i vari modelli ID hanno venduto molto meno delle attese. Ora anche in europa sono arrivati i cinesi con prezzi ben inferiori che costringono anche le case tedesche alla scelta se ridurre i listini o perdere ulteriori quote di mercato.
Ritratto di Removi
16 dicembre 2025 - 19:24
1
@Carlopd - Diagnosi perfetta.
Ritratto di lucio204
16 dicembre 2025 - 13:22
Il motivo è presto trovato, la maggior parte degli automobilisti, al momento, non vuole abbandonare l’auto tradizionale in favore di veicoli più efficienti a livello di inquinamento, che perdono valore se rivendute e che soprattutto impiegano 30 minuti, se va bene..., per ricaricarsi. Le case automobilistiche ci sono arrivate solo adesso, cioè che alla fine il cliente paga qualcosa di nuovo solo se è migliore a quello che ha, alle lucine e ai televisori abbocca solo chi crede al campo dei miracoli...
Ritratto di mah
16 dicembre 2025 - 13:51
... chi crede al campo dei miracoli (tradotto: ha una bev), riscontra ogni giorno più vantaggi che svantaggi, perché ha un prodotto migliore di quello che aveva prima; altro che miracoli. Chi può ricaricare da casa, quando dovrà cambiare la sua attuale ice allora prenderà una bev se ha almeno un po' di criterio. Chi non può ricaricare da casa, farà bene a stare con una ice suo malgrado
Ritratto di lucio204
16 dicembre 2025 - 14:03
Allora va tuuuuto bene, di che si lamentano??? Togliamo pure gli incentivi a questo punto!
Ritratto di Lodgyone diselone
16 dicembre 2025 - 15:53
Io ho box e casa singola ma continuerò ad avere una termica cmq se è così vantaggioso togliessero i vergognosi incentivi
Ritratto di mah
16 dicembre 2025 - 17:04
È così lieto di andare a fare rifornimento e continuare a pagare tasse e accise? Per la sua casa non ha mai sfruttato incentivi per i miglioramenti tecnologici/energetici?
Ritratto di Ilmarchesino
16 dicembre 2025 - 19:40
3
Tu ricordi che l 89% nn ha possibilità di ricaricare a casa . Puoi mettere tutti i pannelli che vuoi un condominio ma li spazio per le colonnine nn c'è,specie in talune città..
Ritratto di mah
16 dicembre 2025 - 19:50
89 mi sembra esagerato, comunque per costoro ovviamente le ICE sono d'obbligo. Loro malgrado. Però se io non posso usufruire di un prodotto non critico quel prodotto, a prescindere
Ritratto di Tistiro
17 dicembre 2025 - 08:39
Tutti coloro che non possono ricaricare a casa hanno ben il diritto di criticare un prodotto se per legge da una certa data in avanti ci sarà solo quel tipo di prodotto. Affermano solo che non andra bene per loro. Per tanti motivi. Se poi questi motivi verrano meno, beh la faccenda cambia.
Ritratto di mah
17 dicembre 2025 - 08:51
Tistiro: allora non si critichi il prodotto, ma i motivi che causano la possibilità di non poter usufruire del prodotto. E' ben diversa la faccenda.
Ritratto di Ilmarchesino
17 dicembre 2025 - 09:10
3
il.problema nasce dal imposizione...io posso amare le bevande non ho la.possibilita di ricaricare ed in più ho l obbligo di passare alla bev dimmi tu che commenti dovrei Fare..
Ritratto di Vinbroken
16 dicembre 2025 - 13:25
Articolo fuori tempo, col fatto che hanno tolto il ban del 2030 il problema non si pone più, a meno che vogliano piangere per qualche altro motivo; ovviamente il fatto che pagano il gas tot% di più causa guerra non lo sottolineiamo; La frase " Il calo complessivo degli utili è pari al 76% ..." poteva anche essere scritta come "Il livello degli utili è pari al 24% di quello precedente. Che suona un po' meno drastica e meno allarmante
Ritratto di Gna2222
16 dicembre 2025 - 13:36
beh insomma. Se mi dicono che gli utili sono un quarto di quelli dell'anno precedente non è mica incoraggiante
Ritratto di Vinbroken
16 dicembre 2025 - 14:20
Incoraggiante no, ci mancherebbe, ma gli utili ci sono, punto primo uno può anche accontentarsi un po'; o pretendevano di aumentare sempre gli utili all'infinito? Quando facevano i numeri (dove a volte l'unico valore aggiunto era il nome) invece di pavoneggiarsi potevano magari fare altre scelte. ci sono ditte che lavorano in perdita e tirano avanti senza piangere a reti unificate;
Ritratto di Ultimojedi
16 dicembre 2025 - 13:50
Niente, eh, il fatto di aver perso in blocco il mercato cinese proprio non vi entra in testa. Elettrico, gas russo, Nibiru, rettiliani... Ma il fatto che i cinesi comprino cinese a metà prezzo rispetto al prodotto europeo non vi convince proprio eh?
Ritratto di forfElt
16 dicembre 2025 - 14:06
L'articolo fra l'altro lo cita pure a ripetizione, come elemento (mentre non fa cenno alcuno di altre ipotesi, che non dico in assoluto da rigettare anzi, ma che intanto nella news non fanno capolino)
Ritratto di ilariovs
16 dicembre 2025 - 14:54
Perché negli altri mercati invece non li comprano. Aspetta 3 anni che sia che ridere col termico made in Cina.
Ritratto di Ilmarchesino
16 dicembre 2025 - 19:46
3
È quello che avrebbe dovuto continuare a fare la fiat costruire e vendere solo per il mercato italiano,.promo perché l'italiano medio ha sempre quasi comprato fiat. Secondo la fiat lo sapeva ed era molto preparata per fare auto per la Massa Terzo..in Cina le aziende hanno lo stato alle spalle ma nn dimenticare che la Fiat per anni ha avuto assistenzialismo statale per i suoi continui ricatti nel licenziare e chiudere Fabbriche Le fabbriche fiat nelmsid e centro Italia sono state costruite con i soldi statali per cui le loro auto avevano poco da ammortizzare come costi di investimento
Ritratto di Ultimojedi
16 dicembre 2025 - 19:49
Certo, al Nord invece facevano faville. Senti un po', che mi dici di Mirafiori e Arese? E secondo te un costruttore si mette a produrre per quattro scalcagnati senza soldi invece che per il mercato cinese? Ammazza che fedeltà incondizionata agli Elkann, andrebbe bene la qualunque. Aveva ragione Romiti (mi pare) quando diceva che potevano farle anche tutte marroni che la gente le avrebbe comprate lo stesso.
Ritratto di Ilmarchesino
16 dicembre 2025 - 20:10
3
Realtà del nord nn ne conosco .sono del Sud ,ho solo voluto rimarcare che fiat ha sempre e solo ricattato lo stato per farsi aprire o mantenere fabbriche..
Ritratto di Ultimojedi
16 dicembre 2025 - 20:47
Ovunque, ovunque.
Ritratto di Tfmedia
16 dicembre 2025 - 14:16
2
Che aria che tira oggi! Certo è Aria di FALLIMENTO.
Ritratto di Nonmenefreganiente Dellevostreopinioni
16 dicembre 2025 - 14:26
tutto ha una fine in questo mondo, il tempo scorre veloce, la terra esiste da circa 4.5miliardi di anni, noi ne facciamo parte mediamente per 80 anni piu o meno, meno di un battito di ciglia e stiamo qui a preoccuparci del futuro delle automobili tedesche... seriamente? qualcuno qui ha mai avuto il piacere di usarne una? si? bene, no? male, peggio per voi, vi siete persi l'eccellenza... adesso volete le cinesi che costano la metà? bene, usate quelle, ma ricordatevi che fra meno di 100 anni piu nessuno sulla terra si ricorderà di voi indipendentemente dall'auto che usate... (momento filosofia) (un applauso! grazie)
Ritratto di Ultimojedi
16 dicembre 2025 - 14:55
Eccellenza... nei costi della ricambistica non le batte nessuno. Per il resto sono auto. Fine.
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 08:48
:-)))))
Ritratto di Rav
16 dicembre 2025 - 14:42
4
Aver costretto le Case europee ad investire sull'elettrico in così breve tempo, per poi vedere che la richiesta sulla tecnologia è bassa e tale da non rientrare delle spese ha sicuramente avuto il suo impatto. Poi é ovvio che le modalità di gestione e vendita degli ultimi 20anni non potevano essere mantenuti nel lungo periodo, ma è innegabile che aver gettato milioni, se non miliardi, in un buco nero abbia influito negativamente.
Ritratto di AZ
16 dicembre 2025 - 15:00
Suzuki sta facendo le scarpe a Nissan.
Ritratto di Brober76
16 dicembre 2025 - 15:19
Purtroppo il mercato cinese è diventato fondamentale per i costruttori europei. Senza quei numeri, è impossibile spalmare i costi superiori di mano d'opera ed energia, e quindi perdi competitività anche sul tuo mercato interno. E sul mercato cinese, lo scontro è veramente impietoso, loro viaggiano a velocità doppia per quanto riguarda innovazione e tecnologia, è ormai una partita che non si può più nemmeno pensare di giocare. E non cambia nulla 2030-2035, non è quello che sposta il problema. L'europa è un mercato saturo, dove si tenderà ad immatricolare sempre meno, sta invecchiando rapidamente e si sta impoverendo. La spinta sull'elettrico era stata fatta anche per rinfrescare il mercato ma non ha funzionato.....niente di buono all'orizzonte!
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 08:48
Concordo
Ritratto di simo1888
16 dicembre 2025 - 15:30
la corsa all'elettrificazione è costata troppo e non darà nemmeno dei ritorni decenti visto che adesso mandano tutto in soffitta. Quelli che ci hanno investito di più sono quelli che ci hanno perso di più. Poi sarebbe pure ora di smetterla di dare la colpa ai cinesi secondo me. Se non reggi la concorrenza il problema è tuo, non della concorrenza.
Ritratto di Lodgyone diselone
16 dicembre 2025 - 15:57
Mentre va & co bruciavano miliardi per fare elettriche da 40k€ e 300 km di autonomia, istigati dalle follie della UE i cinesi dopo aver fatto credere di voler dominare (l'insistente) mercato elettrico si sono messi a vendere suv benzina /GPL , con 4 cilindri aspirati , comodi e affidabili a meno di 20k€...e adesso convincere la gente che una t-cross a 30k€ sia meglio di una Zs a 18k€ diventa difficile l...fine della storia
Ritratto di Byron59
16 dicembre 2025 - 15:48
Leggo qui che qualcuno scrive di auto cinesi vendute in Cina a prezzi irrisori. Ma la Cina è un'economia socialista! Ve lo volete mettere in testa? Le imprese private sono partecipate dallo Stato, come avveniva in Italia ai tempi del boom economico. Le auto costano poco NON per l'economia di mercato, ma perché NON ESISTE un'economia di mercato (o almeno un'economia, di qualunque tipo di mercato o meno, che non sia subordinata allo stato). Le FIAT costavano poco perché lo stato italiano dava soldi alla FIAT, non perché la FIAT era un alfiere del mercato. Si vede in un libero mercato quanto vale Stellantis. Ma è così difficile da capire? Quando gli europei smetteranno di costruire norme regolative e di pensare che il libero mercato sia la panacea di tutti i mali sarà ahimè tardi. Se viviamo in un mondo interconnesso, come ci ripetono da decenni, non ci possiamo sconnettere dal resto del mondo rimanendo gli unici che professano e praticano il libero mercato e si ergono a paladini del diritto internazionale. Il WTO è morto e il diritto internazionale pure. Purtroppo la UE è una macchina neoliberista, i trattati costitutivi hanno un'impronta neoliberista. Il pensiero europeo è neoliberista. Niente stato e tutto privato, perché lo stato è la somma di tutti i mali. Ce l'hanno ripetuto fino alla nausea i primi gli americani per tenerci fuori dalla gestione del mondo che rimaneva nelle loro man e che gestivano non con il mercato ma con la forza dei loro eserciti. Ma oramai che lo stato non si intrometta in questioni economiche succede solo in europa e anche gli americani ce lo ricordano ogni giorno e ci danno la sveglia, perché non possono più occuparsi di europa ma devono pensare alla Cina. Come può l'europa competere senza aiuti statali contro altri stati? È una follia. O la ue finanzia con denaro pubblico lo sviluppo e la costruzione di batterie o le case europee le compreranno in Cina. O la ue permette agli stati nazionali di cercare le terre rare nelle miniere dismesse in europa o i privati le acquisteranno all'estero. Questo è il libero mercato. Il capitalismo europeo funziona a rendimenti trimestrali, quello cinese se ne fotte. E se ne fottono anche gli americani e gli indiani. Figuriamoci i russi. Non ce lo possiamo più permettere. Il gioco è cambiato. O la ue cambia repentinamente o il ritorno a stati europei pienamente sovrani e indipendenti, e non dipendenti da organismi sovrannazionali e transnazionali imbelli ed esostorici, porterà questo continente alla terza catastrofica rovina in poco più di un secolo. E tutt'e tre volte saremo stati noi a scegliere il suicidio. Io non credo che la ue possa essere ristrutturata dall'interno. Non credo che un'organizzazione di stati possa diventare uno stato federale, come blatera certa sinistra da decenni. La Svizzera ci ha messo otto secoli a diventare uno stato federale. Noi abbiamo otto secoli di tempo? Mah. A mio avviso si deve andare avanti tornando indietro. Continuare a stare in mezzo a un guado come s'è fatto negli ultimi quarant'anni è folle. E gli stati nazionali sono l'unico antidoto, l'unico porto sicuro per evitare il disastro annunciato.
Ritratto di Euro7
16 dicembre 2025 - 15:51
In risposta a chi da la colpa all'elettrico: se i costruttori europeo non avessero investito anche sulle EV... tutte le ev che comunque hanno venduto, (Volvo EX30, Škoda Enyaq, Volkswagen ID.4, Volkswagen ID.3, BMW iX1, Audi Q4 e-tron, BMW i4, Peugeot e-208, Renault Scenic E-Tech, Fiat 500e, Cupra Born, Renault Zoe, Opel Corsa Electric, Porsche Taycan, Mercedes-Benz EQA.) Non é che il cliente avrebbe preso la stessa auto termica... ma avrebbe preso una auto elettrica di quelle che ci sarebbero state in commercio... se uno prende una ev.. é perche si é informato ed é convinto .. quindi la situazione sarebbe ancora PEGGIO se NON AVESSERO INVESTITO NELLE EV. SVEGLIA!!!
Ritratto di forfElt
16 dicembre 2025 - 16:00
Ottima analisi, puntualissima. Pure chi ha investito mln(?) nell’idrogeno, poi se non l’avesse fatto = quelle 4-5 vetture/anno non le avrebbe mai vendute e qualcun altro se le sarebbe assegnate :emojipolliceverso
Ritratto di forfElt
16 dicembre 2025 - 16:06
(⚡)
Ritratto di lucio204
16 dicembre 2025 - 16:01
Siamo arrivati ai vaneggiamenti... vai ad arrampicarti sui cactus... è più facile...
Ritratto di Alsolotermico
16 dicembre 2025 - 16:23
Svegliati tu sommo somaro di un Euro7. Il tuo elettrico sta naufragando ogni giorno che passa e le calze che scrivi vengono smontate pezzo per pezzo.
Ritratto di mah
16 dicembre 2025 - 17:20
Alsolotermico, ma a lei una frase senza offese proprio non le riesce eh?
Ritratto di probus78
16 dicembre 2025 - 16:40
Oddio mi sto scompisciand@ dalle risate. Grazie di esistere. Avessero investito tutto sul gasolio oggi i tedeschi dominerebbero ancora il mondo, avrebbero il 90% del Mercato cinese, col restante 10 a Stellantis forte del Multijet e del PureTech. Oddio no, ho capito male: la Cina oggi vince perché il sistema economico "socialista" è la ricetta vincente. :))) basta sto morendo :))))
Ritratto di Byron59
16 dicembre 2025 - 17:31
Infatti la ricetta giusta è quella di chi chiude le fabbriche, delocalizza, pensa solo agli utili del trimestre successivo e insegue l'elettrico e impone il Green Deal perché nel 2005 il Partito Comunista Cinese in occasione del XX piano quinquennale (strumento principe della pianificazione economica marxista) ha detto... compagni, sapete cosa c'è? Da adesso in poi produciamo auto a batteria. E allora tutti i neoliberisti tedeschi e francesi hanno risposto.... Signori, sapete che c'è? Il diesel inquina e aumenta la CO2 da male alla salute è una tecnologia vecchia. Produciamo auto elettriche e le vendiamo ai cinesi che sono un miliardo e mezzo, e non a quei quattro morti di fame di italiani o bulgari.
Ritratto di probus78
16 dicembre 2025 - 17:42
Ti faccio notare che lo scandalo mondiale chiamato "dieselgate" è scoppiato nel settembre 2015. Il vaso di pandora fu scoperchiato dall' EPA Usa. I cinesi non c' entrano nulla. Fino a quell ' anno i tedeschi godevano del monopolio mondiale sul premium, una sorta di dominio pressoché assoluto che consentiva di vendere con margini elevatissimi. Da allora in poi ci siamo accorti che esisteva pure l' ibrido (giapponese , poi coreano e infine cinese) che qualcosa poteva vendere oltre ad essere preso per il cul@. E dovresti pure aver notato (ma dai che ce la puoi fare anche tu) che le prime auto elettriche ad avere diffusione orbe terraque non sono state cinesi ma Tesla e vendevano pure con discreti margini. :))))
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 08:52
Esattamente
Ritratto di Sherburn
17 dicembre 2025 - 12:51
Se conoscete qualcuno che lavorava all'epoca nell'automotive vi diranno che nessuno ha alzato il sopracciglio "ma come, i tedeschi barano?" ma sono andati a controllare come erano messi. A parte qualche candido che compra diesel e poi si stupisce "o mio Dddio inquina!", alla maggior parte non gliene frega niente del dieselgate. Le cause principali sono altre a mio parere. Come dice Oxygenator, la chiusura progressiva del mercato cinese, come dice Pierfra, cause demografiche. Ci aggiungo questioni sociologiche e urbanistiche, i giovani fanno a gara a non prenderla. Le auto costano un botto, e non solo loro, ma anche le famiglie non premono più perchè si "patentino". Tagliare la domanda. Quando n'altro "migliore", Monti, parlava di tagliare la domanda, a che si riferiva, ai pasticciotti? Per dare dividendi faraonici hanno segato il ramo dell'albero.
Ritratto di otttoz
16 dicembre 2025 - 18:55
scelte suicide investire in cina come se i cinesi non copiassero e vendessero poi alla metà del loro listino
Ritratto di Giribildo
16 dicembre 2025 - 22:59
I tedeschi hanno puntato molto sulla motorizzazione diesel salvo poi trovarsi spiazzati quando il diesel è diventato politicamente scorretto. Oltretutto hanno una politica dei listini che porta a spendere migliaia di euro in più per avere accessori che ormai tutti gli altri costruttori danno facendo arrivare i prezzi a cifre importanti.
Ritratto di Sepp0
17 dicembre 2025 - 13:54
I tedeschi hanno puntato molto sulle plastichine morbidine e le lucine vendute a peso d'oro quando i concorrenti ti davano molto di più a una frazione del prezzo. Entro 10 anni faranno la fine dei produttori di TV tedeschi e dubito verserò mezza lacrima.
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 09:20
Finito il mercato cinese che era stata la panacea di tutti i mali, per i costruttori europei negli anni fine 90/2000, siamo tornati alla crisi precedente delle automobili. Perché il mercato europeo é saturo. La maggior parte degli europei non possono cambiare auto come si cambiano le mutande ed ora, come dice correttamente l’articolo, il mercato cinese si sta chiudendo. Fanno utili lo stesso, quindi, ma meno di prima. Si pensava fosse un mercato eterno, quello cinese e invece, no. Tutte le altre considerazioni in parte anche giuste, fatte dagli utenti, sono un corollario poco influente . Colpa dell’elettrico. No del termico. No della UE. No dei costruttori avidi. No degli azionisti. No della tecnologia. No della burocrazia. No delle regole europee, etc etc etc , é tutto anche vero in parte . Ma di fatto, quello che fa crollare il castello di carte, é la chiusura del mercato cinese. Punto. Quindi i costruttori europei han due strade. O unirsi tutti, o tornare ad appoggiarsi ai vari stati di provenienza. Ma per fare quest’ultimo tentativo, bisognerebbe capire di chi è, ad esempio stellantis. Francese visto che lo stato francese é presente in Peugeot, mi verrebbe da dire. A mio avviso devono unirsi.
Ritratto di Lapo in NBA
17 dicembre 2025 - 09:59
I costruttori europei hanno stabilimenti in Cina da mezzo secolo. Era ovvio che prima o poi sarebbero passati da manovalanza a produttori (chi avrebbe mai comprato un telefono cinese 15 anni fa?? Ora invece...). Abbracciare l'elettrico forzato ha spalancato le porte ai cinesi, che ci hanno invaso con la loro immondizia sottocosto, ed ora arriveranno con le auto a benza. Incompetenza della politica e sicumera dei costruttori, chiamasi SUICIDIO.
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 14:43
Dagli anni 90/2000. Son 35 anni. Non 50. Ed il mercato cinese é chiuso per le nostre aziende. Da lì i problemi. Il 2035 con l’elettrico non c’entra una mazza.
Ritratto di Lapo in NBA
17 dicembre 2025 - 09:53
Ogni costruttore cinese è foraggiato dal governo, ogni singola auto è venduta in perdita, solo per invadere i mercati esteri. E infatti, indovinate un po'? BYD arriverà con una caterva di auto A BENZA. L'unico modo per continuare a vendere quando il partito chiuderà i rubinetti (e succederà molto presto). Dei 120 marchi cinesi (che non collaudano, e saltano decine di test fondamentali prima di produrre in serie) ne rimarranno 7-8.
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 14:44
Perché Fiat, Volks e Peugeot da chi erano foraggiate ?
Ritratto di GiaZa27R
17 dicembre 2025 - 12:03
2
però mi chiedo: quanto hanno investito le case automobilistiche sull'elettrico?? perché dovevamo entrare in questo new-deal?? quanto auto termiche avrebbero dovuto vendere per ripagare i soldi spesi per l'elettrico. Sarà il momento storico, sarà anche che in Germania anche loro hanno problemi economici e non sono più la locomotiva dell'Europa e quindi non vendono più come prima ecco fatto. Io guardate ho un po' girato ultimamente per cambiare la mia auto che mi aveva dato qualche problema e sono uno che appena vede troppo i meccanici inizia a stranirsi e a pensare a cambiare auto. Ho sentito proposte, ho fatto controproposte, sia su nuovo che su usato. Non sono riuscito ad andare a tombola, non ho quagliato e forse è meglio così, mi tengo la mia sperando per il momento di aver messo una pezza ai problemini che aveva. Le case automobilistiche secondo me hanno messo dei limiti sotto i quali le concessionarie non possono andare e quindi restano con le poche auto magari invendute, però non si espongono più di tanto con le scontistiche. Questa è stata la mia esperienza però sono contento se altri mi diranno l'esatto contrario
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 14:46
Dipende da cosa cerca. E dal prezzo che vuol pagare.
Ritratto di fausto ripari
17 dicembre 2025 - 12:46
Mik sembra un'analisi normale quella della rivista al Volante.....da quando si e' scoperto che le auto cinesi (oltre le giapponesi e coreane) sono fatte meglio, piu' sicure costano meno.....perche' comperare ancoran auto tedesche a prezzi djuori mercato e con tagliandi assurdi? io ho avuto per 30 anni il top delle auto tedesche e da 6 anni ho smesso di comperarle quando un tagliando per la mia ultima a6 avant 3000 tdi mi costava quasi 2000 €.....99 € ora + iva ecc. aufviedersehen und danke
Ritratto di 02-0xygenerator
17 dicembre 2025 - 14:49
Ho fatto lo stesso. Una giapponese dopo 8 audi e una Mercedes e una Smart di fila. E dopo la giapponese full hybrid son passato all’elettrico.
Ritratto di Paolo Zodio
17 dicembre 2025 - 12:59
Chi è causa del suo male... Quando questa spazzatura di commissione europea di corrotti, ne discuteva, si sono nascosti, pensando di campare con incentivi e fessi che compravano elettrico, senza avere soldi. Giusto così.

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