“COMMISSARIATA” - Il comunicato ufficiale della DRB Hicom, che da qualche mese ha rilevato dallo stato malese la Proton, che a sua volta detiene la maggioranza della Lotus, parla della necessità di fare chiarezza sulla condotta del Ceo (chief executive officer, cioè l'amministratore delegato). La DRB Hicom precisa che non farà mancare il suo supporto alla Lotus e ha nominato degli amministratori provvisori in assenza di Dany Bahar (nella foto) reclutato nel 2009 "strappandolo" alla Ferrari.
INTERESSI PERSONALI? - Dunque niente motivazioni ufficiali, ma solo indiscrezioni per ora. Secondo quanto riportano il Norwich Evening News e il Telegraph il motivo potrebbe essere legato alla ristrutturazione di una delle due case di Bahar, che sarebbe stata pagata dalla Lotus e non dal diretto interessato. Inoltre, su questa ristrutturazione ci sarebbe un contenzioso di 92.000 sterline (su un totale di 375.000) con un costruttore. Si attendono ulteriori sviluppi, e soprattutto maggiori dettagli dai diretti interessati, per sapere realmente cosa è accaduto e soprattutto come andrà a finire.
ANCORA PIÙ INCERTEZZA - Certo questa notizia non ci voleva per la Lotus che sta attraversando un periodo travagliato. La vendita alla DRB Hicom ha significato due mesi di stop completo delle attività della casa inglese, in accordo con la legge malese che governa il diritto societario. Per esempio la produzione è ripresa solo all'inizio di maggio. Inoltre i nuovi proprietari si sono dimostrati “freddini” sul futuro della Lotus che, non solo non produce utili, ma ha debiti per 200 milioni di sterline e un ambizioso piano di sviluppo che richiede investimenti ingenti. Di questo piano pare ora che l'unica certezza sia la nuova Esprit, che dovrebbe vedere la luce tra la fine del 2013 e il 2014, per la quale la Lotus sta realizzando tutto in proprio, partendo da un foglio bianco.