I DATI SONO ANONIMI - La polizia olandese ha utilizzato i dati registrati da alcuni navigatori portatili della TomTom per decidere dove posizionare degli autovelox nascosti. I dispositivi “incriminati” sono quelli della TomTom, dotati di tecnologia “Live”: registrano velocità e posizione della vettura e la comunicano attraverso la rete dei cellulari a un centro di raccolta olandese. A questo punto, i dati (completamente anonimi), sono usati per vari scopi, come stimare tempi di percorrenza realistici in base all’ora del giorno e migliorare l’affidabilità delle mappe del navigatore, oppure avvisare gli altri navigatori “gemelli” di trovare un percorso alternativo in caso di circolazione interrotta in un dato punto.
IL PERMESSO LO DATE VOI - Contattata da alVolante.it, la TomTom ha chiarito che questi dati sono da sempre condivisi anche con le autorità locali, che li utilizzano per individuare le strade più congestionate e ottimizzare i flussi del traffico. Una possibilità contemplata dal contratto di servizio che chi acquista tali navigatori è tenuto ad accettare per poter usufruire del servizio “Live”. Stavolta, però, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano olandese Algemeen Dagblad, la polizia olandese sarebbe andata oltre, usando appunto tali dati per individuare i tratti dove “si corre di più” e piazzarci un autovelox nascosto.
IN ITALIA NON SI SA - “La cosa verrà presa in considerazione - hanno commentato dalla TomTom - perché se anche gli autovelox sono uno strumento di sicurezza e un deterrente, non tutti i nostri utenti sono contenti di veder usati i loro dati in questo modo”. In particolare, si cercherà di capire se anche nel nostro Paese siano avvenuti episodi analoghi.
Aggiornamento delle ore 10:10
La TomTom ha confermato ad alVolante.it che “attualmente in Italia nessuna autorità utilizza le informazioni sui dati storici della TomTom inerenti al traffico”.