Con la Denza Z9 GT, il marchio di lusso del colosso cinese BYD debutta in Italia. Si tratta di una maxi-wagon lunga ben 520 cm, bassa, filante e a trazione integrale. C’è elettrica o ibrida plug-in, ma comunque con una potenza notevole: 965 CV per la prima (che ha tre motori) e 870 CV per la seconda (con 161 km d’autonomia media in modalità elettrica).
La Denza Z9 GT ha un frontale arrotondato con caratteristiche luci affusolate, che si rifanno a quelle delle BYD. Le snelle fiancate sono impreziosite da dettagli ricercati, come le maniglie a scomparsa nelle porte e, nelle versioni più ricche, i retrovisori digitali: telecamere collegate a display interni sostituiscono i classici specchietti, garantendo una minore resistenza aerodinamica grazie alle dimensioni inferiori e un più ampio angolo visuale. La parte posteriore della Z9 GT è tondeggiante, con lunotto molto inclinato e un piccolo alettone che sbuca dal portellone in velocità. Ampie e appariscenti le luci su due livelli che si allungano verso il centro del portellone.
Dentro, l’auto è ben fatta e rifinita con materiali gradevoli alla vista e al tatto. C’è molta ecopelle a rivestire i sedili, la plancia e parte dei pannelli porta. Su tutto svettano, però, i tre schermi appaiati nella ordinata plancia: oltre al cruscotto digitale (di 13,2”) e al display centrale (di 17,3”, dall’ottima risoluzione), c’è un monitor anche di fronte al passeggero (di 13,2”). Previsto un impianto audio con venti altoparlanti dello specialista francese Devialet. Con un passo di ben 313 cm, la Denza Z9 GT offre molto spazio, soprattutto dietro, dove tre adulti (anche di robusta costituzione) stanno comodi. Il pavimento piatto lascia agio anche ai piedi di chi siede al centro del divano e, nonostante il tetto spiovente, bisogna avere un’altezza ben superiore alla media per toccare il soffitto con la testa.
La Denza Z9 GT è 4x4. L’elettrica può contare su un motore anteriore e due posteriori (riuniti in un unico complesso, muovono le ruote in modo indipendente). Ad alimentarli c’è una batteria al litio da 100 kWh, che stando ai dati preliminari dovrebbe permettere di percorrere in media 630 km con un “pieno”. La versione plug-in hybrid monta invece un 2 litri a quattro cilindri da 207 CV, abbinato a due motori elettrici (uno davanti e uno dietro). La batteria è da 38,5 kWh e, nelle migliori condizioni, dovrebbe consentire all’auto di muoversi a zero emissioni per 161 km.
Entrambe le versioni dispongono delle sospensioni a controllo elettronico con molle pneumatiche e dell’asse posteriore sterzante, con le ruote posteriori che possono muoversi in controfase (o in fase) rispetto a quelle anteriori per semplificare le manovre (il diametro di sterzata dichiarato è di soli 9,24 metri: meglio di molte citycar ) o migliorare la stabilità alle alte velocità. Facendo perno su una ruota anteriore e combinando il senso di rotazione e l’angolo di sterzo di ciascuna delle ruote posteriori, in manovra la Z9 GT può traslare di lato o addirittura ruotare su sé stessa. Sarà interessante verificare il livello di usura delle gomme a lungo andare, in caso di uso frequente di quest’ultima possibilità.
Il listino ufficiale della Denza Z9 GT non c’è ancora, ma ipotizziamo per l’elettrica circa 80.000 euro e per la plug-in hybrid (se arriverà: non è ancora certo) 70.000 euro. Abbiamo guidato brevemente quest’ultima versione. Dalle prime impressioni ci è parsa un’auto reattiva, confortevole e con uno sterzo abbastanza preciso; bene, in rapporto ai maxi-ingombri, anche l’agilità nelle curve strette.