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Più elettriche per clima e soldi

24 maggio 2013

Secondo alcuni studi la diffusione delle auto elettriche farebbero bene ad ambiente ed economia.

Più elettriche per clima e soldi

VISIONI CONTRAPPOSTE - Le auto elettriche continuano a creare accesi dibattiti tra chi le considera poco utili e coloro che le ritengono indispensabili per una mobilità sostenibile. Le tesi a sostegno dei primi sono l'elevato prezzo d'acquisto e le difficoltà di ricarica che ne limitano la diffusione come dimostrano i dati di immatricolazione. Per i secondi il contributo dei veicoli a batterie è indispensabile per combattere inquinamento, cambiamenti climatici ed economia e la loro scarsa diffusione dipende più dalle scelte politiche piuttosto che dai limiti dei modelli, che pure sussistono. 

“ELIMINATA” LA CO2 DELL'ITALIA - A supporto dei propri ragionamenti i sostenitori dei modelli a zero emissioni citano diverse ricerche, tra le quali uno studio del 2012 dell'istituto olandese CE Delft realizzato per conto della Commissione europea. Un'analisi dal quale emerge che l'acquisto e l'uso di esemplari a batterie consentirebbe di ridurre le emissioni di CO2 del Vecchio Continente nel 2020 di valori compresi tra 96 e 174 milioni di tonnellate. Cifre che salirebbero a 330-371 nel 2030 e di 420-462 nel 2050. Una quantità, quest'ultima, che corrisponde a circa l'intero rilascio di CO2 emesso dall'Italia in un anno. Da notare che altri “tagli” del settore trasporti potrebbero arrivare dalla maggiore diffusione di auto ibride (meno 53-116 milioni di tonnellate di CO2 nel 2020), di modelli più piccoli (80-96 in meno), dall'adozione di una guida ecologica (-47) e dal telelavoro (35-45). 
 
I RISPARMI ECONOMICI - Sintetizzando i dati citati, nella peggiore delle ipotesi, entro il 2020 sarebbe possibile evitare di immettere in atmosfera 314 milioni di tonnellate di CO2 (959 nel 2050) responsabili dei cambiamenti al clima che provocano eventi estremi (forti precipitazioni, ondate di calore, ecc.). Un “taglio” che si tradurrebbe, secondo i sostenitori della mobilità elettrica, in forti risparmi economici derivati dalle minori importazioni di petrolio e dalle inferiori spese per la salute pubblica e per riparare ai danni generati dagli eventi estremi (alluvioni, siccità, ecc.). 
 
IL FALLIMENTO ITALIANO - Altro tema sottolineato dai favorevoli dei veicoli elettrici riguarda le vendite, effettivamente contenute a causa della tecnologia “giovane” che non è ancora appetibile dal punto di vista economico e di prestazioni. Da notare però, sottolineano, che le immatricolazioni in Europa sono molto diverse a seconda dei Paesi. In Italia, dove i contributi statali si sono rivelati poco efficienti, le consegne 2012 si sono chiuse con appena 524 veicoli elettrici consegnati, dei quali il 77% acquistati da società di noleggio e car sharing (ricerca Aniasa). Un situazione molto diversa da altre nazioni dove la politica ha puntato con più coraggio sulle auto a emissioni zero. 
 
I SUCCESSI DI NORVEGIA E FRANCIA - In Norvegia, piccolo mercato (circa 140.000 unità l'anno) dove esistono incentivi consistenti e un serio programma per la diffusione di colonnine, ad aprile la Nissan Leaf ha conquistato il secondo posto assoluto nelle vendite mensili con 455 preferenze, pari al 3,3% del mercato, contro le 903 della Volkswagen Golf (6,5%) e le 431 della Toyota Auris (3,1%), terza in graduatoria. Un numero che ha portato a oltre 4.500 le immatricolazione dell'elettrica giapponese in 18 mesi di commercializzazione. Analogamente in Francia, dove le agevolazioni statali possono arrivare a 7.000 euro, nei primi 4 mesi del 2013 le vendite delle auto a batteria sono raddoppiate passando da 1.595 a 3.188 unità (in crescita pure i commerciali, da 856 a 1.780). Un “salto” generato dal debutto della Renault Zoe (748 unità ad aprile) e dai discreti risultati ottenuti da Leaf (94 consegne ad aprile), Bolloré Blue Car (54) e Smart Fortwo ED (33). 
 
BOOM DI COLONNINE - Le prospettive, dunque, per i sostenitori delle auto elettriche sono positive poiché l'era con la “scossa” è appena cominciata e l'arrivo di nuovi modelli più competitivi, come dimostra la Zoe in Francia, favorirà la diffusione. Una previsione favorita pure dall'incremento dell'infrastruttura di ricarica. Secondo uno studio dell'inglese IMS Research nel 2020 ci saranno 10,7 milioni di “distributori” di energia contro i 135.000 del 2011. Una crescita che dovrebbe garantire una maggiore diffusione dei modelli a batteria, ma che non sarà omogenea nel mondo. A dare il maggiore contributo allo sviluppo della rete mondiale saranno, secondo i ricercatori inglesi, Stati Uniti, Cina, Giappone e Germania.


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Ritratto di Porsche
24 maggio 2013 - 15:30
Anzi. Il problema come da voi esposto chiaramente sono i costi attualmente ancora alti. Alcuni costruttori hanno tentanto, e tentano ancora, di creare una domanda che purtroppo deve fare i conti anche con una crisi continentale senza precedenti. Se non vengono industrializzati i componenti dai big della componentistica, queste auto stenteranno sempre perchè armonizzare i costi è impossibile dato che i governi non hanno abbastanza soldi per incentivare tecnologie ancora allo stato embrionale. Diciamo embrionale, ma come noto si tratta di tecnologia vecchissime, molto più del vetusto motore a combustione interna. Come base di partenza. Ovviamente poi si stanno evolvendo così rapidamente che è anche questo uno dei motivi per cui non si rischia. Serve ancora un pò di pazienza, ma è solo questione di tempo, l'auto elettrica, almeno per l'uso cittadino si imporrà eccome che si imporrà.
Ritratto di SaverioS
27 maggio 2013 - 15:04
Perchè questi "autorevoli e di alto profilo tecnologico" studi, NON LI MANDATE DIRETTAMENTE SOPRA LE CATTEDRE DEI MINISTRI E PARLAMENTARI ITALIANI !!! INSIEME ALLO STUDIO FATTO DA ANNI SULLE AUTO AD IDROGENO?????
Ritratto di SaverioS
27 maggio 2013 - 15:25
Questa e la seria risposta all'inquinamento!. Per quanto concerne l'elettrico, ( sempre che provenga da energie rinnovabili come il fotovoltaico l'eolico geotermico idro ecc ecc ) l'unica risposta accettabile e quella proposta dalla TESLA ( vedasi Model S ) 500 km di autonomia con un pieno di 45 minuti di ricarica!!! le altre auto elettriche sono come le macchinine degli autoscontri.... Non dovranno esserci "tangenti" per il noleggio delle batterie! il costo della Tesla Model S in Europa ( ma sopratutto in Italia !!! ) e troppo oneroso rispetto al costo in USA ( E QUASI RADDOPPIATO !! ) poi INTENSIFICARE le colonnine di ricarica. Comunque per l'inquinamento, a prescindere, le auto elettriche ci daranno problemi in futuro ( se mai prenderanno piede ) per lo smaltimento di ingenti quantità di LITIO che non saranno pericolose come le scorie radioattive delle centrali nucleari, ma neanche tranquille come le scorie dei fondi da caffè.... però un po inquinano lo stesso.
Ritratto di preoccupato
27 maggio 2013 - 17:04
care queste tipologie di auto?durata delle batterie limitate costo energetico in Italia maggiore rispetto ad altri paesi europei.
Ritratto di Rey
29 maggio 2013 - 07:12
2
E colpa della corruzione se nin possiamo comprar auto elettriche a prezzi ragionevoli. Io voglio comprarne una ma non posso per l elevato costo che noi italiani dobbiamo subire. Ormai anche se molto lentamente ,,i problemi dovuti a,ricarica,,automomia ecc stanno sparendo , non abbiamo piu scuse plausibili. Il governo deve abbassare drasticamente i costi di acquisto di queste vetture e tutti le compreranno. Voglio una tesla s da,40o50 mila euro, una volvo c30 da 25 mila euro, voglio un modello cittadino della tesla a 20mila euro, voglio le macchinette strane peugeot citroen mitwubishi a massimo 15mila euro

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