Slitta la decisione da parte della Commissione Europea sulla revisione del divieto imposto alla vendita di nuove auto con motore a combustione interna a partire dal 2035. Bruxelles ha preferito prendere ancora qualche giorno di tempo e svelare il nuovo pacchetto di misure il prossimo 16 dicembre. Sulla carta c’è la possibilità di consentire ancora la vendita di vetture ibride plug-in, funzionanti con biocombustibili o con carburanti sintetici e quelle equipaggiate con sistemi di range extender.
È quanto chiedono i vertici dell’industria automobilistica, supportati dai capi di governo di diversi Paesi europei, tra cui anche l’Italia, che hanno firmato una lettera congiunta inviata alla presidente Ursula von der Leyen: “È imprescindibile che la prossima revisione del Regolamento […] confermi (anche dopo il 2035) il ruolo dei veicoli ibridi plug-in, della tecnologia a celle a combustibile e introduca il riconoscimento dei veicoli elettrici con range extender, nonché altre tecnologie future che possano contribuire all’obiettivo di riduzione delle emissioni”, si legge nella missiva.
L’Italia è da tempo in prima linea per provare ad attenuare il divieto di vendita imposto dall’Unione Europea, con l’obiettivo di proteggere il settore dalla concorrenza cinese, dalla domanda di veicoli elettrici che cresce meno del previsto e dai dazi fissati dagli Stati Uniti.
“È fondamentale applicare pienamente il principio di neutralità tecnologica: è evidente che non esiste una soluzione miracolosa sulla strada della decarbonizzazione e imporre un’unica soluzione tecnologica limita la ricerca, l’innovazione e la concorrenza virtuosa”, scrivono i leader di Italia, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca e Bulgaria a von der Leyen.
La proposta dell’Europa, “dovrebbe concentrarsi principalmente sulle buone pratiche, sugli incentivi fiscali e sui programmi di sostegno, riflettendo un approccio tecnologicamente neutrale nella promozione della transizione verso veicoli a basse e zero emissioni”, sottolineano.
Intanto, da Bruxelles filtrano lievi aperture verso i motori termici. In un’intervista con il quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt, il commissario ai Trasporti dell’Unione Europea Apostolos Tzitzikostas ha annunciato che nel nuovo “pacchetto auto” verranno tenuti in considerazione tutti i progressi tecnologici.
A spingere verso il passo indietro sono quasi tutte le principali case automobilistiche, che contestano l’obiettivo della piena elettrificazione, sostenendo che la rete di ricarica sia ancora troppo insufficiente, che i prezzi dei veicoli elettrici restino eccessivamente elevati e che l’industria rischi di perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro se obbligata a produrre esclusivamente modelli a batteria.
Sembra però che a convincere realmente Bruxelles sia stata una lettera del Cancelliere tedesco Friedrich Merz inviata a Ursula von der Leyen, con un invito piuttosto fermo a rivedere la strategia.







































































































































