Con il nuovo limite di emissioni fissato al 90% e l'apertura a e-fuel, biocarburanti e utilitarie compatte, la mappa del mercato automobilistico potrebbe cambiare pelle.
L’UE sceglie una strada più graduale e pragmatica verso la decarbonizzazione: il 2035 resterà un anno di svolta, ma il passaggio sarà più graduale e consentirà di tenere in vita anche i motori tradizionali.
Bisognerà attendere ancora qualche giorno per definire il futuro dell’auto in Europa: in gioco ci sono tecnologie come l’ibrido plug-in, i biocarburanti e i range extender.
Von der Leyen ha ricordato l’importanza del settore automobilistico, spingendo per la produzione di auto elettriche piccole e convenienti e annunciando investimenti sulle batterie.
Il ceo della Mercedes e presidente dell’Acea è preoccupato per il futuro dell’industria automobilistica e chiede all’Europa di confrontarsi con la realtà prima di prendere decisioni.
I numeri uno di Stellantis e Renault sono preoccupati per il futuro del settore in Europa, alle prese con una transizione energetica considerata più ideologica che reale: le scelte prese nei prossimi mesi saranno decisive.
La UE potrebbe consentire ai costruttori l’accumulo e l’indebitamento dei crediti sulle emissioni, consentendo di “sforare” un anno e compensare in quelli successivi.
Dal confronto tra Bruxelles e i costruttori filtra ottimismo sulla possibilità di una deroga per le ibride alla spina, che potranno continuare a essere vendute insieme alle elettriche.
Il vicepresidente della Commissione Europea, Stéphane Séjourné, ha dichiarato che Bruxelles è aperta ad ascoltare le ragioni dei costruttori e a ridiscutere le decisioni prese in passato.
Il divieto per le auto termiche nel 2035 e le sanzioni per chi non rispetta i nuovi severissimi limiti di CO2: il Partito Popolare Europeo chiede alla UE di rivedere le regole più restrittive destinate al settore automotive.
I gruppi BMW, Renault e Stellantis avvertono sui rischi per l’industria automobilistica europea. Che di questo passo faticherà sempre di più a fronteggiare l’avanzata di quella cinese.
Il ministro Urso ha illustrato le proposte del Governo italiano in sede europea, che prevedono incentivi alle imprese e ai consumatori, oltre che la neutralità tecnologica e le batterie “fatte in casa”.
L’ex premier ha stilato un rapporto sulla competitività in Europa spiegando come dovrebbero agire istituzioni e costruttori per affrontare i cambiamenti e fare la voce grossa nel settore automotive.