SE NE VA UN MITO - Arriva dalla Germania notizia della morte di Ferdinand Piëch, ingegnere e manager austriaco di 82 anni protagonista della storia della Porsche e poi del Gruppo Volkswagen, del quale è stato numero uno fra il 1993 e il 2002 e presidente del comitato di sorveglianza fino alle dimissioni del 2015.
FORMAZIONE TECNICA - Ferdinand Piëch nasce a Vienna il 17 aprile 1937, da padre avvocato e madre che di nome fa Louise Porsche, figlia di Ferdinand Porsche, il geniale ingegnere austriaco che ricevette dal Governo nazista l’incarico di sviluppare l’auto del popolo tedesco, nota in seguito come Volkswagen Beetle. Piëch studia ingegneria meccanica e si specializza con le auto da gara. Il suo primo impiego è alla Porsche, dove in poco tempo assume la guida del settore ricerca e sviluppo, occupandosi di alcune vetture passate alla storia: fra queste c’è la Porsche 917, auto per le gare di durata che si aggiudicò per due volte la 24 Ore di Le Mans.
CON LUI L’AUDI DIVENTA GRANDE - La sua esperienza alla Porsche si interrompe alla metà degli Anni 70, dopo un accordo per il quale nessun membro delle famiglie Piëch e Porsche avrebbe dovuto lavorare operativamente per la casa tedesca. Nel 1975 passa all’Audi come direttore tecnico: qui pianifica la rivoluzione che porterà l’Audi a fare quel salto di qualità che le consentì di accreditarsi, via via, come concorrente di BMW e Mercedes, con modelli come Audi 80, Audi 100 e di altri “capisaldi” come la trazione Quattro e il motore diesel TDI.
LA VOLKSWAGEN SI RISOLLEVA - Ferdinand Piëch nel 1993 assume la guida del Gruppo Volkswagen, in gravissima crisi finanziaria e ben lontano dal colosso che è oggi. In pochi anni Piëch riesce a ribaltare le sorti della casa tedesca, non soltanto acquisendo produttori di automobili come Skoda, Bentley, Bugatti e Lamborghini, ma anche i costruttori di camion MAN e Scania. Ferdinand Piëch riesce a risollevare il Gruppo Volkswagen attraverso la filosofia della condivisione tecnica, che assicura forti risparmi perché auto diverse di marchi diversi possono adottare le stesse parti. Allo stesso tempo Piëch è noto per avere voluto alcune auto coraggiose, come la berlina di lusso Volkswagen Phaeton e la hypercar Bugatti Veyron.
NEL 2015 IL RITIRO - Il manager resta a capo del Gruppo Volkswagen fino al 2002 e poi diventa presidente del comitato di sorveglianza. Gli ultimi anni della sua carriera lavorativa sono segnati dai contrasti con l’amministratore delegato Martin Winterkorn, che arrivano all’apice nel 2015, quando Piëch si dimette per dedicarsi a vita privata. Ciò avviene a pochi mesi dallo scoppio del Dieselgate, che invece travolge Winterkorn. Nel 2017, in polemica con la famiglia, vende al fratello tutte le sue quote nella Porsche Holding, la società che vede tra i soci i Piëch e i Porsche e detiene il pacchetto di maggioranza del Gruppo Volkswagen.