UNA NUOVO “SALVAVITA” - Con aprile 2018 entrerà in vigore la normativa europea UE 758 del 2015, che prevede per le automobili l’obbligatorietà del sistema di chiamata d’emergenza in caso di incidente, noto più diffusamente come “eCall” (emergency call: chiamata d’emergenza). L’obbligo inizierà a essere per i nuovi tipi di veicoli, cioè per quelli di nuova omologazione, per poi arrivare tra qualche anno a esserlo per le auto di nuova immatricolazione. Si tratta di un iter iniziato nel marzo del 2015, quando le istanze comunitarie europee hanno varato l’apposita norma che prevede la presenza del dispositivo sulle auto.
QUALCHE RINVIO E BUONI AUSPICI - In un primo momento la volontà dell’Unione europea era di introdurre il sistema già dall’ottobre del 2015, ma le case automobilistiche chiesero più tempo per arrivare a essere pronti e fu concessa appunto la dilazione al primo aprile 2018. Da parte delle autorità europee è stata anche diffusa una raccomandazione ai costruttori affinché nel più breve tempo possibile il sistema eCall venga installato anche sui modelli di auto già omologati.
DI CHE COSA SI TRATTA - In pratica si tratta di un apparato elettronico che rileva il comportamento dell’auto, e laddove registri decelerazioni, urti, attivazione degli airbag, scompensi di assetto tali da far pensare al verificarsi di un incidente, automaticamente lancia un messaggio di emergenza, contenente pochi dati relativi all’auto e alla posizione del veicolo, così che le operazioni di soccorso possono scattare rapidamente. Lo stesso sistema comprende anche la possibilità dell’attivazione manuale attraverso un pulsante per una richiesta vocale di aiuto (guarda il video qui sotto).
GIÀ CONOSCIUTO E DIFFUSO - In realtà si tratta di una novità parziale, in quanto è già da parecchi anni che molte case offrono questo dispositivo. E non solo sulle marche di prestigio. Tanto per fare un esempio, il gruppo PSA già nel 2016 poteva vantare di avere venduto oltre 2,3 milioni di auto dotate del sistema di chiamata di emergenza. Tra quelli già disponibili sul mercato e il sistema che sarà indispensabile dal primo aprile per avere le nuove omologazioni c’è però la differenza che l’eCall previsto dell’UE funzionerà attraverso la rete di assistenza e soccorso che impiega il numero 112 in tutti i paesi UE, mentre i dispositivi già in vendita fanno riferimento a organizzazioni terze che hanno creato una rete di punti “di ascolto” pronti a ricevere le chiamate d’emergenza e intervenire mandando soccorsi. Nel relativo lungo cammino legislativo europeo che ha portato all’obbligo dell’eCall tramite 112, è stata anche inserita una avvertenza secondo cui gli automobilisti dovranno poter scegliere tra il ricorso al network di soccorso legato al sistema della propria auto o al eCall attraverso il 112.
DISPOSITIVI “RETROFIT” - Va anche aggiunto che recentemente si è anche cominciato a parlare di dispositivi del tipo dell’eCall montabili sulle auto “in retrofit”, cioè su auto che in origine non ne sono state dotate. Al salone dell’elettronica di consumo CES di Las Vegas del gennaio scorso la Bosch, per esempio, ha presentato il suo Telematics eCall Plug (TEP) che appunto vuole essere una cosa del genere, sia pure più semplice (lo si può installare semplicemente connettendolo all’accendisigari della vettura). Il dispositivo non è collegato alla meccanica della vettura ma registra le variazioni brusche del comportamento del veicolo e in caso di anomalie assimilabili a quelle che si hanno in caso di incidente, utilizza lo smartphone dell’automobilista (a cui si collega in Bluetooth) per lancia il segnale di emergenza.