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Il governo studia gli ecoincentivi per il 2010

01 dicembre 2009

Il ministro dello Sviluppo economico ha confermato che gli incentivi per l'acquisto di nuove auto sarà prorogato anche per il 2010. Niente auto a Termini Imerese dal 2011.

ANCHE NEL 2010 - La notizia era nell'aria e, dagli analisti del mercato, data per scontata. A seguito dell'incontro avvenuto con Sergio Marchionne (leggi qui la news), Claudio Scajola, ministro dello sviluppo economico, ha fatto sapere che il Governo sta studiando gli ecoincentivi anche per il 2010.

Ritenuti fondamentali dell'amministratore delegato della Fiat e dall'Unrae, l'associazione dei Costruttori stranieri, potrebbero però non essere “sostanziosi” come quelli del 2009. Primo, perché difficilmente questa proroga potrà essere inserita nella Finanziaria. Secondo, perché è ormai assodato che da anni gli ecoincentivi “viziano” le vendite delle auto; bisognerà tornare al più presto a una situazione “reale” e per questo dovranno essere “a scendere”: ovvero riproposti ogni anno, ma con contributo di volta in volta inferiore.

NO AUTO A TERMINI IMERESE - Il ministro Scajola ha aggiunto che, alla proroga degli incentivi per l'acquisto di auto "ecologiche", dovrà seguire un maggior investimento di Fiat in Italia. Chiara la stoccata a Sergio Marchionne che ha ribadito la fine della produzione delle auto a Termini Imerese dal 2011. L'amministratore delegato della Fiat e il ministro Scajola hanno convenuto, però, che il polo industriale siciliano dovrà essere mantenuto in vita. L'ipotesi più accreditata è la realizzazione di componentistica legata alle quattro ruote.

Ogni decisione al riguardo verrà annunciata il 21-22 dicembre quando la Fiat presenterà al governo il suo piano industriale. Come ancora resta da definire verso quali tipologie di auto (Gpl, metano, tutte le euro 5, ibride) saranno destinati i contributi statali all'acquisto per il 2010.



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Ritratto di Lestat
2 dicembre 2009 - 00:24
Ho fatto appena in tempo...uff
Ritratto di Benalex
14 luglio 2010 - 14:20
In the early 1920s, the first radio stations were established by <a href="http://www.testking.com/642-642.htm">642-642</a> radio equipment manufacturers and retailers who offered programs in order to sell more radios to consumers. As time <a href="http://www.testking.com/642-654.htm">642-654</a> passed, many non-profit organizations followed suit in setting up their own radio stations, and included: schools, clubs and civic groups. When the practice of sponsoring programs was popularised, <a href="http://www.testking.com/642-655.htm">642-655</a> each individual radio program was usually sponsored by a single business in exchange for a brief mention of the business' name at the beginning and end of the sponsored shows. However, radio station owners soon realised they could earn more money by selling sponsorship rights in <a href="http://www.testking.com/642-661.htm">642-661</a> small time allocations to multiple businesses throughout their radio station's broadcasts, rather than selling the sponsorship rights to single businesses per show.