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2016
novembre 2016
Editoriale pubblicato su alVolante di

Il ponte sullo stretto e la realtà vera di chi usa l’auto

DA UN LATO c’è il ponte sullo stretto di Messina, rilanciato da Matteo Renzi di fronte a una platea di imprenditori accorsi a Milano per i 110 anni del gruppo Salini Impregilo, il colosso delle costruzioni impegnato da sempre sul progetto (al punto di non averci risparmiato un contenzioso milionario in caso di rinuncia da parte dello Stato). Dall’altro lato ci sono gli automobilisti e i loro problemi quotidiani: disagi, ritardi, extra costi dovuti all’inefficienza della pubblica amministrazione, una pesante pressione fiscale. Due realtà più lontane che mai. 

SECONDO IL PRESIDENTE del Consiglio, la grande opera potrebbe creare 100.000 posti di lavoro e, collegando finalmente due regioni-simbolo del malessere italiano, segnare una svolta nell’ammodernamento delle infrastrutture del nostro paese. A chi ricorda che, prima di lanciarsi nella costruzione dell’ennesima cattedrale nel deserto, sarebbe il caso di porre mano alla rete stradale ordinaria (a cominciare dalla messa in sicurezza della statale 106 Jonica, la famigerata “strada della morte”), risponde lo stesso Renzi. Precisando che il ponte sullo stretto viene dopo altre opere strategiche, come la banda larga o, per rimanere nell’ambito dei trasporti ma su rotaia, le linee ad alta velocità Bari-Lecce e Napoli-Palermo. Oppure, ricordando il gran lavoro fatto sulla Salerno-Reggio Calabria che (l’ultimo annuncio è di pochi giorni fa) sarà percorribile entro fine anno senza alcun cantiere. Ma chi conosce quell’autostrada sa bene che accanto a una serie di interventi importanti, documentati anche da alVolante, restano problemi di sicurezza non trascurabili, come il rischio-fango che in alcuni tratti si presenta con allarmante puntualità a ogni temporale. 

LA VERITÀ È CHE IL BILANCIO del governo Renzi è fatto di qualche luce (come il super ammortamento fiscale che ha rilanciato le vendite delle vetture aziendali) e di diverse ombre. Ci limitiamo a segnalarne due: la fusione Pra-Motorizzazione e la rimodulazione dell’imposta provinciale di trascrizione per i passaggi di proprietà; provvedimenti annunciati dando fiato alle trombe, ma non pervenuti, che avrebbero potuto avere concrete conseguenze positive per chi usa l’automobile. Come scacciare il dubbio che anche il ponte sullo stretto faccia la stessa fine, ammesso e non concesso che sia davvero una priorità?

 Guido Costantini



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