UN FUTURO MIGLIORE - Il 2012 della Exor si preannuncia all'insegna dell'ottimismo, ma non senza una buona dose di prudenza. A dirlo è John Elkann (nella foto), presidente ed amministratore delegato della Exor, la holding finanziaria della famiglia Agnelli. “Il nuovo anno – recita la lettera di Elkann agli investitori in vista dell'assemblea di fine maggio - è iniziato con rinnovato ottimismo nel futuro: molte delle preoccupazioni con cui si era concluso il 2011 sono svanite. Sono felice di questi sviluppi positivi, ma preferisco rimanere prudente, in particolare perché i dati sui consumi, soprattutto in Europa, continuano ad essere deboli.” Per fortuna il altre parti del globo sembrano soffrire in maniera minore della congiuntura economica sfavorevole: i ricavi della Exor derivano infatti per il 62% dagli investimenti realizzati fuori dall’Europa. Gli Stati Uniti d'America rappresentano il 27% del fatturato e rappresentano quindi di gran lunga il principale mercato.
WELCOME TO AMERICA - Il centro di interesse del business dell'azienda della famiglia Agnelli si è spostato decisamente nel Nuovo Continente, come dimostrano le prospettive di sviluppo dell'alleanza Fiat-Chrysler. Proprio questa partnership è stata protagonista di un avvio decisamente positivo ed Elkann non nasconde di nutrire grandi aspettative in proposito. “Siamo convinti che il viaggio di Fiat-Chrysler sia appena cominciato: continueremo a raccoglierne i frutti nei prossimi anni” recita infatti la lettera. Il merito di tanto successo sarebbe da attribuire soprattutto ad una persona: “Abbiamo la grande fortuna di avere Sergio Marchionne alla guida di Fiat-Chrysler: insieme al Group Executive Council, i 22 principali manager della società, è riuscito a fare meraviglie. Il 2011 ha cambiato per sempre la Fiat”.
L'AUTO IN TESTA - Il presidente di Exor si riferisce ai numeri fatti registrare dal comparto delle vetture: 197mila addetti nel mondo, 4 milioni di veicoli venduti, ricavi balzati a 60 miliardi, risultato della gestione ordinaria di circa 2,4 miliardi, indebitamento netto industriale intorno a 5,5 miliardi (in linea con le attese) e una liquidità pari a 21 miliardi. Per inquadrare quanto importanti siano gli interessi legati al mondo auto, basti sapere che i quattro maggiori investimenti di Exor, Fiat-Chrysler, Fiat Industrial, Sgs (servizi di ispezione, verifica, prova e certificazione di beni e servizi) e C&W (servizi immobiliari commerciali) pesano per l’83,5% sul totale del business. Ma se i quattro comparti hanno assicurato nel 2011 un risultato ante oneri finanziari di 4,8 miliardi (+215% sul 2009), Fiat gioca un ruolo fondamentale: Exor detiene il 30,47% del Lingotto, che rappresenta quasi il 19% del valore complessivo degli investimenti.
NUMERI GIÙ - Il problema è che, almeno in Europa, le vendite sono in caduta libera e le perdite 2011 in questo mercato sono state di 500 milioni di euro per la Fiat. I dati parlano chiaro: Volkswagen per esempio, forte di un +10,5% a livello mondiale solo nel primo trimestre, in Europa ha accusato un calo più contenuto rispetto a Fiat. Anche Audi (+10,8%) e BMW (+11,2%) espongono trimestri record, grazie soprattutto alla Cina, dove Torino si prepara solo ora a ripartire. Le cattive notizie arrivano anche dall'agenzia Ihs Global Insight, che a fronte di un mercato Europa stimato negativo per il 6,9%, per il Lingotto prevede un -27,8% di immatricolazioni. Il tutto nonostante l’effetto positivo legato alla presentazione della nuova Panda, tornata tra le vetture più richieste. Per dare una scossa alle vendite servirebbero i tanto invocati nuovi modelli.

































