LA DENUNCIA DELL’UNASCA - Vuoi la patente? Aspetta e spera. “In tutta Italia, le Motorizzazioni stanno collassando”, ci spiega Emilio Patella, presidente dell’Unasca (l’Unione delle autoscuole). Il problema nasce dai tagli dati a partire dal 2008: all’epoca, nelle Motorizzazioni, il personale era composto da 5500 addetti, scesi oggi a 3500. Effetto della spending review. In parallelo, gli esami per conseguire la patente sono cresciuti dagli 1,64 milioni del 2012 agli 1,83 milioni del 2015. Risultato? “Una paralisi burocratica che dura tutto l’anno, con periodi di particolare difficoltà a giugno e a luglio, quando, a scuole chiuse, i ragazzi puntano a conseguire la patente. Mancando gli esaminatori, si ricorre a sedute in conto privato, con gli straordinari pagati dalle scuole guida. Addirittura 8 esami su 10 vengono svolti con questa modalità, che una volta rappresentava invece un’eccezione”.
QUALI SOLUZIONI? - Il problema, secondo l’Unasca, “non è certo di chi lavora alla Motorizzazione: gli addetti fanno quello che possono. Il fatto è che il governo, con le varie sforbiciate, non ha pensato a riorganizzare le Motorizzazioni in modo efficiente. Da questo punto di vista, anche lo stesso ministero dei Trasporti s’è dimostrato poco attivo”. Quali le soluzioni? “Da anni si parla di accorpamento Pra-Motorizzazione: se un migliaio di addetti del Pubblico registro automobilistico confluissero in Motorizzazione, e venissero formati per fare gli esaminatori, il problema verrebbe limitato. Inoltre, altre risorse potrebbero provenire dalle province, in fase di smantellamento”.