COSTI BEN PIÙ ALTI - Il nuovo standard Euro 7 scontenta un po’ tutti. Secondo uno studio di Frontier Ecomics commissionato da Acea, l’associazione europea dei costruttori di auto, il nuovo standard Euro 7 peserà molto sulle tasche degli automobilisti. I costruttori, infatti, per potersi conformare al nuovo standard, dovranno sostenere un aumento dei costi di produzione di circa 2.000 euro per auto e furgoni con motore a combustione interna benzina (2.600 euro per le diesel) e di quasi 12.000 euro per camion e autobus diesel. Queste stime, che contemplano solo i costi diretti di produzione, principalmente per le attrezzature e gli investimenti, sono da 4 a 10 volte superiori alle ottimistiche stime della Commissione europea nella sua valutazione d'impatto dell'Euro 7, che aveva calcolato 180-450 euro per auto e furgoni e 2.800 euro per camion e autobus.
AUMENTANO I CONSUMI - Nella sostanza, i maggiori costi industriali andranno a ricadere sui prezzi finali dei veicoli; a impattare in misura maggiore sarebbe il sistema di catalizzazione allo scarico, calcolato in circa 800 euro per le auto a benzina e di 1.100 euro per le diesel. Un altro dato piuttosto emblematico dello studio riguarda i costi indiretti, rappresentati dall’aumento del consumo di carburante, che potrebbe aumentare del 3,5%, pari a 20.000 euro in più per gli autocarri a lungo raggio e 650 euro per automobili e furgoni. Questa voce, ignorata nella valutazione d'impatto della Commissione, si aggiungono ai costi diretti rappresentati dai costi di industrializzazione.
FASE DI PASSAGGIO - Le case automobilistiche europee si sono opposte all'Euro 7, sostenendo che le norme sono troppo costose e inutili perché l'industria sta spendendo decine di miliardi di euro nella transizione verso veicoli elettrici. La Commissione europea sostiene invece che i regolamenti siano necessari per ridurre le emissioni nocive ed evitare che si ripeta lo scandalo dieselgate che ha colpito il Gruppo Volkswagen del 2015. Il regolamento mira a rafforzare le norme sugli inquinanti diversi dalla CO2, come il monossido di carbonio e gli ossidi di azoto. Le norme, inoltre, mirano a contrastare il particolato prodotto da freni e pneumatici.
UN NUOVO NEGOZIATO - L'Euro 7, che stabilisce gli standard per quella che sarà l'ultima generazione di motori a combustione, dovrebbe entrare in vigore a luglio del 2025 per le automobili e a metà del 2027 per i camion e gli autobus. I Paesi dell'Unione Europea e i legislatori nel corso dell’anno negozieranno sulle proposte dei limiti più severi per le emissioni delle autovetture diesel e per gli autocarri e gli autobus pesanti, compresi gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio. Otto Paesi dell'Unione Europea (Francia, Italia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia) hanno chiesto alla UE di eliminare i limiti di emissione dei gas di scarico previsti dall'Euro 7, affermando che sono troppo ambiziosi e poco realistici per le case automobilistiche.