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FCA, al via la quotazione alla borsa di New York

13 ottobre 2014

Grande attesa per vedere l’accoglienza degli investitori americani e mondiali sulla nuova società e relativi programmi.

FCA, al via la quotazione alla borsa di New York
IL GRANDE GIORNO - È finalmente arrivato il fatidico 13 ottobre da lungo tempo annunciato: oggi il nuovo titolo azionario FCA verrà collocato alla Borsa di New York (NYSE) e nelle ultimissime ore precedenti il grande evento l’attesa è alta. Segnali di interesse e curiosità si colgono in tutta la stampa economica mondiale. La cosa non stupisce visto la rilevanza dell’evento, per la storia dell’industria automobilistica e in riferimento alle vicende economiche degli ultimi anni.
 
STORIA E ATTUALITÀ - La Fiat fu fondata nel 1899, la Chrysler nel 1925. Da qualche tempo le due realtà operano congiuntamente e da oggi si presentano al mondo come una unica società per azioni. La Fiat ha assunto la guida della Chrysler nel 2009, quando la società americana era in stato fallimentare (con lo Stato americano impegnato a cercare di salvarla); la Fiat ha poi ampliato la sua presenza nell’azionariato Chrysler sino ad arrivare a concordare l’acquisizione del 100%. La formale fusione delle due società trova oggi il suo momento topico nell’avvio della quotazione alla Borsa newyorkese.
 
UN MOSAICO DI RAGIONI - L’architettura della nuova realtà è complessa e articolata. La società è di diritto olandese, ma per gli aspetti fiscali ha sede a Londra, mentre la governance industriale mantiene le due sedi di Detroit per il gruppo Chrysler e Torino per quello Fiat. Gli analisti sono chiari nello spiegare questa struttura a più teste: il diritto societario olandese contiene norme che consentono agli azionisti di maggioranza (cioè la famiglia Agnelli e i suoi alleati) di avere un peso superiore a quello calcolato esclusivamente con la quota azionaria; le norme fiscali britanniche sono più vantaggiose di quelle italiane, americane e olandesi. 
 
MARCHIONNE CI CREDE - Resta la scelta della Borsa di New York come primo mercato per la quotazione dei titoli FCA. In proposito è stato chiaro l’amministratore delegato della FCA Sergio Marchionne: «In America vendiamo la metà delle nostre vetture, e questa è una ragione valida per essere a New York». Ma oltre a ciò sicuramente pesa il fatto che è proprio nello scenario statunitense che il gruppo FCA ha fatto le cose più rimarchevoli, cioè il recupero e la risalita dallo stato fallimentare ai buoni risultati industriali, commerciali ed economici degli ultimissimi anni. Per questo Marchionne ha potuto dire: «Crediamo che gli investitori americani possano trovare interessante l’acquisto di azioni FCA». 
 
LE VOCI PESSIMISTE - Ora è il momento del responso di Wall Street. Su come sarà accolta FCA dagli investitori americani peseranno certamente le diverse valutazioni e previsioni che vengono fatte a proposito delle prospettive del gruppo FCA. C’è chi sostiene che il gruppo avrà bisogno di maggiori capitali per mettere in pratica il suo piano di sviluppo dei prossimi anni. C’è poi chi ritiene che il momento non sia dei migliori per investire nel settore auto, viste le situazioni critiche che si stanno verificando in diversi scenari (sud America, Europa, India, Russia…). Non manca neanche chi preveda diffidenza da parte dei possibili investitori a causa della complessità della struttura societaria “plurinazionale”, che sarebbe motivo di disorientamento per chi deve tirare fuori dei quattrini. “Non si sono fatti un piacere” sono state le parole di un banchiere americano raccolte da Automotive News.
 
E QUELLE OTTIMISTE - Da parte della FCA vengono però avanzate argomentazioni concrete che ribattono alle visioni pessimistiche. A proposito del sud America, è importante il fatto che il marchio Fiat sia leader sul mercato brasiliano, cosa che offre notevoli garanzie. Quanto alla Cina, se è vero che FCA è indietro rispetto agli altri grandi gruppi, è altrettanto ero che la gamma Jeep pare avere tutte le carte in regola per dare importanti risultati. Quindi gli argomenti per credere nel gruppo FCA ci sarebbero tutti.
 
NESSUN CONFRONTO POSSIBILE - Essendo un debutto non è facile fissare dei riferimenti per valutare l’accoglienza che sarà manifestata in Borsa. Dal punto di vista italiano ed europeo si può tenere conto della quotazione registrata dal titolo Fiat l’ultimo giorno di quotazione a Milano: 6,94 euro. Ma ormai non è più tempo di previsioni: la corsa delle azioni è praticamente iniziata.
 
Aggiornamento del 14 ottobre 2014: La prima seduta a Wall Street ha visto Fiat Chrysler Automobiles aprire a 9 dollari per ogni azione, quindi al di sopra degli 8,76 dollari della collocazione, per poi arrivare a 9,5 e chiudere in ribasso a 8,92. Qui sotto il video della campanella di chiusura delle contrattazioni di ieri.


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Ritratto di ilpongo
13 ottobre 2014 - 14:10
5
Non ho le competenze tecniche per immaginarmi il risultato. Pero, essendo italiano, immagino che già la scelta dell'acronivo sia stata fatta in un'ottica commerciale volta più verso oltreoceano che nel Belpaese, ove potrebbe dar adito a facili allusioni. Che spesso uso....
Ritratto di Highway_To_Hell
13 ottobre 2014 - 15:16
tra chi non ha davvero più nulla da dire e si limita solo alla sterile invettiva... E quindi diffusissimo tra certi tipi di "italiani"... Chissà perché Marchionne non si sia posto il problema... Forse perché non è davvero più il caso di dar retta a certi dischi rotti, a partire da quelli che sputano nel piatto in cui (spesso indegnamente) mangiano?
Ritratto di ilpongo
14 ottobre 2014 - 08:43
5
Purtroppo per poter ribattere compoiutamente a chi di dovere bisognerebbe possedere competenze e soprattutto livelli di status che dubito chiunque di noi abbia. Quindi l'ironia è il solo modo per tentare di sdrammatizzare una situazione, come quella della "manifattura" auto in Italia, che oggettivamente, nella migliore delle ipotesi, "stenta". La collocazione azionaria non è andata benissimo. Forse Sergio dal maglioncino blu aveva dilapidato il proprio patrimonio per evitare l'eccesso di recesso che avrebbe bloccato una fusione già annunciata come dato di fatto. Ogni bene per l'Italia è un bene a prescindere, quindi aspettiamo.
Ritratto di Highway_To_Hell
14 ottobre 2014 - 10:20
Per esempio in questo modo si potrebbe scoprire che la produzione auto in Italia amuneterà dal 2013 al 2014 (il comparto auto è da tempo uno dei più positivi della produzione indiustriale), mentre nella super Germania diminuisce proprio in questi mesi del 25% (forse perché qualcun ha scoperto, come Marchionne dice da tempo che non serve a nulla produrre auto che nessuno compra...). Mi sfugge poi dove si sia scritto o detto che la "collocazione azionaria" non sia andata benissimo: se ci si rifersice al fatto che il titolo, dopo scambi per un cotrovalore sul totale che pochi titoli hanno avuto al loro esordio (indice dell'interesse verso la quotazione), ha perso l'1% (restando comunque più alta del valore di Fiat di Venerdì al colcambio euro-dollaro...) in una giornata in cui il DJ ha perso l'1,35% ed il NASDAQ l'1,62%, beh, allora anche in questi giudizi occorrerebbe un po' più di cautela (e magari competenza) e soprattutto bisognerebbe ricordare come esordirono azioni davvero sovraprezzate come Facebook o Twitter...
Ritratto di ilpongo
14 ottobre 2014 - 11:14
5
Basta informarsi: L'ANSA, in un articolo perlaltro titolato "Bene esordio Fca a Wall Street, ma poi chiude in calo" scrive "L'agenzia Standard & Poor's assegna a Fiat Chrysler Automobiles NV il rating 'BB-' di lungo termine e 'B' di breve termine con outlook stabile. Lo afferma S&P in una nota, sottolineando di aver ritirato il rating 'BB-/B' su Fiat Spa". Poi resta il fatto che i dati vanno interpretati, come insegnavano in statistica con "l'esempio del pollo" e che copia-incolla lo sappiamo fare tutti...
Ritratto di freaklondon
13 ottobre 2014 - 14:55
X quanto mi riguarda gli attuali eredi degli Agnelli e Marchionne insieme al top management fiat meritano l'indigenza.
Ritratto di katanè
13 ottobre 2014 - 16:58
Finalmente il 13 è arrivato... Da Oggi Ufficialmente la Fiat ha lasciato l'Italia e adesso non ci rimane altro che le fabbriche! Mi raccomando, d'ora in poi facciamo il possibile per mantenerle "Vive" se no il "povero" Marchionne sarà costretto a portare Oltreoceano anche le fabbiriche. Saluti! :-)
Ritratto di Fojone
13 ottobre 2014 - 17:59
ma sei sicuro che convenga continuare ad andarci a lavorare? tra i contratti modello Pomigliano di Marchionne e quello che sta combinando l'attuale governo, a me pare che ormai sia meglio andare a zappare la terra!
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 09:10
Io lavoro con quel contratto e sinceramente non vedo cosa ci sia di drammaticamente diverso rispetto a lavorare in qualsiasi altra azienda dal punto di vista del lavoratore. Ma se vuoi indicarmi gli articoli esatti che ritieni tali da considerare migliore la disoccupazione, sarei felice di rileggerli.
Ritratto di Fojone
14 ottobre 2014 - 14:11
ho scritto che è meglio tirarsene fuori! infatti ero metalmeccanico, e ora non lo sono più... se tu sei contento della tua situazione lavorativa, e di quello che ti si prospetta in futuro, buon per te! io sinceramente mi ero stufato delle pretese sempre più frequenti della mia ditta, che venivano sempre motivate con un :" tanto in Fiat già fanno cosi... tra poco lo faremo tutti!" sinceramente non mi va di lavorare in un settore in cui, le regole le scrivono i forti e i deboli devono solo accettarle! attualmente, con il sindacato (solo uno per me si può chiamare cosi!) fuori causa e un governo senza arte ne parte, che vuol riformare il lavoro, non avendo mai preso un solo voto da un lavoratore, mi pare proprio che la situazione stia degenerando....
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 21:09
Perdonami, ho frainteso: dalle mie parti "andare a zappar la terra" é quasi sinonimo di rimanere disoccupato, intendendolo nel senso di fare un lavoro a vuoto più che nel senso di andare a fare il contadino. Non so nel dettaglio cosa ti imponesse la tua azienda. Ma per quanto riguarda il contratto Fiat, se lo si confronta con il contratto nazionale, alla fine non é che vi siano differenze drammatiche. O per lo meno, tutti quelli che pubblicamente lo criticavano non portavano mai un esempio concreto, contratto alla mano. In buona parte era uno scontro puramente ideologico (non sono tra quelli, tipo il nostro attuale premier, che considerano l'ideologia come una parolaccia, però a volte la si adotta in una situazione di totale distacco dalla realtà è quello é stato un caso). Poi probabilmente altre aziende, soprattutto medie o piccole, ne hanno approfittato prendendolo come un pretesto per far passare qualsiasi cosa, che magari nel contratto collettivo specifico adottato in Fiat nemmeno c'erano
Ritratto di Fojone
14 ottobre 2014 - 22:28
non è poi molto diverso da quello che avevano tutti gli altri, perchè non lo hanno mantenuto anche loro? a me non pare che sia una questione di ideologia. credo che Fiat lo abbia fatto per creare un precedente, per poterlo rifare quando le occorre... in pratica: si comincia modificando un po pause e turni...e dove si va a finire, con precisione non si sa! intanto però si fa passare il sindacato come inutile agli occhi del opinione pubblica e degli operai più giovani... ci sono volute varie generazioni di operai per arrivare ad avere i diritti che avevo io anni fa in fabbrica; non vorrei che la prossima generazione di operai si ritrovasse con i diritti che aveva mio bisnonno!
Ritratto di NeroneLanzi
14 ottobre 2014 - 23:36
Il fatto é che il nuovo contratto cambia molto la vita dei dipendenti nei casi che erano degenerati nella patologia. Per chi lavora normalmente il suo effetto é minimo. Per quanto riguarda il dove si va a finire, in Italia esistono delle leggi che regolamentano il lavoro dipendente, per cui i limiti sono sempre e comunque le leggi. Per il discorso sindacati, personalmente ritengo che la sfiducia di cui godono (bene o male tutti) tra le generazioni più giovani sia in buona parte imputabile anche ai sindacati stessi. Sono convinto che servano sindacati seri in questo paese. Solo che non ne vedo. Per me un sindacato serio deve essee in grado di tutelare non solo i lavoratori presenti, ma anche quelli futuri. E deve essere in grado di di tutelare prima di tutto il lavoro, anche prima dei lavoratori stessi. E purtroppo appunto, sindacati simili non ne vedo.
Ritratto di Fojone
15 ottobre 2014 - 20:23
che il signor Marchionne si scriva e si approvi i contratti da solo?per me un sindacato, (come dici tu) poco serio, è sempre meglio di niente o di uno che accetta tutto senza fare una piega... io comunque me ne sono tirato fuori, e consiglio a tutti quelli che ne hanno la possibilità di fare altrettanto....
Ritratto di kerium
13 ottobre 2014 - 19:08
Bravo Sergio! Il New York Stock Exchange è l'unico di riferimento sopra al Dax Cac e naturalmente il FTSE
Ritratto di kerium
13 ottobre 2014 - 19:13
Voi umani e vaggofili non potete neppure immaginare che cosa bolle nella pentole delle fabbriche italiane di FCA, i conti si faranno alla fine è le Fabia ricarrozzate, e le mascherine copia incolla saranno dei giocattoli da prima elementare...
Ritratto di Gino2010
14 ottobre 2014 - 16:13
sta bollendo lancia che ormai è come i condannati a morte:ha diritto ad un'ultima auto,la Y.
Ritratto di Mikelibramani
13 ottobre 2014 - 19:19
Con 40 Milliardi di debiti sul groppone, mi sembra abbastanza normale che Fiat-Chrysler per puro spirito di autoconservazione, non voglia più permettersi il lusso di pagare 34% di tasse sull'utile annuale. Se poi si tiene conto che la quasi totalita dell' utile fatto registrare negli ultimi anni proviene dalle operazioni Nord- e Sudamerikane , mentra in Italia per anni si è continuato brucciare cassa ( grazie a la Jeep Renegade e la nuova 500X la rotta potrebbe leggeremente invertirsi, forse gia da questo trimestre), non si capisce perchè una azienda che ha lavoratori in tutto il mondo come FCA, dovrebbe svenarsi per continuare a foragiare il paese con la tassazione più spropositata al mondo. Non dimentichiamoci che FCA continua a pagare ogni tipo di tasse in atto nei vari paesi in cui detiene stabiimenti e centri di ricerca. In Italia si parte dalla tassazione del lavoro, le tasse sui capannoni, IVA, TARES, tassazione sui trasporti. Propio per questo tassare gli utili addiritura con un spropositato 34% è pura follia italiana. Non dimentichiamoci che Fiat negli ultimi 2 decenni risulta essere tra i pochi costruttori d'auto che non hanno potuto beneficiare di aiuti statali milliardari, al contrario di Peugot- Citroen, Renault, Opel (GM), Chrysler, o finanziamenti europei agevolati (soldi dei contribuenti al 1% andate al brancio bancario) per VW, Mercedes, BMW, PSA, Renault. Fiat al momento non aveva ancora un'proprio braccio bancario. Non è stato un'aiuto per la Fiat l'incentivo a la rottamazione, elargito ai consumatori, liberi di scegliere fra i costruttori. Decisione politica per altro sbagliata e fallimentare messa in atto da molti paesi europei, con diretto beneficio solo per la concorrrenza asiatica. Non è un'aiuto a la Fiat la cassa integrazione, dato che viene corrisposta al lavoratore. Per altro lo stesso Marchionne ha amesso che se le vendite continueranno a rimanere a livello attuale, i contributi versati ai lavoratori Fiat in cassintegrazione per la prima volta (si riferiva al 2013) potrebbero superare i versamenti (nel fondo cassa integrazione guadagni [CIG]).
Ritratto di Alex3984
15 ottobre 2014 - 18:49
1
TI RICORDO CHE FIAT DI AIUTI DI STATO NE HA AVUTI E PARECCHI.....
Ritratto di UnAltroFiattaro
13 ottobre 2014 - 23:38
Da oggi dovrò cambiare il mio nick in UnAltroFCAro... :p
Ritratto di ilpongo
14 ottobre 2014 - 08:35
5
Spero proprio di no!. Almeno che non voglia alludere ad altro...
Ritratto di Fojone
14 ottobre 2014 - 20:06
l'ultimo dei fiattari....
Ritratto di SignorLoBorro
14 ottobre 2014 - 11:13
2
NON COMPRATE FIAT.
Ritratto di gilrabbit
14 ottobre 2014 - 12:28
COMPRATE QUELLO CHE VOLETE. BASTA CHE LA SMETTETE DI ROMPERE I C@GLIONI!
Ritratto di Gino2010
14 ottobre 2014 - 16:10
bellissima questa gil!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ritratto di poyel38
15 ottobre 2014 - 19:24
Adesso Marchionne dove pagherà le tasse?? All'estero?? ma gli incentivi statali la cassa integrazione i vari bonus fiscali continuerà a percepirli dallo stato Italiano?? e parafrasando.....................e io pago!!!
Ritratto di PIERPA
21 ottobre 2014 - 08:13
Grandissimi!!! ...Riuscire a edificare una crescita continua sviluppando tutti i marchi di auto sapientemente negli Stati Uniti e il coraggio di portare la "nostra cultura" con la 500 e poi tenere il mercato nel Brasile in stasi e gettare le reti di crescita in Cina e riconfermare il valore delle profonde “radici”per rinascere in Europa . Di tutto ciò i risultati dimostrano che la mente è lucida e dietro c'è un lavoro immane che ha portato a valorizzare agli obbiettivi fin ora raggiunti degli ultimi 5 anni, che sono eccezionali!!! E orgogliosamente da italiano vedere i risultati della New Maserati rende più bella la prospettiva per la New Alfa Romeo di cui i pronostici sono più che positivi, come italiani nel "mondo" ma non solo... ...grazie alla famiglia dell'Avv. Gianni Agnelli - Grazie dott. J. ElKan - grazie dott. S.Marchionne – e grazie a tutti!!!

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