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Tra FCA e sindacato Usa nuova proposta di accordo

09 ottobre 2015

Dopo la bocciatura di una prima ipotesi ecco un nuovo accordo sindacale che i lavoratori dovranno ratificare o meno.

Tra FCA e sindacato Usa nuova proposta di accordo
FIRMA IN EXTREMIS - Dopo che da parte dei lavoratori del gruppo FCA è stata palesata la possibilità di attuare uno sciopero a sostegno delle rivendicazioni in materia di rinnovo contrattuale, l’altra notte all’ultimo minuto del tempo utile, la delegazione sindacale e della FCA hanno raggiunto un'intesa. Se l’accordo sarà approvato dai delegati sindacali dei vari stabilimenti del gruppo l’astensione dal lavoro sarà scongiurata. La votazione è prevista nella giornata di oggi, 9 ottobre. Nell’occasione dovranno anche essere resi noti i termini dell’accordo. 
 
ACCORDO TOP SECRET - La notizia dell’accordo però non è stata accompagnata dalla diffusione dei contenuti dell’intesa. Si sa che l’argomento del contendere era l’importo della tariffa oraria da pagare ai lavoratori di più recente ingresso in azienda, che hanno il rapporto di lavoro regolato dalla formula detta “in progression”, un trattamento diverso da quello dei lavoratori più anziani che beneficiano del contratto definito “traditional”. 
 
I NON “TRADIZIONALI” - A metà settembre era stato raggiunto un primo accordo sottoposto come da prassi al voto dei lavoratori del gruppo iscritti al sindacato UAW. L’esito del referendum era stato negativo per l’accordo, con i lavoratori che a maggioranza (65% “no” contro 35% “sì”) avevano bocciato l’intesa (qui la news). La ragione del rigetto era il giudizio negativo sugli aspetti economici del contratto. In modo particolare per quanto riguarda i lavoratori più giovani che sono stati assunti con la formula “in progression”, meno protettiva rispetto al contratto di cui beneficiano i lavoratori più anziani. Sulla questione da tempo c’è insoddisfazione tra le maestranze FCA, e la seconda trattativa intavolata dopo la bocciatura della prima bozza di accordo ha riguardato soprattutto questa questione.
 
RAPPORTI DI LAVORO DIVERSI - La differenza di trattamento aveva anche fatto creare un neologismo per indicare i lavoratori più giovani: “tiers two workers”: i lavoratori dei due terzi, in riferimento appunto al fatto che i loro salari erano un terzo inferiori rispetto a quelli dei lavoratori “traditional”. E oltre a questa differenza salariale i lavoratori con il contratto “in progression” hanno meno garanzie sociali, soprattutto sul fronte pensionistico. 
 
INTESA IN EXTREMIS - La vertenza pareva bloccata, tanto appunto che i sindacati avevano indetto lo sciopero. Poi, proprio in extremis, poco prima che scadesse il tempo previsto per la trattativa (il vecchio contratto è ormai scaduta), è arrivato l’accordo, per cui lo sciopero è stato disdetto ed è iniziata l’interesse per conoscere i contenuti dell’intesa, che sindacati e azienda hanno preferito mantenere riservati in attesa dello svolgimento del referendum. 
 
LE INDISCREZIONI SULL’ACCORDO - Non mancano però alcune indiscrezioni, come quelle pubblicate dal quotidiano Detroit News che riferisce voci raccolte da suoi informatori dall’interno del gruppo FCA. Secondo queste voci il punto centrale della nuovo accordo sarebbe l’aumento della tariffa oraria per i lavoratori “in progression”, cioè quelli che sono pagati con tariffa d’ingresso parecchio più bassa rispetto ai “traditional”. In base all’intesa questi lavoratori “in progression” potranno arrivare  a una paga oraria di 29 dollari mentre la bozza di contratto precedente fissava un massimo di 25,35. Non è stato pubblicato nulla a proposto delle tariffe orarie dei lavoratori “traditional”, per cui non è dato sapere se il divario salariale tra le due realtà è stato realmente ridotto o no. Che è in pratica la questione di fondo, e la bocciatura dell’accordo di due settimane fa dimostra che a rischiare è anche il sindacato, che non è più seguito se accetta soluzioni discriminanti.


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Ritratto di caronte
10 gennaio 2016 - 21:04
Ma la garanzia di zero scioperi che fine ha fatto?

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