FCA: indagini in Francia per le emissioni dei diesel

LA GIUSTIZIA FRANCESE INDAGA - La FCA potrebbe incorrere in procedimento legale, in Francia, per emissioni di ossido di azoto sopra la norma da alcuni dei suoi motori diesel. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, un’indagine lanciata dagli investigatori ipotizza che alcuni propulsori della FCA emettano inquinanti sopra il consentito. Un fascicolo sul costruttore sarebbe già stato aperto dalla procura parigina, stando alla dichiarazione rilasciata da ministro francese dell’industria. Dopo Volkswagen e Renault, quindi, anche FCA sarebbe finita nel mirino della giustizia francese anche se gli scenari sono ancora tutti da chiarire. Le autorità starebbero indagando anche su altre case automobilistiche.

ACCUSE RISPEDITE AL MITTENTE - Dopo alcuni test effettuati nello scorso luglio, riporta la Reuters, gli inquirenti francesi avrebbero riscontrato emissioni di ossido di azoto superiori di 8 volte il limite per la Jeep Cheeroke e di quasi 17 volte nel caso della Fiat 500X. La FCA ha però ribadito che i valori emessi dai suoi veicoli sono completamente in linea con quanto consentito dalle normative. Un portavoce del gruppo ha aggiunto che la FCA non era stata informata delle accuse e che i risultati emersi dagli accertamenti francesi non corrispondono con quelli effettuati dal Governo italiano e dallo stesso costruttore. Inoltre, il portavoce della FCA ha dichiarato che il gruppo ha qualche riserva sui veicoli utilizzati per i test francesi e sulle metodologie che non sarebbero previste dalla normativa vigente. Per chiudere, un rappresentante del costruttore ha fatto sapere che c’è la massima collaborazione nelle indagini da parte di FCA, auspicando il chiarimento della questione il prima possibile.

LA VICENDA IN USA - Il mese scorso, l’agenzia per la protezione ambientale (Epa) degli Stati Uniti ha accusato la FCA di aver usato un software non dichiarato sui motori diesel di alcune auto vendute Oltreoceano. Sergio Marchionne, Ceo della FCA, ha respinto con forza le accuse, dicendo chiaramente che il gruppo non ha mai creato software per aggirare le regole sulle emissioni inquinanti e che la vicenda sarà presto chiarita (qui per saperne di più).