CONTO ALLA ROVESCIA - Da lunedì 12 ottobre a fine mese, ogni giorno è buono per la vendita di circa 18,9 milioni di azioni
Ferrari (circa il 10% della società). Molto probabilmente la cosa avverrà attorno al 20 del mese. Venerdì a fine giornata è stato depositato presso l’autorità della
Borsa di New York (
nella foto) il prospetto dell’IPO (Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale) che prevede la vendita del 10% del pacchetto azionario della società a un prezzo compreso tra 48 e 52 dollari ad azione. Ciò significa che la cessione dei 18,8 milioni di titoli si tradurrà in un controvalore compreso tra 9,024 e 9,776 milioni di dollari.
LA RIPARTIZIONE - L’avvio delle vendite è previsto entro il mese di ottobre e non ci sono dubbi che tutte le azioni troveranno un compratore: le previsioni parlano di una domanda di azioni Ferrari (che saranno scambiate con il simbolo "RACE") dieci volte superiore ai titoli disponibili. Cosa che dovrebbe garantire il successo dell’operazione. Al termine di tutta la procedura, nascerà una società di diritto olandese chiamata Ferrari Nv che a sua volta deterrà la Ferrari Spa, società italiana (che sarà quella che pagherà le tasse). A IPO conclusa, cioè con il 10% di azioni collocate in Borsa e un altro 10% detenuto da Piero Ferrari, il restante 80% di azioni Ferrari detenute dal gruppo FCA verrà distribuito agli azionisti della FCA stessa, nella misura di una azione Ferrari ogni 10 azioni FCA. Si calcola che alla conclusione dell’operazione, la Exxor, finanziaria della famiglia Agnelli, avrà il 24% della Ferrari, sufficiente a garantirle il controllo della società grazie al meccanismo previsto del voto doppio per chi detiene le azione da più tempo.
SOCIETÀ DA CIRCA 10 MILIARDI - Le cifre dell’IPO mettono dunque in evidenza che per la Ferrari viene stimato un valore di poco inferiore ai 10 miliardi di dollari. Occorrerà poi vedere quale sarà l’accoglienza per i titoli Fiat da parte della Borsa (quella di News York, come nel caso dei titoli FCA). È possibile, se non probabile, che la citata forte domanda per i titoli dell’IPO porti a un subitaneo aumento delle quotazioni, e quindi del valore della società.
CONTI IN ATTIVO - La Ferrari è una società che crea profitti. Nel 2014 ha realizzato un fatturato di 2,7 miliardi di euro e un utile operativo di 389 milioni di euro. Nel primo semestre di quest’anno i profitti sono cresciuti ulteriormente dell’8,9%. Questa realtà rende appetibili le azioni Ferrari, ma a spingere all’acquisto dei titoli della casa di Maranello, e quindi alla loro quotazione borsistica,
potrebbe essere anche un’altra ragione: l’amore per il Cavallino.
CLIENTI AZIONISTI? - Il cliente della Ferrari è quasi sempre un innamorato del marchio, di cui ama aver ogni rappresentazione. Niente di sorprendente se al piacere del possesso di una Ferrari si accompagnasse anche il piacere del possesso di azioni Ferrari, per il gusto di sentirsi in parte proprietario del mitico marchio. Ed è evidente che un’alta percentuale della clientela Ferrari è economicamente in grado di aspirare a possedere azioni Ferrari, dando così corpo a un tipo di azionariato del tutto particolare.