SINFONIA - Bastano tre parole (“Gran Turismo Omologata”) per destare la fantasia di ogni appassionato, ferrarista o no: la
Ferrari 250 GTO, realizzata in 39 esemplari dal 1962 al 1964 (contando anche la seconda serie), è stata l'ultima Ferrari da competizione a motore anteriore. E che motore, visto che si tratta del V12 a 60° da 3 litri accreditato di circa 300 CV: una sinfonia accordata da sei carburatori Weber doppio corpo, con trombette ricavate dal pieno nonché una delle più affascinanti auto della storia.
LA PIÙ CARA SONO IO - Da oggi è anche la più cara, visto che l'esemplare contraddistinto dal telaio 3851 GT è passata di mano nel corso di un'asta di Bonhams tenuta a Monterey per la bella cifra di 38.115.000 dollari, vale a dire 28,5 milioni di euro. Sono andate disattese le previsioni di chi parlava di più di 50, ma - con questa quotazione - la Ferrari GTO (nella foto) ha superato il record precedente di una Mercedes W196 del 1954, venduta per 30 milioni di dollari nel 2013 in Gran Bretagna. La GTO, nata di color grigio metallizzato, è stata battuta in un'asta pubblica dopo anni di trattative private: appartenuta a Jo Schlesser (zio del due volte vincitore della Dakar Jean-Louis), fu venduta a Henri Oreiller (due volte olimpionico di sci), che vi trovò la morte in un incidente occorso sull'autodromo di Montlhéry a causa dello scoppio di un pneumatico.
LISCIA, GASSATA O... - Dopo altri passaggi di proprietà, la Ferrari GTO è finita nel Museo Maranello Rosso di San Marino, fondato dall'imprenditore Fabrizio Violati, il “signor Ferrarelle”, che era un valido gentleman driver, amico di Enzo Ferrari, e uno dei più grandi collezionisti Ferrari di sempre. La Ferrari GTO in questione, targata MO80576, è stata sua per 45 anni. Violati l'aveva acquistata nel 1964 per 2,5 milioni dell'epoca: la GTO doveva essere usata come “donatrice di organi” per altre Ferrari, ma - evidentemente - la sorte di questa Ferrari è stata ben diversa.