UTILE IN CALO - Il 2020 sarà un anno negativo per molte case automobilistiche, costrette a rivedere le prospettive di crescita e guadagno per colpa delle conseguenze legate all’emergenza sanitaria. La situazione è negativa anche per la Ferrari, fra i marchi più redditizi del panorama automobilistico, il cui bilancio del primo trimestre 2020 non è al livello di quelli precedenti: il fatturato è calato di 8 milioni di euro rispetto a gennaio-marzo 2019, passando da 940 a 932 milioni, mentre il risultato operativo prima degli oneri finanziari si è ridotto da 232 a 220 milioni di euro. Sceso anche l’utile netto, da 180 milioni di gennaio-marzo 2019 ai 166 di quest’anno.
NO GARE, NON INCASSI - Da gennaio a marzo la Ferrari è riuscita a consegnare 2.738 auto, 128 in più del primo trimestre dello scorso anno. Dunque perché il calo di redditività? Secondo la casa di Maranello si spiega con la riduzione di sponsorizzazioni e proventi commerciali, venuti meno a causa del mancato inizio del campionato Formula 1: sono passati da 128 a 89 milioni di euro. Nel primo trimestre, inoltre, il Cavallino ha incassato 25 milioni di euro in meno per la vendita di motori alla Maserati: questa attività, nel primo trimestre del 2019, aveva generato 58 milioni di euro, diventati 33 milioni fra gennaio e marzo 2020. In crescita il fatturato legato alla vendita di auto e parti di ricambio, aumentato da 735 a 788 milioni.
STIME PESSIMISTICHE - La Ferrari ha annunciato di aspettarsi un peggioramento dei dati economici nel secondo trimestre, tanto da portarla a ritoccare pesantemente le stime per il 2020: il fatturato dovrebbe scendere dai 4,1 miliardi dello scorso anno a circa 3,4-3,6 miliardi per quello in corso, mentre il risultato operativo potrebbe ridursi dal miliardo di euro a 6-800 milioni.