INDISCREZIONE AUTOREVOLE - Il quotidiano economico-finanziario Wall Street Journal ha riportato ieri che la Fiat avrebbe avviato un’operazione da 20 miliardi di dollari per arrivare all’acquisizione del 100% della Chrysler, di cui oggi la Fiat detiene il 58,5%.
SUPPORTO DALLE BANCHE - Secondo il quotidiano la Fiat avrebbe chiesto alla Goldman Sachs, alla Bank of America e alla Deutsche Bank e altri istituti ancora, di essere assistita nell’impostazione della manovra e ovviamente nel reperimento dei fondi necessari, appunto oltre 20 miliardi di dollari, pari a circa 15,5 miliardi di euro.
COMPLESSITÀ - Lo stesso Wall Street Journal definisce “molto complessa” l’operazione, che vedrebbe la costituzione di una nuova società comprendente Fiat e Chrysler, le cui azioni sarebbero quotate in una Borsa statunitense. Per arrivare a questo risultato sarebbero necessarie diverse operazioni una legata all’altra, come l’acquisizione del pacchetto di azioni Chrysler detenuto dai sindacati del gruppo, e per fare questo sono indispensabili ingenti finanziamenti, i quali a loro volta comporterebbero l’ottenimento di nuovi prestiti e una modifica delle condizioni dei prestiti già ottenuti dalla Chrysler (2,9 miliardi di dollari soltanto nel 2011). Questi ultimi contengono una clausola che mette un limite di 500 milioni di dollari all’impiego per la Fiat della liquidità Chrysler, la cui rimozione è ciò che interessa al gruppo.
LA MADRE DI TUTTE LE OPERAZIONI - Al di là dei vari aspetti delle operazioni necessarie per arrivare alla chiusura dell’affare, è rilevante che venga data per avviata la manovra volta all’unificazione della Fiat con la Chrysler. Un’operazione che starebbe impegnando completamente l’amministratore delegato Sergio Marchionne (nella foto).