PROSSIMA APERTURA - Aprirà entro quest’anno la sede della Fiat Chrysler Automobiles di Londra. Ancorché sede centrale del grande gruppo FCA, non sarà una grande struttura: vi lavoreranno non più cinquanta persone. Lo scrive Automotive News Europe in base alle indiscrezioni raccolte da manager della casa.
UFFICIO FINANZIARIO - La sede avrà gli uffici del presidente John Elkann e dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, oltre (ma la cosa non sarebbe ancora stata decisa definitivamente) anche quello del direttore finanziario del gruppo, Richard Palmer. In generale tutti gli uffici avranno vocazione finanziaria.
LOW PROFIL DIPLOMATICO? - Lo scenario delineato vuole essere quasi minimalista se si pensa che si tratta appunto della sede di un colosso automobilistico mondiale da 86 miliardi di fatturato. Da parte dell’azienda si è spiegata la cosa con il fatto che continueranno a essere operative le sedi esistenti, a Torino come a Detroit (nella foto), e la cosa sarà senz’altro vera, ma non meno vero è il fatto che la scelta di Londra ha fatto storcere il naso a molti sia in Italia che in America.
STORIE E IMPOSTE - Da un lato ci sono i vantaggi fiscali per le imposte gravanti sulla società (35% negli Usa, 31,5% in Italia e 20% in Gran Bretagna), dall’altro la storia secolare della Fiat a Torino e novantennale della Chrysler a Detroit. E più ancora il fatto che la Chrysler è uscita dalla bancarotta con un corposo aiuto pubblico, sostenuto ovviamente dal contribuente americano.
INASPRIMENTO IN VISTA NEGLI USA - Automotive News ricorda che di là dell’Atlantico l’argomento della “migrazione” di società è argomento d’attualità: al Congresso di Washington è stata presentata una proposta di modifica della normativa che regola la materia. L’obiettivo è di rendere più difficile portare all’estero la sede delle società e quindi eludere il fisco. L’iniziativa è nata perché recentemente una dozzina di grandi società ha compiuto questa scelta.