CHRYSLER SEMPRE PIÙ FIAT - Prosegue la marcia della Fiat sulla strada dell'acquisizione della totalità delle azioni della Chrysler. Ieri la casa italiana ha comunicato al fondo Veba, appartenente al sindacato United Auto Worker dei lavoratori Chrysler, l’intenzione di esercitare l’opzione di acquisto di un altro 3,32% del pacchetto azionario della Casa automobilistica americana. Il Veba detiene infatti tutte le azioni non in mano alla Fiat.
MA QUANTO VALE CHRYSLER? - L’importo dell’operazione dovrebbe essere di 198 milioni di dollari, circa 150 milioni di euro. Il condizionale è d’obbligo dopo che nei mesi scorsi una prima opzione di acquisto ha visto sorgere una forte discrepanza tra la Fiat e il Veba a proposito del valore da attribuire alle azioni. La questione è nelle mani di un Tribunale del Delaware a cui è stato chiesto un giudizio. Si prevede che la questione sarà risolta nei prossimi mesi.
CALCOLI MILIONARI - Secondo gli accordi relativi all’ingresso della Fiat in Chrysler, la Fiat può progressivamente aumentare la sua quota azionaria, con quote del 3,32% ogni sei mesi. Gli stessi accordi prevedono un complesso metodo per stabilire il valore di ogni azione. Tanto complesso che appunto sono sorti i citati problemi di interpretazione, e non piccoli. Per la Fiat la prima quota del 3,32% per cui ha fatto valere l’opzione valeva circa 140 milioni di dollari, mentre secondo il Veba l’importo da pagare era di circa 342 milioni di dollari. La disparità di vedute dipende dal fatto che dalla firma dell’accordo a oggi la “salute” economica e produttiva della Chrysler è progressivamente migliorata, facendo crescere anche il valore della società.
UNIFICAZIONE SULLO SFONDO - Considerando comunque come conclusa la prima acquisizione, con quella attuale la Fiat arriverà al 65,17% del totale. La progressiva crescita della Fiat in Chrysler ha come obiettivo dichiarato la fusione delle società, che offrirebbe alla Fiat notevoli vantaggi finanziari e fiscali.