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Fiat: ricadute sulla produzione a causa degli scioperi

15 marzo 2012

Lo sciopero dei trasportatori in atto da 20 giorni potrebbe portare a una fermo della produzione in diversi stabilimenti. Domani i vertici della Fiat incontreranno il premier Monti.

20.000 AUTO IN MENO - La Fiat potrebbe essere obbligata a fermare la produzione in diversi stabilimenti, compreso quello di Pomigliano d'Arco dove viene costruita la nuova Panda (foto sopra). A lanciare il grido d'allarme è lo stesso Lingotto, a seguito dello sciopero degli autotrasportatori che si sta prolungando da una ventina di giorni. Secondo le stime del gruppo torinese, oltre a generare lunghi e numerosi ritardi nelle consegne delle vetture ai concessionari, il fermo delle bisarche rischia di danneggiare la stessa produzione e il comparto auto: ad oggi sarebbero circa 20.000 le auto in meno prodotte.  

DOMANI INCONTRO CON MONTI - Nel comunicato stampa diffuso oggi, il gruppo Fiat auspica che “la situazione si sblocchi in tempi brevi, in modo da ripristinare il normale svolgimento dei servizi di trasporto e non compromettere ulteriormente i risultati del comparto automotive”. Quello dello sciopero degli autotrasportatori è un tema caldo che molto probabilmente verrà affrontato nell'incontro che si terrà domani a Palazzo Chigi: il premier Monti riceverà Sergio Marchionne, amministratore delegato, e John Elkann, presidente del gruppo, per discutere del futuro della Fiat.



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Ritratto di Jinzo
15 marzo 2012 - 13:06
e normale aprono stabilimneti all'estero e chiudono i nostri...tranquilli tra qualke anno la fiat chiuderà le nostre fabbriche perche costano care....che se ne fregano che la gente rimane a casa...al massimo fiat se mi presti una fabbrica e ci mettono disegnatori e ingegneri appena laureati,tutti vogliosi di passione di auto...venderemo piu noi in un anno che fiat in 30 anni
Ritratto di cervuz
15 marzo 2012 - 14:43
Sei il solito che coglie l'occasione al balzo per sputare me...a sulla fiat. Non è mai stato detto da nessuno che si vuole chiudere pomigliano dopo 1 miliardo di investimenti in quello stabilimento ne tantomento l'articolo scrive tutto ciò.
Ritratto di apm
15 marzo 2012 - 15:16
Avrà solo letto il titolo in neretto e inizia a parlare credendo di sapere tutto
Ritratto di Jinzo
15 marzo 2012 - 15:51
uso del sarcasmo....se mirafiori e pomigliano rimarranno in piedi sarà un miracolo...tanto ci siamo noi che paghiamo i miliardi prestati a fiat e dr motor per le fabbriche...lo stato deve aiutare tutti e deve agevolare ogni cosa...non ce piu spirito imprenditoriale e il made in italy e morto....la cina ci ha dato soldi per 1/3 del debito pubblico e noi li abbiamo mandato 13.000 aziende li...qui nn ce piu nulla siamo morti..l'unione europea scrive riforme e tutti devono farle..per dar da mangiare a 20 usurai a bruxelle..nessuno reagisce non ce il minimo spirito di rivolta, e normale tutti hanno paura
Ritratto di Puglio
15 marzo 2012 - 21:48
6
e non aggiungo altro.......
Ritratto di gattila
16 marzo 2012 - 12:24
Prima di scrivere risposte "strane" forse è meglio se leggi l'articolo, che riguarda lo sciopero delle bisarche,non la chiusura deggli stabilimenti. Inoltre sarebbe bene tu ripassassi un pò il tuo Italiano che fà veramente pena. Saluti
Ritratto di gattila
16 marzo 2012 - 12:28
Quando si decideranno a aumentare i trasporti per ferrovia,come Francia e Germania,sarà sempre troppo tardi.
Ritratto di saab91
16 marzo 2012 - 18:57
FRA QUALCHE ANNO? MA SE GIè LA FUTURA GRANDE PUNTO SARà COSTRUITA IN TURCHIA DOVE AMPLIANO I CAPANNONI
Ritratto di prinz4ever
15 marzo 2012 - 13:31
3
e' diventato impossibile fare imprenditoria, inutile continuare a girarci attorno, non ne vale piu' la pena. Se io, imprenditore devo investire lo faccio dove posso avere un ritorno economico, altrimenti non lo faccio. E' molto semplice da capire. In Italia, tra pressione fiscale, cavilli burocratici continui, norme e leggi ingarbugliate ed ad interpretazione e' veramente diventato impossibile. L'imprenditore va a fare imprenditoria dove gli conviene, il lavoratore, lo so che e' brutto a dirsi, ma non e' ancorato al suolo con le radici, se in italia non c'e' piu' lavoro, allora si va dove c'e'. Lo hanno fatto i nostri nonni, ora tocca alle nuove generazioni; il problema e' che queste ultime sono nate con l' avere gia' tutto troppo e sempre facile .
Ritratto di Gino2010
15 marzo 2012 - 16:33
Nel senso che la rappresentanza degli imprenditori,ossia la confindustria,il più delle volte chiede al governo libertà di licenziare,sgravi fiscali,o aiuti di vario tipo.Ossia gli imprenditori nella loro associazione più illustre chiedono in modo più o meno diretto allo stato:dacci i soldi.Come?o direttamente,o pagando meno tasse,o trattando i lavoratori come sch.iavi. Pochissime volte sento dire:più investimenti in ricerca,nelle opere pubbliche,rivedere la scelta sul nucleare,più investimenti in formazione ecc. Tutte cose che diventano denaro solo se l'imprenditore è bravo e lavora bene.Invece trovarsi più soldi in saccoccia direttamente è più facile no?Passi che le imposte sono troppo alte ma spesso la confidustria dimentica che molte società gli sgravi fiscali se lo fanno per conto loro dichiarando perdite per decenni. Non è solo colpa dello stato.Quando lo stato propone licenziamenti più facili gli imprenditori esultano,quando parla di liberalizzazioni,sorridono a mezza bocca.La colpa non sta da una parte sola.
Ritratto di AyrtonTheMagic
16 marzo 2012 - 14:11
1
e tralasciamo i giochini economici con cui si sta giocando la partita Usa/Italia, con le quote di uno e dell'altro.. A volte zoppicare conviene
Ritratto di Mambo9
15 marzo 2012 - 14:09
Ecco a voi perchè non ha senso investire in Italia. TOTALE mancanza di serietà e di politiche sensate.... si pensa solo ad arraffare l'arraffabile come piccoli parassiti... che paese imbarazzante.
Ritratto di gig
15 marzo 2012 - 14:47
Mi trovi concorde
Ritratto di cervuz
15 marzo 2012 - 15:43
Appoggio pienamente le tue idee
Ritratto di fafner
16 marzo 2012 - 10:56
Purtroppo è così...
Ritratto di AyrtonTheMagic
16 marzo 2012 - 14:13
1
sono fuori dal gioco eh.... le pecorelle sono altre
Ritratto di cervuz
15 marzo 2012 - 14:45
Uno sciopero del genere può succedere solo in italia. E po ci chiediamo perchè andiamo male. Sono senza parole!!! Dopo l'incontro con monti finalmente verranno definitivamente smentite le false notizie su possibili chiusure di stabilimenti italiani e gli estereofili e antifiat taceranno per sempre
Ritratto di Gino2010
15 marzo 2012 - 16:37
in italia benzina e gasolio costano uno sproposito.Gli autotrasportatori hanno torto nella forma ma ragione nella sostanza.Monti ha fatto un grosso errore ad aumentare il prezzo della benzina.Era perfino meglio tenersi 50 punti di spread in più che non l'ennesima tassa sul macinato che sta mandando a pezzi l'economia
Ritratto di madeinchina
15 marzo 2012 - 20:37
a me di questi incontri non me ne puo' fregar di meno , sono 4 anni che si fanno incontri ma a pomigliano ci sono ancora 3000 dipendenti in cig pagati ndai contribuenti termini chiusa e altri 3000 dipendenti a mirafiori in cassa . il contratto super flessibile adesso c'e ' ora voglio le auto da produrre . o le devo andare a cercare in polonia serbia canada messico brasile cina stati uniti russia ecc ecc..........
Ritratto di monodrone
15 marzo 2012 - 14:46
magari fosse la volta buona che chiude!
Ritratto di mecner
15 marzo 2012 - 14:57
Una cosa ampiamente e da lungo tempo prevedibile, che solo adesso viene dichiarata apertamente. Tutti lo sapevano. Ora è ufficiale. Buona fortuna alla Fiat. Una Grande azienda dei padri fondatori dell'automobilismo mondiale che è finita...........come è finita. Nessun commento
Ritratto di cervuz
15 marzo 2012 - 15:45
Sei il solito che coglie l'occasione al balzo per sputare me...a sulla fiat. Non è mai stato detto da nessuno che si vuole chiudere pomigliano dopo 1 miliardo di investimenti in quello stabilimento ne tantomento l'articolo scrive tutto ciò.
Ritratto di salvatorenicola
16 marzo 2012 - 23:53
questa risposta andava bene per il primo commento di jinzo magari, ma non per questo :D
Ritratto di alberto71giordano
15 marzo 2012 - 16:25
solito casino italiano!!!!!
Ritratto di Mauo
15 marzo 2012 - 17:16
1
Lo sciopero delle bisarche è in Italia e sta bloccando la vendita di auto prodotte in Italia e questo è un altro elemento che porterà a trasferire la produzione all'estero. Noi italiani non facciamo altro che tirarci la zappa sui piedi per poi lamentarci!
Ritratto di Montreal70
15 marzo 2012 - 17:59
Vergognoso. Sono sicuro che gli autotrasportatori abbiano ragione, ma stanno facendo danni enormi all'economia nazionale. Si, perchè quando il primo gruppo industriale italiano è bloccato, le conseguenze si ripercuotono su tutto il paese. Se non fosse per il fatto che io in Italia ci vivo e ci lavoro, desidererei che Fiat fallisse, così tutti vedrebbero come si ridurrebbe la nostra economia. Purtroppo non è così, quindi mi auguro che tutto si risolva per il meglio.
Ritratto di Jinzo
16 marzo 2012 - 00:12
la panda nuova modello base 7.700€ iva inclusa bisogna solo aggiungere l'immatricolazione e arriverà a quanto? 8200€ piu o meno..e la seat costa di piu in spagna che in italia....come sono bravi a far mercato..concorrenza al rovescio..ignoranti
Ritratto di Faldo48
19 marzo 2012 - 06:46
infatti mi sa che la nuova panda è solo per altri mercati,qui spingono la vecchia in mono versione con accessori,la nuova costa uno sproposito.o pensano che la pubblicità di lancio ci faccia spendere 11000 euro per una vettura con il minimo necessario e con un motore da 13 km litro?Politica alla valli a capire,occhio alle vetture a gas ne vedremo delle belle,perchè la fiat le stà spingendo così tanto? non vorrei che uscisse una normativa su queste vetture gpl per altre gabbelle, prevedo un forte innalzamento del prezzo di met e gpl.già il rapporto si sta sbilanciando a sfavore di questa alimentazione anche considerato il loro prezzo di aquisto speriore e il consumo pro litro più alto.Io sto prendendo molto di più i mezzi pubblici facciamo tutti così e lasciamo le macchine a casa vediamo che succede.
Ritratto di Franchigno
16 marzo 2012 - 04:29
Non solo i Spagna costano meno ma sicuramente saranno anche rifinite meglio.Poi alcuni si meravigliano che la Hyundai è al +76%nelle vendite.Quel prezzo dalla Panda base in Spagna è il medesimo della Hyundai I10 base in Italia.E anche se base,ha sicuramente più acessori della Panda e 5 anni di garanzia!.Comunque...speriamo di non finire come la Grecia!Io non mi sento tranquillo.Fra un po benzina a 2 Euro a ottobre IVA dal 21 al 23%.Non riesco a capire come Monti pensa di rilanciare l'economia con queste premesse.Mistero....
Ritratto di Gipo
16 marzo 2012 - 08:02
...di operazione ad orologeria, in corrispondenza dell'incontro Marchionne-Monti. Darà modo a Marchionne di dire a Monti: vedi come funzionano le cose in Italia, come ci si può investire? Marchionne sbaglia a dire: non chiedo nulla all'Italia. Ha già chiesto ed ottenuto in Serbia; quindi non faccia pateticamente il verso all'uomo della pubblicità del profumo Denim, che non deve chiedere mai, per poi pilatescamente affermare che lui va dove ci sono gli affari (e che i dipendenti Fiat e dell'indotto, oltre che l'Italia stessa, è come non esistessero). Semmai chiedesse agevolazioni, non incentivi (la fiscalità in Italia è veramente un macigno), ma rimanesse coerente con i piani d'investimento e sviluppo a suo tempo promessi.
Ritratto di SHAOLIN QUAN
16 marzo 2012 - 11:41
Sciopero,perche'nn ci interroghiamo sui costi di Questo Stato?Noi siamo il Paese che spende 90000 euro all'anno in una regione d'Italia,per monitorare le migrazioni degli scoiattoli..siamo il Paese che si sta risanando prendendo i soldi prestati dalla Bce a l'1% e spostandoli sui titoli di Stato..questa nn e'crescita e nn lo e'nemmeno dicendo a quei pochi che lavorano..Dovete fare altri sacrifici.Abbiamo una pressione fiscale dell'1%meno della Svezia..e Danimarca..ma c'e'una differenza..li'lo stato sociale funziona.Qua prendono vagonate di soldi e il debito Aumenta.IL lavoro in Italia costa troppo perche'dobbiamo dare a mangiare un barraccone costosissimo.Commissioni,controcommissioni..insomma il vero problema nn e'se quello a fine mese nn arriva e sciopera,il vero problema e'che il lavoro in Italia costa molto perche'c'e'Uno Stato che costa moltissimo,nn offre niente ai cittadini e pretende ancora.Con una radicalizzazione di questo tipo che nn e'ideologica ma tirannica quasi,ditemi voi come fai a fare imprenditoria.Quello che sta in un Centro di Potere trova normale questo discorso..il punto e'chi nn e'nel centro di Potere..che puo'fare?Protestare..scioperare..almeno questo penso sia consentito..o no?O dobbiamo lavorare senza poter nemmeno pensare di migliorare la propria qualita'di vita?o ambire alla sopravvivenza?
Ritratto di patnat64
16 marzo 2012 - 19:48
visto che e' l'uomo che non chiede mai, forse sarebbe il caso di richiedere alla fam. agnelli tutti i soldi che sono stati versati negli anni dietro pseudo-crisi, e ancor piu' restituire l'alfa romeo all'italia,magari vendendola proprio alla vw...... forse potremmo lavorare come abbiamo sempre fatto a pomigliano.......... che uomo..... nascondersi dietro l'assenteismo del personale, ed ora farlo lavorare a regime di cassa integrazione senza percepire le dovute integrazioni, rimettendoci ancora di piu' dalle ns tasche........ poi non parliamo se ti infortuni.... " devi dire che ti sei fatto male a casa tua ,in ospedale, mi sono spiegato ?"............ questa e' la fine che fara' tutta la classe operaia in italia........ w il made in italy ( ma che voi sappiate , esiste ancora?)....... leggo tanti commenti positivi, ma anche tanti negativi...... non lo auguro a nessuno ,ma provate a vivere con 750 euro al mese, con casa in affitto, e tanti problemi intorno..... x chi non lo avesse capito sono un operaio fiat che vorrebbe riappropiarsi della sua dignita', persa x mano di un italo -canadese e di un governo che non ha mosso un dito x difendere i diritti basilari della costituzione italiana.......SCUSATE IL MIO SFOGO, torno nell'anonimato.......
Ritratto di Montreal70
16 marzo 2012 - 19:57
Scusami patnat, io sicuramente ne so meno di te, ma non dovreste guadagnare di più adesso, a fronte di sforzi maggiori? Non ho mai avuto modo di chiederlo ad un diretto interessato... Comunque in germania, sono gli stessi sindacati ad allungare gli orari ed abbassare i salari, perchè possedendo una quota dell'azienda, hanno gli stessi interessi dell'imprenditore. Dovrebbe essere così anche in Italia, così ci guadagnate tutti...
Ritratto di Gipo
17 marzo 2012 - 10:00
Fintanto che la fabbrica non tornerà ad essere concepita come mezzo di produzione e ridistribuzione dei profitti, si verificheranno di queste aberrazioni. Non è tanto il sistema Ergo-UAS o gli audit sul World Class Manufacturing di Hajime Yamashina (danno per vincitrice Cassino, o forse ha già vinto...) a creare danno. Come qualsiasi prassi, se portata all'estremo risulta lesiva. In questo caso l'estremo è rappresentato dall'asservimento incondizionato al profitto, in una frenesia produttiva che nemmeno ha senso in questo periodo, ma neanche in assoluto. La fabbrica, e chi ci lavora, sono diventati mezzi di profitto, non una realtà generatrice di benessere collettivo. Occorre attuare una rivoluzione copernicana che pare assurda solo ad enunciarla: mettere l'uomo e non il prodotto al centro. Certamente poi ne beneficeranno e l'uno e l'altro. Se però i beneficiari sono una ristretta elite, contestuale, locale, nazionale, mondiale che sia, il meccanismo impazzisce e stritola gli individui, come preconizzato da quel genio di Chaplin. Lungi dall'essere un luddista, penso però che ergonomia delle postazioni di lavoro e tempi e metodi possano tranquillamente coniugarsi con l'automazione di processo e la qualità della vita in fabbrica; torno a ripetere: a beneficio di tutti; anche dei consumatori.
Ritratto di SHAOLIN QUAN
17 marzo 2012 - 12:17
Non e'corretta a mio avviso la tua analisi.Concordo sul discorso che al centro c'e'il prodotto e non piu'la persona e concordo pure sul discorso che il profitto in se'non produce necessariamente profitto per un Territorio,in una contrattazione deregolarizzata al ribasso.Pero'questo e'un discorso di facciata.In realta'il discorso interessante e vero e'che L'imprenditore di larga scala,o meglio la societa'multinazionale oggi nn ha una vocazione costituzionale,ma una visione personalistica.Non e'vero che e'il profitto il vero punto dolente;il vero punto e'che chi fa profitto ha il potere di comprare la positivizzazione degli Stati di diritto.Cioe'oggi lo Stato nn ha piu'poteri.In teoria sembrerebbe ragionevole,in realta'..lo Stato e'finito per essere espressione nn di istanze collettive,ma di lobbies.Ne esce fuori che il prodotto finale e'un impoverimento di chi ha una normativizzazione sana del lavoro e un arricchimento di chi nn ha norme sul lavoro.Questa nn e'crescita,questa e'un'altra cosa che ha al centro non il profitto,ma l'uomo che compra Le Istituzioni per fare profitto.Il libero mercato ha senso se ci sono condizioni piu'o meno stabili.In un quadro planetario a velocita'diverse,io italiano nn posso essere competitivo con l'indiano perche'l'indiano ha un modello produttivo che noi avevamo 50 anni fa'.Ora facciamo un passo indietro noi o fanno un passo avanti i Paesi che stanno creando Pil?Questo e'il discorso.La Multinazionale nn puo'decidere.Possono decidere solo gi stati,interpreti degli equilibri collettivi.Ma lo sono?Io ho qualche dubbio...
Ritratto di Gipo
17 marzo 2012 - 16:57
...basta vedere quello che succede nei paesi del sud-est asiatico e Cina nelle EPZs, per vedere fino a che punto l'aberrazione può arrivare. Una corsa alla nazione migliore offerente in termini di defiscalizzazione, di deroga sui diritti dei lavoratori, sulla salvaguardia ambientale. Esattamente ciò che ha condotto la Fiat ad investire in Serbia. Questa competizione tra stati per accaparrarsi gli investimenti delle multinazionali, come giustamente sostieni, non solo dimostra la perdita di potere degli stati stessi, ma leva ai lavoratori i fondamentali diritti che le costituzioni da sempre garantiscono. Oggi poi c'è la prassi delle deroghe: sulle condizioni contrattuali (anche in Italia), sulla paga minima, sulle tutele... In Europa ci sono organismi come la WTO. Peccato che essa faccia una sorta di rating occulto delle corporation, in base al quale hanno o meno accesso al credito da parte del FMI, in una spirale al ribasso. Chi riceve una valutazione positiva è perché è competitivo sui mercati internazionali, chi lo è lo è perché delocalizza, genera profitto e non lo ridistribuisce nei territori, ma, come giustamente osservi, lo utilizza per avere ancor maggiore potere su nuovi stati da "colonizzare". Per spezzare questa spirale occorre introdurre dazi "etici" ed "ambientali", ma oggi, con una crisi pianificata a tavolino, parlare di etica ed ambiente è diventato impossibile; come volevano. Adesso è come era, dopo l'11/9, parlare di rispetto dei diritti umani in epoca di globalizzazione, di anti-imperialismo, ecc. Certe cose non accadono per caso...
Ritratto di SHAOLIN QUAN
18 marzo 2012 - 15:53
Perche'nn e'neanche vero che la valutazione positiva sul mercato sia realmente quella vera di uno Stato;L'opinione di un'Agenzia di rating e'un parere;il punto e'che questo parere decide le sorti di uno Stato..Ma perche'?Come fa un parere ad essere determinante nella tripla A?E se e'cosi'importante nelle economie di uno Stato, siamo sicuri che nn si possa comprare?Cioe'nn e'neanche detto che un Paese che risulti virtuoso poi lo sia nella realta'.Cioe'quello che esce fuori e'che C'e'un mondo di facciata e un mondo che e'reale.Oggi i popoli lo stanno iniziando a capire per la fame reale che attanaglia chi e'in questo Mondo.Chi custodira'i custodi?NOI.Basta riconoscersi questa opzione e il mondo che siamo Noi,cambiera'.Certo non e'piu'ipotizzabile un Sistema come quello fin ora proposto.Gli equilibri nn credo possan reggere.Noi abbiamo per esempio gli USA che sono in realta'una grande economia,ma in teoria hanno un debito enorme.Nel concreto possiedono la tripla A.Noi invece siamo un paese con una recessione reale dei consumi e del lavoro impressionante,eppure abbiamo il tasso di rendimento dei titoli di stato miracolosamente nei limiti di guardia.Com'e'possibile?E'possibile tramite una fictio bancaria che nel reale NON PRODUCE CRESCITA.Cioe'formalmente stiamo bene,nel reale stiamo andando malissimo.Quando forma e sostanza saranno la stessa cosa,allora diventeremo un Paese civile.Si chiama TRASPARENZA....
Ritratto di patnat64
16 marzo 2012 - 20:17
montreal sforzi maggiori eccome..... riduzione delle pause, eliminata una pausa, pausa mensa a fine turno, poi x non parlare del metodo ergo -uas , secondo me troppo, eppoi da una persona di 50 anni ,cosa si puo' pretendere sulla catena di montaggio....... io guadagno sempre 750 euro, sono ancora in regime di cassa integrazione..... poi ho notizie diverse dalle tue, il salario medio di un metalmeccanico tedesco e'm di 2700 euro e 36 ore settimanali di lavoro........ti ripeto io vorrei solo tornare a lavorare con gli stessi diritti x i quali i ns padri hanno scioperato, niente altro anche con i miei 1800 euro al mese che guadagnavo ( facendo anche straordinario si intende) e non vergognarmi nel guardare in faccia i miei figli........ciao ragazzi ,e' sempre un piacere leggervi, e accetto tutte le critiche di questo mondo, e di nuovo grazie x aver sopportato il mio sfogo.........
Ritratto di Montreal70
17 marzo 2012 - 11:56
Purtroppo la differenza tra salari tedeschi e italiani non è dovuta all'imprenditore. In Germania, la tassazione sul lavoro è molto meno pesante, per cui, se Fiat e Vw spendono la stessa cifra per un dipendente, quello italiano avrà di meno perchè più tassato. Lo so perchè ho un'attività, purtroppo si paga più lo stato che il dipendente, costringendomi a non potermi permettere assunzioni. Quindi, lavoro di più per compensare la mancanza di personale e non posso espandermi, è un sistema sbagliato. Ma coloro che non sono in cassa integrazione, adesso guadagnano meno? Comunque, sei forse l'unico che ha il diritto di esprimersi qui dentro, sia per la tua educazione che perchè conosci i fatti meglio di altri, avendoli vissuti in prima persona.
Ritratto di HoneyAnt
17 marzo 2012 - 00:15
Ti capisco e condivido tutto quello che dici,(SATA). Molti forse non capiscono fino a quando non vivono sulla propria pelle certe situazioni.Molti forse non pensano che una bisarca fà 4 Km/litro,che pagano un'ASSICURAZIONE oltre che al mezzo, anche per quello che trasportano,che un (UNO)copertone costa un treno completo di un'autovettura (compresa la ruota di scorta),che una bisarca può fare solo la bisarca,quindi vincolata a fiat e ai contratti di fiat.Forse non molti sanno che la cassa integrazione la paghiamo noi (tutti gli italiani) e non fiat.Che fiat quando ha problemi di logistica,ristrutturazioni interne di impianti,mancate consegne dai suoi fornitori oltre la settimana, apre la cassa integrazione (e noi paghiamo). Ma nel contempo la ditta che causa il blocco paga una penale. Meditate gente ed aprite gli OCCHI, i poveri saranno più poveri ed i ricchi sempre più ricchi.
Ritratto di Fojone
17 marzo 2012 - 10:43
gli autisti ti fanno gli scioperi contro... che cattivoni!!! bisognerebbe fargli fare l'autista di bisarche per 6 mesi... e l'operaio in fiat per altri 6... dopo vedi come capisce al volo i problemi...
Ritratto di SaverioS
17 marzo 2012 - 12:43
Essendo un filosofo cerca di trovare mille scuse per NON PRODURRE in Italia, daltronde continua a produrre solo per salvare quel poco di faccia che gli rimane. E risaputo da tempo che produrre in Italia in un mercato sempre più in recessione significa andare in perdita, effettivamente essendo anche un imprenditore come dargli torto.....
Ritratto di patnat64
17 marzo 2012 - 14:20
scusa gipo ,ma ho cercato di sintetizzare la farsa-referendum imposto da marchionne,a giugno 2011 e il suo scopo finale x le fabbriche italiane. ora aspettiamo la sua clamorosa notizia finale, e ti diro' che gia' conosco la risposta da ben 4 anni.... rispondo anche a montreal70...... ti ringrazio della tua comprensione, ma la reale situazione fiat la conoscono pochi, poi secondo me, quando ci si pone con educazione e rispetto, ci sono sempre persone che possono scambiare opinioni, anche contrastanti, ma l'importante e' far capire il nocciolo del discorso.......purtroppo l'economia italiana sta andando incontro a delocalizzazioni sempre piu' frequenti, giusto come diceva qualcuno, l'imprenditore mira al profitto e non al made in italy o agli italiani.... siamo tornati indietro di almeno 50 anni dove il caporale decideva chi doveva lavorare in quel preciso giorno, e guai a recriminare qualcosa....... e' bello sapere che ci si puo' ancora confrontare al giorno d'oggi........