CALANO I PROFITTI, AUMENTANO I TAGLI - La Ford porterà a termine entro fine agosto 2019 un massiccio piano di licenziamenti, che rappresentano l’ultimo “tassello” di una strategia per migliorare i conti dell’azienda e renderla più remunerativa: secondo i calcoli della Ford, queste misure dovrebbero garantire risparmi per 600 milioni di dollari l’anno. Nel primo trimestre del 2019 i profitti della Ford sono scesi del 34%, passando dagli 1,74 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno agli 1,15 di quest’anno. Guardando all’intero 2018, l’utile netto è stato di 3,7 miliardi, un valore più che dimezzato rispetto ai 7,7 di un anno prima.
ANCHE L’EUROPA NEL MIRINO - Il Ceo della Ford, Jim Hackett, ha annunciato ieri che la casa americana licenzierà 7000 dipendenti entro il 31 agosto 2019, pari al 10% della sua forza lavoro non legata alla produzione. Di questi, 2300 si trovano negli Stati Uniti. I tagli al personale fanno parte di una strategia più ampia per ridurre i costi, in particolare nelle aree non abbastanza profittevoli per la Ford: il costruttore ha deciso infatti di chiudere la fabbrica brasiliana di Sao Bernardo do Campo (operativa dal 1967) e quella francese di Blanquefort. L’Europa è stata colpita duramente dalla riorganizzazione, perché qui la Ford ha in programma di tagliare 5000 posti di lavoro in Germania e 500 nel Regno Unito, e di chiudere tre fabbriche in Russia, oltre a fermare la produzione delle monovolume C-Max e Grand C-Max (nella foto sopra).