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La Francia aumenta la sua quota nella Renault

08 aprile 2015

Ora il pacchetto azionario in mano statale è del 19,7% e presto salirà fino al 23,2%.

La Francia aumenta la sua quota nella Renault
RUOLO PUBBLICO - Il governo di Parigi è presente come azionista nelle due case automobilistiche francesi e non lo è in maniera formale, vuole partecipare alla vita delle aziende e pesare nella governance della stessa. Lo dimostra l’ultima iniziativa presa in merito alla Renault (qui sopra il quartier generale di Boulogne-Billancourt) e comunicata questa mattina: lo Stato ha acquistato 9,56 milioni di azioni della casa automobilistica, pari al 4,7% del capitale. Ed è già programmato un secondo acquisto di altri 4,44 milioni di titoli. 
 
QUOTA IN CRESCITA - Con l’acquisizione già effettuata lo Stato detiene il 19,7% delle azioni della società e quando avrà anche la seconda tranche di azioni che ha annunciato di voler comprare il pacchetto azionario pubblico sarà del 23,2%. La manovra rientra nella logica della politica economica del governo che appunto intende essere parte attiva della gestione della società e in tale prospettiva ha un obiettivo preciso legato alla nuova normativa che regola la vita delle società per azioni.
 
VOTO DOPPIO - La cosiddetta legge Florange, entrata in vigore a marzo dell’anno scorso, prevede che i voti di chi è azionista da oltre due anni valgano doppio, salvo che l’assemblea della società non si dichiari contraria a questo assetto. Con il potenziamento del suo potere di voto (lo Stato francese è azionista della Renault da molti anni) il governo intende scongiurare che il diritto al voto doppio venga annullato per volontà di azionisti non d’accordo con l’attuale gestione e contrari all’influenza dello Stato nell’impresa. Ipotesi che si è affacciata in vista dell’assemblea Renault in programma per il 30 aprile.
 
VOLONTÀ DI CONTARE - Da parte del governo invece l’acquisto delle azioni testimonia evidentemente l’interesse a essere e rimanere attivo nella gestione della sua partecipazione e l’importanza che lo Stato attribuisce alla sua presenza nella Renault. 
 
OBIETTIVO DI FONDO - Tradotta in pratica tutta la vicenda mostra che il governo di Parigi vuole che la casa automobilistica proceda nel suo sforzo di rilancio basato su riforme e ristrutturazioni ma anche salvaguardia dei posti di lavoro, cosa che potrebbe venire meno se l’azienda fosse gestita in un’ottica esclusivamente dettata dalla ricerca del profitto.


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Ritratto di CV
8 aprile 2015 - 19:56
Se l'Italia facesse la stessa cosa con FCA, che ormai è solo in parte italiana, la UE sicuramente troverebbe il modo per dire che non si può, che gli aiuti di stato sono concorrenza sleale, che non va bene e riuscirebbero anche a darci delle sanzioni. Ma se lo fanno i francesi o i tedeschi nessuno ha niente da obiettare.
Ritratto di panamegane
8 aprile 2015 - 22:16
una buona notizia, solo lo statalismo può salvare i posti di lavoro altro che il "piattorisismo marchioniano"
Ritratto di Porsche
9 aprile 2015 - 12:55
in germania le industrie auto sono sia pubbliche come Vw (ma i capitali che arrivano sono anche dei privati) e private. Entrambe le tipologie di industrie vanno a gonfie vele. L'azienda auto italiana ha preso tantissimi contributi di stato negli anni ed il confronto non esiste minimamente. Quindi essere di stato o privato conta fino ad un certo punto, la competitività dell'azienda viene da altro.
Ritratto di Porsche
9 aprile 2015 - 15:04
marchionne ciò che dici non lo consentirà mai. Anche perchè dovresti far intervenire la politica italiana. Che io personalmente considero uno schifo indescrivibile, degno di un paese del 100° mondo....
Ritratto di Franck Dì
9 aprile 2015 - 09:32
e dirà che queste operazioni finanziarie in favore della casa automobilistica non è consentita.... Può fare solo la Germany nazist con le industrie tedesche..... quando ci scommettiamo???? questione di giorni....
Ritratto di Porsche
9 aprile 2015 - 12:56
la merkel non sa nemmeno cosa sia la fiat. Fidati.
Ritratto di Porsche
9 aprile 2015 - 12:57
Ricordati, tu che farnetichi tanto, che la legge Vw è degli anni 60. Ben prima di tante cosucce. Ora i tedeschi dovrebbero abrogarla per i tuoi comodi ? Rido ora o dopo ?
Ritratto di Iceman Paul
12 aprile 2015 - 16:31
Lo stato è sempre stato il maggior azionista della renault tanto è vero che il nome ufficiale è sempre stato REGIE NATIONALE DES USINES RENAULT...poi siè cercato di privattizzarla. Certo è che i maggiori successi sono avvenuti quando la Renault era Nazionale e meno dopo, dopo si aveva paura di osare (anche se Renault ha sempre osato molto rispetto alle altre case automobilistiche: design innovazione ecc)....quindi ben venga lo stato che torna dentro: quando era nazionale sono nate la 4 la 5 la 14, 11, 9 ecc...inoltre al giorno d'oggi è un pò come tutelare l'occupazione nel propeio paese....certo che se in italia accadesse qualcosa del genere probabilmente ci sarebbe chi è pro e chi è contro...unica cosa da dire è che renault ha saputo essere competitiva sia quando dentro vi era lo stato, sia quando era privata per maggior parte...insomma se un'azienda è valida è nell'interesse dello stato farsela propria...se invece arranca lo stato dovrà smenarci soldi e non so se è una mossa conveniente.....commercialmente parlando....comunque approvo viva la renault e vive la france...in questo caso